Friday, December 24, 2010

Chi Vespa mangia la foglia

L'altra sera mi sono commosso per il povero Bruno Vespa!

Poveretto, si è accorto che Berlusconi mente, persino a lui!
In uno studio vuoto, Vespa ha raccontato come dal 1/1/2011 gli aquilani dovranno ricominciare a pagare le tasse.
Ma come, dice Vespa? Ai terremotati del Friuli e delle Marche sono state concesse proroghe ben più lunghe.
Pertanto Vespa ha convocato Berlusconi e davanti a non so quale pubblico gli ha chiesto:
"Non pensa che gli aquilani debbano godere almeno delle stesse agevolazioni di altri terremotati?"
Va da sè quale è stata la risposta di Berlusconi a una domanda retorica di questo tipo.
Naturalmente gli uffici di Tremonti non tengono conto delle dichiarazioni di Berlusconi a Vespa.
Per questo Vespa piangeva come un bambino a cui hanno rotto il giocattolo.
Pensava che i maggiordomi comandassero i loro signori, invece il loro ruolo è di tenere a bada la servitù, mestiere che Vespa svolge benissimo.

Sunday, December 19, 2010

State buoni, se potete

Odifreddi ha sollevato la questione: si può uscire da una crisi come quella attuale, dove chi la subisce non solo non viene ascoltato, ma viene anche offeso e dileggiato, senza violenza?
Se la maggioranza non capisce o trascura problemi insostenibili della minoranza, la democrazia si trasforma in dittatura della maggioranza e mostra la corda.
Quando la minoranza oppressa non ha più nulla da perdere, difficile che dia retta all'invito di Filippo Neri.

Wednesday, December 15, 2010

Quel che Fini non sa

Da prima dell'estate, quando è cominciata la manfrina di Fini e del suo ripensamento su Berlusconi e sul PDL, ponevo a tutti questa domanda:
Cos'è che Fini sa e che noi non sappiamo?
Infatti, o Fini sapeva che sarebbe capitato qualcosa di grosso che avrebbe scalzato Berlusconi, o lui si stava semplicemente suicidando politicamente.
Ieri ho avuto la risposta: Fini non sapeva niente.

Ma la cosa che più mi ha irritato è che in questi mesi tutti, ma proprio tutti, si siano messi a disquisire, ma cosa farà Fini, ma il governo cadrà, ma con chi si alleerà questo e quest'altro.
Mentre l'economia del paese arretrava e Tremonti si dedicava al gioco delle tre carte per convincere gli investitori che l'Italia non è l'Irlanda, ogni giornalista, politico o conduttore televisivo si baloccava su questioni irrilevanti, o meglio su intrighi di palazzo.
Cosa ci voleva per capire che Berlusconi non se ne sarebbe andato?

Il disgusto per me era tale che ho smesso di guardare la tv.

Mario Monicelli lo sapeva e per questo se ne è voluto andare prima: "da questa situazione se ne esce solo con una rivoluzione".

Tuesday, December 14, 2010

In-Compatibility View

Sull barra di IE 8 è apparso (forse c'era anche prima, ma non l'avevo notato) un bottone con un'immagine di una pagina rotta, il cui baloon dice:
Compatibility mode: websites designed for older browsers will look better ...
Ciò mi ha fatto pensare che le mie pagine non fossero scritte correttamente, ma non sono riuscito a capire quale fosse il problema.

Alla fine ho cercato spiegazioni e trovato questa pagina, che mi ha confuso ancor più le idee.
Dai commenti alla pagina, non sembro essere il solo.
Uno dei più benevoli dice
I'll keep an open mind about this feature until I personally experience it with IE8, but this seems like a confuser for sure.
mentre un altro:
So, basically, the fact that IE was "Broken", is now a "Feature" in IE8?
Ironically, il bottone appare in quella stessa pagina.
Almeno avessero scritto sul bottone:
Enable Compatibility Mode
In breve, cosa dovrei fare?
Semplicemente ignorare la questione, mandare MS a quel paese, farmi 4 risate?

Monday, December 13, 2010

Mono-Chrome

La mano destra non sa quello che fa la sinistra.
Visitando il Google Code Playground viene richiesto di installare il Google Chrome Frame per poter usare Internet Explorer.
Dopo l'installazione, se apro il Google Calendar, mi dice che il browser che uso non è supportato :-(

Friday, December 03, 2010

Grande appoggio alla riforma Gelmini

Mi è capitato di ascoltare in diretta TV la dichiarazione di voto del capogruppo del PdL Farbizio Cicchitto prima della votazione sul disegno di legge Gelmini di riforma dell'università.
In tutto il discorso l'unica motivazione di merito addotta era l'editoriale sul Corriere di Francesco Giavazzi che, pur criticando la legge, afferma che "la legge Gelmini è il meglio che oggi si possa ottenere data la cultura della nostra classe politica".

Il resto del discorso di Cicchitto conteneva solo una serie di critiche all'opposizione, con frasi del tipo: "è inutile che Bersani salga sui tetti, non sarà mai un abile affabultore come Nichi Vendola, nemmeno se si mette l'orecchino".

Se un capogruppo ha solo argomenti di questo tipo per approvare a una legge, vuol dire proprio che non riesce a trovarne di migliori e ha sprecato comunque un'occasione per spiegare a milioni di persone, compresi tutti gli studenti che manifestano in questi giorni, quali sarebbero dei buoni motivi per approvarla.

Ma soprattutto Cicchitto ci ha fatto vedere a quale livello di squallore è sceso il dibattito parlamentare, che invece di argomentare nel merito dei problemi, è solo infarcito di offese e di attacchi personali.
Ci vorranno decenni per poter disintossicare il parlamento e la TV da questa epidemia e poter reimparare a svolgere dibattiti civili e di merito.

Addio a Monicelli

Come dice Estrellita:
[Mario Monicelli] Ha lasciato tanti messaggi in eredità ai giovani e ha detto tante amare verità: "Italiani codardi, come con Mussolini, hanno sempre bisogno di affidarsi a qualcuno che pensi per loro". "Ci vorrebbe una rivoluzione". Forse le tue parole non sono state vane, Grande Mario, le cronache di questi giorni ci parlano di giovani che reagiscono. Hai detto anche: "La speranza è una trappola inventata dai padroni" e avevi ragione. Non si può vivere di speranza, bisogna combattere. Come diceva il Che "La libertà non si chiede, la si prende". Coerente fino alla fine: niente funerali, solo un saluto.
Un altro grande italiano che se ne va, dopo Enzo Biagi e Indro Montanelli, che hanno cercato di spiegare agli italiani cosa vuol dire vivere con dignità e restare fedeli ai grandi ideali di libertà e giustizia.

Wednesday, November 10, 2010

Ricerca in ICT

La Digital Agenda 2020 dell'Unione Europea comprende l'azione 55, che prevede il raddoppio degli investimenti in ricerca e sviluppo in ICT.

Tuesday, October 26, 2010

Tremonti ingessato

Gianfranco Prini (non Fini), fa notare che Tremonti abbia pochi gradi di libertà nella gestione delle finanze, come si evince da quanto scrive lui stesso nella recente Decisione di Finanza Pubblica.

In particolare:
  • i saldi dei bilanci 2011-13 sono fissati per legge appovata prima dell'estate e sulla quale c'è l'OK della UE nell'ambito del patto di stabilità (ricordate le affermazioni di Tremonti di allora: "abbiamo messo in sicurezza i conti", etc.?)
  • quei saldi possono essere cambiati per via ordinaria solo nel 2011 per il triennio 2012-14, e così via in per periodi rolling di 3 anni (se si modificano i saldi in corso d'anno -- cosa che non so in quale misura sia possibile ex lege 196 del 31.12.2009 -- bisogna tornare a sottoporli alla UE per una nuova approvazione)
  • dall'anno prossimo questa procedura tremontiana verrà fatta propria dalla UE, con variazioni, e diventerà obbligatoria per tutti i paesi membri.
In altre parole, parrebbe che:
  • ciò che non sta ora in quei saldi non potrà andare a modificarli in aggiunta fino alla eventuale revisione del saldi 2012 della manovra che verrà approvata a fine 2011 (i.e. già da quest'anno è diventato impossibile l'assalto alla diligenza delle passate finanziarie, in cui alla fine ci si infilava un po' di tutto)
  • a conferma del punto precedente: la commissione Bilancio della Camera la settimana scorsa ha respinto una ventina di emendamenti (ivi incluso quello dei soldi per 9000 nuovi associati proposto dalla Gelmini come merce di scambio per la rapida approvazione della "sua" legge)
  • l'unico modo possibile per dare più fondi al MIUR è quello di sottrarne altrettanti dai bilanci di altri ministeri (ve l'immaginate quanto la cosa sia facile, dopo che hanno tutti subito un taglio lineare del 10% -- con gli Interni che non hanno i soldi per comperare la benzina per le volanti, e con un miliardozzo abbondante che va comunque trovato per finanziare i nostri rinnovati e mutati impegni in Afghanistan, etc.?)
  • a meno che non crescano le entrate fiscali (che sono invece in calo: l'unico modo per farlo sarebbe quello di alzare le aliquote 2011, oppure riaprire qualche condono, etc.) o che si spenda meno del previsto (mai successo in più di 60 anni di storia repubblicana)

FIAT: Ricerche al Centro

Tra le polemiche di questi giorni, è bene ricordare che Marchionne è l'uomo che ha tirato fuori la FIAT dal baratro.

Come? Mettendo a frutto i risultati di anni di ricerche che giacevano nel cassetto al Centro Ricerche FIAT di Orbassano.

Perché ribadirlo? Perché si tratta di un esempio da manuale di come la ricerca sia cruciale per sopravvivere nell'economia globale.

One of Marchionne's first actions when he took over Fiat was to pay a visit to Orbassano. There, one of the company's senior technicians, Rinaldo Rinolfi, presented him with a memo whose bland title, "Strategic plan for motors for the next ten years", belied its prophetic nature. By 2010, the paper proposed, Fiat would have three breakthrough technologies ready for market: the MultiJet II diesel and the MultiAir petrol engines and, to work with them, a Dual Dry Clutch Transmission, which would deliver the smoothness of automatic transmission with the economy of manual. Rinolfi's strategy, developed alongside fellow physicist Lucio Bernard, who had joined the company in 1978, was based on a radical assumption: it would be better to improve the diesel and petrol engines that already existed than to develop cars powered by either biofuels or electricity.

Marchionne agreed and in 2005 he brought all of Fiat's powertrain research under one roof. The result was FPT Powertrain, which set Fiat on a period of research that would lead to bold, environment-focused innovations. "In years when the automotive industry was craving for more -- more power, more size, more displacement -- we alone foresaw that times were about to change," says Alfredo Altavilla, FPT Powertrain's CEO.

Monday, October 25, 2010

copyright per gli indici

In questo articolo di Hal Varian, chief Economist di Google, si ribadisce che la creazione di indici di materiali protetti da copyright non deve essere soggetta a corrispettivi.
Al contrario, di solito si paga per essere inseriti in elenchi come le Pagine Gialle:

Indici, elenchi e cataloghi sono complementi per le opere in questione, non le sostituiscono. Perché dunque gli editori non dovrebbero accettare di buon grado una tecnologia che rende le loro pubblicazioni più accessibili?
La risposta più semplice è che gli editori vogliono mantenere il controllo totale sulle pubblicazioni. Ovviamente, gli editori sarebbero felici se Google creasse un catalogo efficiente e gratuito delle pubblicazioni, ma lo sarebbero ancor di più se Google li remunerasse per il diritto di farlo.
Non c’è alcun dubbio che gli editori abbiano il diritto di controllare se l’opera viene riprodotta per crearne un’altra che si ponga in concorrenza con l’originale; il punto è se i titolari dei diritti debbano poter controllare la riproduzione dell’opera per scopi sostanzialmente diversi, in particolare scopi che valorizzano l’opera in questione.

Sunday, October 24, 2010

congelare un vulcano

Bertolaso è un grande: ora pensa addirituttura di poter congelare un vulcano , visto che la discarica di Cava Vitiello a Terzigno si trova nel parco del Vesuvio.

Sarebbe un'idea migliore usare direttamente il Vesuvio come inceneritore.

Thursday, October 21, 2010

Tremonti evasivo

Pochi giorni fa Tremonti sosteneva che non occorreva abolire le province perché il risparmio lo si poteva recuperare con la lotta all'evasione.
Ieri al tavolo con le parti sociali ha detto invece che:
La riforma [fiscale] non può essere coperta su ipotesi di recupero di evasione fiscale.
Quella sulle province non era un'ipotesi?

Naturalmente Tremonti non ha mancato di concederci la sua solita perla di saggezza:
L'anima di ogni riforma è la riforma delle anime.

Tuesday, October 19, 2010

Indian parser

Our team participated to the ICON 2010 contest on dependency parsing for Indian languages.

The DeSR parser achieved best UAS (Unlabeled Attachment Score) on all languages with an average of 90.94% and a remarkable 94.57% on Hindi-coarse (where I tuned the parser most).

On LAS (Labeled Attachment Score) DeSR is first with 88.98% on Hindi-Coarse and second on Hindi-Fine with 87.49%.

Bangla and Telugu have quite small training sets (7000 tokens) but nonetheless DeSR is close to first at about 1% distance.

Thursday, October 14, 2010

Tremonti immobile

ItaliaFutura critica l'immobilismo di Tremonti:
Non possiamo più accontentarci dell'immobilismo che si trincera dietro un rigore a la carte. Non ci sono soldi da investire per la cultura, per le infrastrutture, per la ricerca, per il taglio delle tasse, per la giustizia, per la scuola, per i servizi alle famiglie. In una parola non ci sono risorse per la crescita e per gli investimenti.
Compito della politica è trovare e proporre soluzioni al paese. Tagliare gli sprechi in tutti i settori (cultura inclusa) è sacrosanto ma bisogna spiegare: come si intende procedere, quando ci saranno delle risorse da investire, con che criterio verranno assegnate in maniera da incentivare anche gli investimenti dei privati.
l’incapacità di pensare alla crescita trasforma di fatto il Ministero dell’Economia in un Ministero del Bilancio

assessore al lavoro al lavoro

Nella newsletter dell'assessore regionale alle attività produttive e al lavoro Simoncini si legge:
  • Tavolo nazionale per la Eaton di Massa
  • Tavolo nazionale sulla cassa integrazione per i lavoratori della società Crm
  • L'impegno della Regione per l'azienda Inalfa di Livorno
  • Simoncini convocherà i vertici della Targetti Sankey sull'ipotesi di dismettere lo stabilimento
  • Tavolo regionale con i vertici locali della Magona di Piombino
  • Incontro per l'azienda Beltrame con le organizzazioni sindacali
  • Atisale, oggi l'incontro con il presidente dell'azienda
La crisi è ovunque e l'unico che ha lavoro in abbondanza è l'assessore al lavoro.

Sunday, October 10, 2010

Berlusconi deferendum est

Berlusconi andrebbe deferito ai probiviri del PDL perché, come i finiani, ha osato criticare il partito.
Speriamo che espellano anche lui.

Saturday, October 09, 2010

Wireless Italia

La circolazione di Wired Italia è calata nell'ultimo anno del 51% da 43.375 a 21.105 copie.
Questo forse spiega l'indaffararsi di Riccado Luna per avere visibilità attraverso una campagna trita e inutile come Internet for Peace.

Come diceva Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.

Tuesday, October 05, 2010

Tremonti vaneggia

Dopo che il governo e il ministro Brunetta ci hanno fatto una testa così sulla lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione, oggi in commissione bilancio Tremonti ha spiegato che eliminare le provincie porterebbe a un risparmio di poche centinaia di milioni di Euro e la riduzione delle auto blu al massimo qualche decina di milioni.

Pertanto non vale la pena eliminare questi sprechi perché tali cifre si possono recuperare con la lotta all'evasione fiscale.

Cosa????

Dovremmo lottare contro l'evasione per coprire gli sprechi?

Da un ministro poi che si è tutt'altro che distinto nella lotta all'evasione, con condoni, scudi fiscali con garanzia di anonimato, ecc.
Tenetemi fermo, che non rispondo delle mie azioni.

Google-Vividown settlement

Pare che la vicenda Google-Vividown stia finendo a tarallucci e vino.

Il Sole24ore riporta che Google abbia varato un:
«Protocollo per la segnalazione e la cooperazione» degli abusi su internet.

Beneficiario, nonché altro contraente dell'intesa, è l'associazione Vividown, cui apparteneva la vittima dei fatti – avvenuti a Torino nel 2006 – e che, anche grazie a questi sviluppi, è nel frattempo uscita dal processo. L'accordo stragiudiziale prevede che il motore di ricerca metterà a disposizione una pista privilegiata a Vividown per segnalare e far rimuovere in tempi veloci «contenuti inappropriati»: non si tratta quindi di «un'attività censoria» sul caricamento dei contenuti da parte dei navigatori ma l'accordo serve invece a promuovere chiare «intenzioni educative».

Da non credere, adesso non è nemmeno più un giudice a poter decidere sulla libertà di espressione ma un'associazione privata.

Anche la Chiesa che metteva i libri all'indice lo faceva per "chiare intenzioni educative".
L'aspetto ancora più importante dell'accordo sta però nella sua estensibilità. L'associazione torinese ha la facoltà di contattare altre associazioni italiane in difesa di disabili e, previa comunicazione a Google, consentire loro l'utilizzo della procedura privilegiata.

Concordo con Stefano Quintarelli: non ci posso credere!

Friday, October 01, 2010

Action to Safeguard Internet Future

La rete come la conosciamo e amiamo, che milioni di utenti e sviluppatori hanno contribuito a creare e a diffondere, rischia di subire una profonda mutazione nei prossimi anni.
Oggi Isoc lancia l'allarme e un invito a una "Action to Safeguard Internet Future":
The Internet Society said it is up to users to act now to ensure that the future development of the Internet takes a direction that is in the best interests of everyone.
Per illustrare quale potrebbe essere il tipo di mutazione, Isoc ha preparato questa serie di filmati che illustrano 4 possibili scenari.

Il primo è quello più vicino allo modello attuale di condivisione, mentre gli altri illustrano situazioni in cui le pressioni e gli interventi di vari attori, aziende o operatori, portano alla disintregrazione: 
  1. Common Pool
  2. Porous Gardens
  3. Boutique Networks
  4. Moats and Drawbridges
Sedici anni fa molti si impegnarono per evitare che la rete assumesse lo stile della TV, controllata e gestita da grosse aziende che producono contenuti a pagamento (protetti da Copyright), anziché essere un mezzo di condivisione aperto a tutti (Copyleft).

Sembrava che il modello di rete aperto che ha avuto il sopravvento sulle reti proprietarie fosse ormai acquisito, tuttavia i fenomeni indicati nei filmati rischiano di portarci indietro nel tempo.

Occorre essere tutti coscienti dei rischi e tenere gli occhi ben aperti.

Saturday, September 25, 2010

giustizia Gallica

Orrendo!

Mentre i rappresentanti dei nostri governi discorrevano amenamente all'Internet Governance Forum di Vilnius di facezie come il Cloud Computing e si riempivano la bocca di principî e tartine, in quegli stessi giorni il Parlamento Europeo ha compiuto un atto vergognoso che apre la strada alla privatizzazione della giustizia.

Il rapporto Gallo apre la strada a misure restrittive private per proteggere il copyright, obbligando gli ISP a sostituirsi alla legge implementando meccanismi discrezionali di blocco e filtro che possono arrivare fino a bloccare l'accesso alla rete, un diritto fondamentale della persona che non può essere ristretto se non attraverso l'intervento di un giudice.

Thursday, September 23, 2010

Bollenti spiriti

Ho incontrato Annibale D'Elia a Milano al workshop su Media sociali, condivisione e partecipazione informata.

Annibale è il funzionario della Regione Puglia che segue il programma Bollenti Spiriti, per le politiche giovanili.

Pur essendo in un contesto di informatica e media, Annibale ha spiegato che il programma ha poco a che vedere con l’informatica. Naturalmente l’informatica e la rete la usano, ma l’investimento informatico è pressoché nullo, limitandosi ad in server con dei software di gestione di forum.

Altre iniziative hanno puntato sull’informatica, principalmente per la ragione che la barriera di ingresso per realizzare soluzioni informatiche è più bassa, mentre invece la creatività dei giovani si può attivare nei settori più disparati, se li si aiuta a superare tale soglia.

In particolare mi ha colpito la critica al metodo tradizionale di effettuare interventi pubblici, che consiste nel definire dei servizi da erogare ai cittadini, affidare un appalto a qualche azienda per realizzarli e alla fine, quando si scopre che i cittadini ne fanno poco uso, spendere tutto ciò che resta in campagne di marketing per convincere il pubblico dell’utilità dei servizi realizzati.

Annibale sostiene che è sbagliato considerare gli enti pubblici come erogatori di servizi e i cittadini come fruitori di servizi.

Il programma Bollenti Spiriti è iniziato con uno studio del mondo giovanile e delle loro esigenze. Hanno scoperto che esiste una notevole voglia di fare bloccata dallo scoraggiamento di non poterla mettere in atto.

La conclusione che ne è stata tratta è che invece di scegliere dall’alto le cose da fare, si è deciso di fare scegliere ai giovani stessi. Così è nato il progetto Principi Attivi, che ha stanziato 2,2 milioni di Euro da assegnare in quote da 25.000 Euro a fondo perduto a una qualunque iniziativa proposta da almeno un paio di giovani sotto i 32 anni.

Per presentare il bando ai giovani sono state svolte un centinaio di presentazioni in località sparse per tutta la Puglia, organizzate dagli stessi giovani dei luoghi, e quindi hanno richiesto poco sforzo organizzativo.

I giovani hanno risposto in massa, con olte 2000 proposte e all’evento generale organizzato dalla regione hanno partecipato oltre 10.000 persone, più di quante ne attrarrebbe un concerto rock con un cantante di fama, che avrebbe richiesto un cachet inabbordabile.

Sono rimasto veramente colpito, perché l’esperienza di Bollenti Spiriti dimostra che con fantasia e determinazione si riescono a mobilitare energie sopite.

Wednesday, September 22, 2010

stakedholder

Nei dibattiti e nei rendiconti dell'Internet Governance Forum viene spesso usata anche in italiano la parola "multistakeholder".
Alle mie orecchie questo termine suona stonato: in un recente rendiconto è stato persino storpiato in "stakedholder".

Una volta si diceva "parla come mangi", per invitare qualcuno a spiegarsi chiaramente senza nascondersi dietro frasi fatte che spesso denotano mancanza di contenuti.

Vorrei quindi invitare una volta per tutte ad abolire l'uso di tale termine obbrobrioso dalla lingua italiana.

In inglese, l'uso di "multi" come prefisso si usa quando si trasforma in aggettivo una frase contenente "many".
Ad esempio "multilayer switch", "multilayer protocol", "multithread OS", "multiprocessing system".

In italiano le frasi aggettivate non esistono.

Multistakeholder si usa in inglese in frasi come "multistakeholder approach", "multistakeholder process", ecc. che in italiano si traducono perfettamente con approccio a più voci, processo che coinvolge tutti gli interessati, o anche semplicemente un "processo rappresentativo" (non è questo che vogliamo?).

Certi usi del termine appaiono persino ridicoli:
ad esempio l'EU Multistakeholder Forum on CSR (circa.europa.eu/...multi_stakeholder.../csr%20ems%20forum.htm)
Ma ve lo immaginate un Forum a cui non partecipano vari interessati?
Un bel forum di un solo interessato!

Ringrazio chi accoglierà il mio invito in nome del rispetto della nostra lingua oltre che delle mie orecchie.

Dispar condicio

È stato un po' paradossale sentire Maurizio Lupi ieri sera in TV a Linea Notte, lamentarsi, invocando la detestata par condicio, del fatto che la conduttrice, Bianca Berlinguer, avesse invitato due membri della maggioranza, lui e Urso, e uno dell'opposizione, Latorre.

È chiaro che non solo l'opposizione, ma ogni dissenso deve essere zittito con ogni mezzo, compreso distorcendo gli strumenti nati proprio per garantire un minimo di libertà di espressione.

Mi aspetto un'escalation di attacchi alla libertà di espressione in questo crepuscolo del Berlusconismo.

Thursday, September 09, 2010

Società delle conoscenze (degli amici)

Un tempo si parlava di Internet come lo strumento per creare la cosiddetta Società della Conoscenza.
Sottointendeva l'obiettivo di mettere a disposizione di tutti ampie conoscenze che avrebbero arricchito le persone rendendole più consapevoli e pertanto più libere.
Libere di sfruttare le proprie conoscenze per capire i fenomeni e per offrirle su un mercato del lavoro più aperto e globale.
Perché si potesse parlare di società, occorreva che la disponibilità fosse universale e pertanto accessibile gratuitamente o quasi.
Questo implicava investire in infrastrutture e assicurare la discesa dei prezzi con adeguata concorrenza sui mercati.
In parte ciò è avvenuto negli anni '90 con la pressione di alcuni movimenti, per la corsa speculativa durante il boom che ha portato a una disponibilità di banda ben superiore alle necessità e al conseguente calo dei prezzi della banda sulle dorsali, per la competizione tra le aziende di informatica che ha portato a dispositivi da poce centinaia di euro.
Il mercato degli accessi è invece solo fintamente competitivo come si vede dai prezzi che sono assolutamente identici per tutti gli operatori, comprese le offerte di un anno a metà prezzo, che dimostrano come appunto i prezzi siano almeno il doppio del giusto.
Sul piano dei contenuti Wikipedia ha portato alla raccolta partecipativa e diffusione di conoscenze, aprendo la strada al cosidetto Web 2.0.

Un cardine dell'universalità è la cosiddetta Net Neutrality, un principio che stabilisce che il trasporto delle informazioni sulla rete non sia in alcun modo discriminato da parte degli operatori.
Il secondo cardine, la Conoscenza, richiede che sia utile a qualcosa:

confident understanding of a subject with the ability to use it for a specific purpose if appropriate.

Attualmente entrambi questi cardini sono messi in discussione, il primo da precisi attacchi alla Net Neutrality che vengono da grossi operatori come Google e Verizon che pretendono di essere liberi dal vincolo della Net Neutrality per le reti di futura concezione.
Il secondo cardine sta venendo smantellato da un certo utilizzo dei cosiddetti Social Networks, che invece di diffondere Conoscenza, diffondono "conoscenze", cioé scambi di nominativi o spesso comunicazioni prive di reali contenuti.
La rete si sta trasformando sempre più in uno strumento per l'intrattenimento (piuttosto che per la conoscenza): si veda in Italia il caso di aziende come Dada e Vitaminic.
È questo che spinge i produttori a offrire prodotti a pagamento, anche per le più banali necessità, come avviene sugli iPad, e i produttori di contenuti ad allearsi con gli operatori per assicurare che gli utenti non abbiano libertà e alternative e siano obbligati ad usare i loro servizi, cosiddetti "speciali" e a pagamento.
Questo è un attacco alla libertà della rete che ci riporta alla situazione degli anni '90, quando ciascun operatore (ricordo AOL, CompuServe, e Microsoft) voleva imporre la propria rete con i propri contenuti a pagamento.
È una situazione non diversa da quella tuttora vigente nel settore televisivo.
Non migliore la situazione del mercato dell'informazione, dove gli editori in crisi cercano strade attraverso accordi con operatori per costruire limiti entro i quali costringere i propri lettori.

Non è quindi un caso che il termine Società della Conoscenza sia ormai caduto in disuso.

Negli anni '90 ci fu un ampio movimento trasversale e internazionale che riuscí a sventare questi piani e a condurci a quel fenomeno straordinario che è una rete Internet aperta e libera per tutti.
In quegli anni ci fu una ristretta cerchia di persone competenti e illuminate che capirono i pericoli e si mobilitarono per neutralizzarli.
Sul piano tecnico si materializzò nella diatriba tra "telecomunicazionisti" e "internettari", dove i primi cercavano di imporrre modelli telefonici di controllo del traffico di rete.
Fortunamente la spuntarono i secondi rigettando obbrobri tecnologici come l'ATM e l'ISDN.

Oggi che di Internet parlano tutti con scarsa competenza, solo perché è un fenomeno diffuso, c'è il rischio che quegli illuminati siano in numero insufficiente per sventare il pericolo incombente.
Avremmo perso quell'occasione unica che avevamo sotto mano di trasformare le persone da consumatori a esseri scienti e raziocinanti.

disdettato

Così hanno riferito i cronisti la vicenda del contratto dei metalmeccanici: "Finmeccanica ha disdettato il contratto".
Sono veramente inter-dettato: dettato è il passato di dettare, il passato di dire è detto.

A parte le questioni filologiche, c'è una questione logica.
Se si parte dall'assunto che esista un "mercato del lavoro", i contratti si stipulano tra le parti che si scambiano le prestazioni, ossia tra l'azienda e i lavoratori.
L'idea di un contratto collettivo è anomala: si potrebbe parlare di "accordo quadro" o "accordo di settore", ma si va sul delicato, perché rischia di configurarsi come costituzione di un cartello che distorsce la concorrenza, o in certi casi come forma di mediazione impropria.
Meglio limitarsi ai principi, come quelli dello statuto dei lavoratori.

In termini specifici, il mercato del lavoro imperniato sul lavoro fisso e sui contratti collettivi è alquanto assurdo.
Per esempio quando i contratti collettivi stabiliscono aumenti salariali, sottendono un meccanismo abnorme: siamo costretti a restare a lavorare nella stessa azienda, perciò vogliamo essere pagati di più. Naturalmente la costrizione è scelta dal lavoratore stesso che ha preteso il posto fisso.
In un mercato sano del lavoro il meccanismo è l'opposto: ho un'offerta migliore da un'altra azienda, se vuoi che resti mi devi dare altrettanto.
In questo modo i lavoratori sono stimolati a guardarsi intorno, a cercarsi e tenersi aperte alternative in ogni momento, non solo nei momenti di crisi, i prezzi sono stabiliti davvero da un mercato, sulla base di quanto qualcuno sia disposto a pagare davvero per la prestazione e non tramite criteri meccanici come aumenti percentuali per tutti in tutti i luoghi e in tutte le aziende.

Tuesday, September 07, 2010

enohPi

L'interfaccia dell'iPhone a me pare fatta alla rovescia.
Certo poi gli umani sono intelligenti e ci si abituano, ma che senso ha che sui bottoni ci sia scritto:
On
non per indicare che si vuole attivare una funzione, ma per spegnerla?

Una cosa a cui è più difficile abituarsi (ci sono voluti milioni di anni perché le scimmie evolvessero ad avere il pollice opponibile) è il movimento retrorso necessario per fare scorrere lo slider per accendere l'iPhone con il pollice destro.
Chi tiene in mano l'iPhone con la mano destra deve fare un movimento completamente innaturale di scorrere il pollice dalla sua naturale posizione a sinistra, in linea retta orizzontale (il pollice andrebbe naturalmente verso l'alto, ad opporsi all'indice, come l'evoluzione lo ha prodotto), effettuando un piegamento graduale e una contorsione faticosa, che immagino possa persino provocare dei crampi.

La cosa irritante è che questo movimento tocca farlo spesso in situazioni precarie, per esempio mentre si riceve una telefonata in bicicletta, in equilibrio instabile tenendo il manubrio con una mano sola.
Per sommo sadismo, se uno riesce a portare lo slider solo a metà corsa, questo immediatamente torna alla posizione iniziale.

Ora una cosa che dovrebbe essere semplice fare su un telefono dovrebbe essere proprio quella di rispondere alle telefonate.
Sui telefoni di una volta, non c'era bisogno di nessun pulsante: bastava sollevare la cornetta.
Sull'iPhone, dovrebbe bastare l'atto di sollevare l'oggetto all'altezza dell'orecchio, sfruttando l'accelerometro.

Saturday, September 04, 2010

Arbeit macht frei

Persino i nazisti riconoscevano l'importanza del lavoro meglio di Benedictus XVI.

E inoltre, se
Lui solo (Cristo ndr) può liberare il mondo dal male e far crescere il Regno di giustizia, di pace e di amore al quale tutti aspiriamo.
ma perché non lo fa?

Tuesday, August 24, 2010

Informatici incorreggibili

Gli informatici hanno un insuperabile capacità di reinventare l'aria fritta dandoci un nome altisonante per farlo sembrare qualcosa di nuovo e straordinario.

Tra gli esempi che mi vengono in mente:

  1. software agents
  2. grid computing
  3. semantic grid
  4. video on demand
  5. groupware
  6. green computing
  7. AJAX
  8. model driven architecture
  9. virtualization
  10. cloud computing

Un'altra tecnica comune è quella di prendere due parole chiavi alla moda e combinarle a caso e poi farci su una conferenza o una rivista, come ad esempio in:

  1. semantic web services
  2. semantic sensor network

Se ne lamentano anche altri, compreso Larry Ellison:

The computer industry is the only industry that is more fashion-driven than women’s fashion. Maybe I’m an idiot, but I have no idea what anyone is talking about. What is it? It’s complete gibberish. It’s insane. When is this idiocy going to stop?
L'ultimo esempio in cui mi sono imbattuto è il concetto di "Dependency Injection".
Se ne parla alle conferenze di software engineering, spuntano librerie che lo implementano, come PicoContainer, e vari software frameworks, come Spring, si affrettano a dire che lo supportano.

Per capire di cosa si tratta potete infognarvi in uno dei tanti libri o articoli che ne parlano, oppure leggere la spiegazione di James Shore:

  1. dependency è un sinonimo di instance variable
  2. dependency injection significa assegnare un'instance variable di un oggetto.
Se qualcuno ha altri termini da suggerire, allunghiamo la lista.

Nel frattempo potete guardare le liste di tecnologie hyped che Gartner Group pubblica ogni anno:

Sunday, August 22, 2010

Vinton Serv

Vinton Cerf si arrampica sugli specchi per difendere una proposta indifendibile del suo datore di lavoro:
On further thought and discussion, I'm not nearly as unhappy with this outcome as one might imagine me to be.
Si dichiara persino contento che la Canadian RTC abbia fatto una scelta a favore di una completa net neutrality, anche per il wireless.
Trovo poi stupefacente che Cerf abbia letto la proposta dalla stampa, lui, uno dei padri di Internet, che lavora a Google con il ruolo di Net Evangelist.
La miglior cosa che riesce a dire è che si tratta di un compromesso:
I viewed the discussions with Verizon as an experiment or an exploration of how two rather polarized views of net neutrality could ultimately end up reaching some sort of compromise that both parties would be equally unhappy with.
"Equally unhappy with"?
È questo lo scopo delle leggi?
Rendere entrambi insoddisfatti?
Entrambi?
Le norme non dovrebbero valere per tutti?
Non si dovrebbe cercare la soluzione migliore nell'interesse di tutti?

Davvero non ho parole.
Più si riflette sulla vicenda e più appare sconcertante.
Cerf farebbe bene a dimettersi, come qualcun altro gli ha chiesto, e Google-Verizion dovrebbero vergognarsi e ritirare la proposta.
E pensare che l'Università di Pisa gli ha conferito una laurea honoris causa nel 2006.

Il semplice fatto che Google ammetta la necessità di chiarimenti dimostra che la proposta Google-Verizon alla FCC è quantomeno discutibile nei contenuti oltre che nelle modalità.

Non possono essere due degli attori in causa a proporre una soluzione di compromesso: che dicano apertamente quello che vogliono davvero.
Non si nascondano dietro le "esigenze di eventuali futuri servizi specializzati".
Spetterà all'organo di decisione pubblico (la FCC) di emettere una decisione che rifletta un eventuale compromesso tra le parti, tenendo in considerazione che il suo compito è di salvaguardare il bene di tutti e non di trovare dei compromessi che accontentino qualcuno.

Nel merito, il comunicato riporta affermazioni alquanto discutibili:
FACT: It’s true that Google previously has advocated for certain openness safeguards to be applied in a similar fashion to what would be applied to wireline services. However, in the spirit of compromise, we have agreed to a proposal that allows this market to remain free from regulation for now, while Congress keeps a watchful eye.
Google dunque ammette una delle principali critiche che le sono state mosse.

La frase è tuttavia contorta:

"applied in a similar fashion" a che?
"this market": quale mercato?

e distorce persino le loro stesse precedenti affermazioni.

Google in passato ha sostenuto inequivocabilmente che le reti dovessero essere trattate tutte allo stesso modo, non che solo "certain openness safegurds" venissero applicati in "a similar fashion":

"The policy framework adopted in this proceeding should be network agnostic, applying across both wireline and wireless broadband infrastructure"

Il cambio di linguaggio denota inequivocabilmente un cambiamento di politica.

"for now"?
Fino a quando?

Qual è il criterio in base al quale si dovrebbe porre termine a tale privilegio e discriminazione?

È così che si sono espresse storicamente tutte le dittature militari: resteremo al potere fino a quando necessario.

Ogni disposizione a termine deve indicare con precisione i termini del mandato, altrimenti è ingannevole.

the wireless market is more competitive than the wireline market

Ma quando mai? In USA esistono solo 4 operatori e di questi, due detengono il 75% del mercato.

The chief challenge is to let consumers benefit from these non-Internet services.

Intanto vediamo cosa sono e come funzionano, poi discuteremo se le loro particolari esigenze e i benefici per i consumatori sono tali da giustificare norme speciali.

In Internet la prassi è sempre stata: prima si prova sul campo, si ottiene un broad consensus poi si applica.

Friday, August 20, 2010

The report of my death was an exaggeration: the Web

Come diceva Mark Twain: "la notizia della mia morte è un po' esagerata".
Così la tesi di Wired che il Web sia morto.

Ai tempi di Louis Rossetto Wired era una rivista in cui apparivano articoli illuminanti, ricchi di idee e di visione.
Ricordo questioni rilevanti come quelle sul copyright, sulle libertà digitali, sui micropagamenti, sul Big Negroponte Switch, sulla gift economy (oggi Open Source e croudsourcing), sulla new economy, ecc.
Lo ricevevo in abbonamento dagli USA e passavo due giorni a leggerlo dall'inizio alla fine.
Adesso è diventato solo una rivista che pubblicizza prodotti e gadget e ogni tentativo di presentare qualche idea si rivela fallimentare, come questo articolo: The Web is Dead.

L'analisi è sbagliata e basata su grafici di percentuali di traffico, anziché di quantità di traffico o quantità di tempo.

Wired aveva già sentenziato la morte del Web nel 1997, sostenendo che il futuro era il Push: previsione completamente sbagliata come apparve immediatamente anche a me.

Ora non c'è dubbio che il Web stia evolvendo e continuerà ad evolvere.
Però non bisogna dimenticare che Web significa semplicemente HTTP+HTML, niente altro che un protocollo e un linguaggio di markup per i contenuti, come del resto Internet significa solo TCP/IP, ossia altri protocolli.

Su http si fondano i server e i browser: entrambi evolvono e ci hanno portato da una parte ai Web Services e alle applicazioni Ajax dall'altra.

I browser continuano ad evolvere, insieme con HTML, mentre le app, decantate nell'articolo, non sono che un'altra forma per consumare i contenuti del Web trasportati con http.
Quando Cris Anderson fa l'esempio che la app di Google Maps è migliore del Google Maps Web site, dimentica che anche la app sta consumando i dati dello stesso server http.

Non rimpiango di aver chiuso l'abbonamento con Wired diversi anni fa.
La sua parabola è stata persino raccontata in un libro.

No tenure

Dibattito sul NYT sulla domanda:
Are younger scholars' careers blocked by their older (and tenured) professors?
Stessi problemi che da noi e, tra le altre, la stessa proposta che faccio da tempo:
abolire la tenure.

I docenti hanno contratti di durate progressivamente crescenti e poi decrescenti: 5, 20, 10, 5, 2.

Il posto di lavoro fisso è un anacronismo del secolo scorso e va abolito per tutti, introducendo al suo posto meccanismi di tutela come quello proposto da Tito Boeri in Un nuovo contratto per tutti.

Purtroppo né un governo pseudo-liberista né un'opposizione vetero-sindacale lo riescono a capire.

Thursday, August 19, 2010

L'aritmetica di Tremorti

Come riporta Tito Boeri:

la pressione fiscale, è cresciuta dal 42,9 del 2008 al 43,2 per cento del 2009, come certifica l'ultima Relazione Unificata dell'Economia e Finanza Pubblica. Consapevole di questo fatto, il Ministro Tremonti in una recente intervista sul Sole24ore ha sostenuto che la pressione fiscale è aumentata perché è diminuito il pil. In realtà anche le entrate calano insieme al prodotto in un rapporto pressoché di uno a uno, quindi la pressione fiscale (il rapporto fra entrate fiscali e prodotto interno lordo) sarebbe dovuta rimanere almeno invariata.

Meno reddito si produce e più tasse si pagano.

Wednesday, August 11, 2010

Not Neutrality

In Why Google Became A Carrier-Humping, Net Neutrality Surrender Monkey viene proposta un'analisi piuttosto inquietante delle ragioni del voltafaccia di Google rispetto alla Net Neutrality.

In sintesi, Google avrebbe perso la sfida lanciata ai carriers per una rete aperta con dispositivi non controllati dagli operatori, ma aperti basati su Android, che consentissero agli utenti la totale libertà di gestire le proprie applicazioni e servizi.

Avendo perso la battaglia, ha accettato di venire a compromessi con gli operatori al fine di poter conquistare quote di mercato per quello che considera la sua prossima miniera d'oro.

Inquietante ma plausibile.

Monday, August 09, 2010

Controindic-Azuni

Vorrei esprimere in pubblico il mio enorme sconcerto di fronte a quanto vedo accadere in Italia riguardo a Internet.

L'ultima inizativa, dopo il decreto Pisanu, varie leggi liberticide comprese quelle dell'opposizione, le norme sui blog infilate nella legge sulle intercettazioni, è quella sulla Internet Governance chiamata Codice Azuni, lanciata dal ministro Brunetta.

Possibile che l'unica cosa che interessi i politici e i loro scagnozzi sia solo come limitare o complicare l'uso della rete in nome di questo o quel principio, come fa notare anche Vittorio Zambardino?

Ai miei tempi i problemi che affrontavamo erano quelli di come rendere disponibile la tecnologia a basso costo al più ampio numero di persone.
E cercavamo in tutti i modi di coinvolgere i politici perché dessero un contributo: cose semplici e scontate come la liberalizzazione dei mercati, mica tanto.
In Italia si riuscì a scardinare il monopolio solo per merito della direttiva europea 90/388/CEE sulla liberalizzazione del traffico dati.
Non c'è bisogno che ricordi le nostre battaglie e le nostre attività: Giorgio Giunchi ne tiene traccia a futura memoria.

Dopo decenni di totale ignoranza delle questioni di fondo (accesso e trasporto), non vedo altro che tavoli, comitati, forum, in cui si dibatte su come impedire di fare questo o quello.

Ma in che mondo vivono costoro?

Non si rendono conto che ci sono milioni di persone che ogni giorno si ingegnano per trovare nuovi modi per rendere possibili nuovi servizi, nuove funzioni, semplificare ogni attività, utilizzando ogni soluzione tecnica possibile e immaginabile?
E qualcuno perde tempo a ingegnarsi su come impedire o complicare tutto ciò?
Non si rendono conto che le soluzioni normative sono quanto di peggio si possa immaginare?

Prendete per esempio la questione dei diritti di proprietà intellettuali (IPR).
La strada della normativa, seguita per anni dalle major e dalla RIAA è stata del tutto fallimentare:
20 Dec 2008 ... The RIAA today announced it is giving up on suing
individual users for distributing music over the Internet.

La soluzione è stata al contrario sfruttare la tecnologia inventandosi un servizio su basi completamente diverse: accesso a basso costo a una montagna di contenuti digitali.
Lo stesso succederà con gli editori di libri e di giornali (BTW, Barnes&Noble in questi giorni sta chiudendo, ormai sopraffatta da Amazon).

È e sarà sempre così: la rete inventa e risolve i problemi rivolgendosi direttamente al suo pubblico, gli utenti e scavalcando tutte le oligarchie di intermediari.

I politici (e le lobby che li stimolano, come nel caso delle major) blaterano, cercano di frenare e arrancano indietro di anni rispetto alla realtà di un mondo in continua evoluzione: la tanto temuta "incertezza dinamica".

Una delle domande che Isoc ha posto in un suo recente questionario sulla posizione tenere rispetto all'Internet Governance Forum (IGF), era se il suo mandato quinquennale dovesse essere rinnovato.

Nessuno dei temi proposti per il proseguimento ha raccolto più di un quarto dei voti e solo una infima proporzione "considers that the IGF actually acts as a catalyst for tangible change".

Ciononostante, immagino per inerzia, "However, 87% of the respondents expressed their desire to continue the IGF past its initial five-year mandate".

Io ho risposto che IGF andrebbe chiuso: mi pare che non ci sia nulla di rilevante tra i temi proposti per il prosieguo di IGF, dato che la questione del digital divide è sparita dall'orizzonte.

Francamente la posizione che dovrebbe tenere l'Italia al prossimo incontro di Vilnius dovrebbe essere quella di terminare IGF.
Può essere imbarazzante, ma questa è la stessa posizione della Cina.

Al contrario in USA la FCC propone delle policies per Internet molto più sagge che non presuppongono regolamentazioni:
It is also an approach that does not involve regulating the Internet. It would preserve the freedom and openness of the Internet.

Tali policies riguardano:
  1. Extending high-speed broadband to all Americans wherever they live;
  2. Protecting and empowering consumers, and ensuring healthy and fair competition;
  3. Promoting the safety of the public, through E911 and initiatives to guard against cyber attack;
  4. Lowering the costs of broadband investment and accelerating deployment;
  5. Preserving the freedom and openness of the Internet.
Sottoscrivo: meno chiacchere e leggi ostacolanti e più interventi per agevolare la diffusione e l'uso.

Friday, July 02, 2010

società dell'Entertainment

Martedì ho partecipato, su invito del Comune di Firenze, al convegno Internet Better Life.
Ad un panel erano stati invitati alcuni imprenditori Internet di successo, tra cui Paolo Barberis, fondatore di Dada, che è una realtà imprenditoriale significativa, con 170 milioni di fatturato e sedi in 16 paesi.

Barberis ha presentato l'azienda e la sua filosofia, che si basa su 5 cardini, traffico, presenza, intrattenimento, persone.

Dada infatti è partita come ISP, poi ha fornito servizi di hosting, di registrazione domini e infine si è dedicata all'intrattenimento fondando la joint venture Dada Entertainment con Sony Music,
che distribuisce suonerie per cellulari e brani musicali.

Ho chiesto allora a Barberis che fine avesse fatto la Società della Conoscenza, che per lungo tempo tempo era stato un leit-motif dell'importanza di Internet.

Ha risposto che la vedeva in Wikipedia e nei motori di ricerca, ma restava nel segmento traffico, come generatore di traffico, ma non di revenues, in quanto le revenues le fa Google.

Peccato: Dada è stato il primo cliente di Ideare, a cui fornimmo la tecnologia di search per realizzare il motore di ricerca SuperEva. Poi nel 2000 decisero di passare a Google lasciando a loro la conoscenza e i soldi.

sGovernment

Tra i parametri Internet da raggiungere entro il 2002, contenuti nella lettera aperta all'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema, c'erano:
  • 90% delle procedure tra cittadino e PA attivabili e documentate via Web
  • 5 milioni di accessi al mese al sito Web di ciascuna azienda o amministrazione per ogni 100 mila utenti
Secondo l'EGovernment Report, pare che nel 2010 l'Italia sia ancora molto indietro e comunque sotto la media europea.

Come dice Gianni Dominici:
In merito alla maturità e alla completezza dei venti principali servizi di e-government individuati siamo al 18° posto con un valore inferiore anche alla media dei 31 paesi analizzati. Un dato che peggiora se si prendono in considerazione i servizi con il massimo livello di sofisticazione: diventiamo ventesimi.

Sunday, May 30, 2010

Ask not: Kennedy revisited

Riascoltare quello che J.F. Kennedy disse nel suo discorso inaugurale nel 1961 è ancora commovente.

La celebre frase:
And so my fellow Americans, ask not what your country can do for you - ask what you can do for your country

fa oggi riflettere soprattutto per ciò che non dice ma che evidentemente sottintende.

Sottintende che lo stato sia un bene comune che offre sostegno ai cittadini (what your country can do fo you) a cui tutti i cittadini sono invitati a contribuire (what you can do for your country).

Sottintende che sia legittimo attendersi che lo stato faccia qualcosa per i cittadini, altrimenti non si capisce a cosa serva e perché i cittadini gli chiedano qualcosa.

Altra cosa sottintesa: Kennedy non pensava certamente a uno stato socialista, che si occupa di tutto e di tutti.

L'affermazione appare enormemente distante dalla mentalità prevalente in Italia oggi, in cui lo scopo principale dei politici e di gran parte dell'elettorato sembra quello di depredare lo stato.

I politici mungono le casse dello stato, come descritto nel La Casta di Stella e Rizzo, certi partiti premono per ridurre gli interventi statali trasferendoli agli enti locali per potervi arraffare meglio e di più, per trasferire funzioni inerentemente pubbliche ai privati in nodo che questi (alcuni soggetti e non la comunità) ne possano beneficiare ed infine tutti adottano forme più o meno gravi di corruzione (vedi Gherardo Colombo) per arricchirsi o per vantaggi personali.

Gli elettori appoggiano tutto questo nella speranza che una parte di questi benefici ricada su di loro.

Oggi sarebbe uno straordinario passo avanti se solo si ritornasse a credere in quello slogan.

Saturday, May 29, 2010

notifica a Dio

La chiesa cattolica, per voce del promotore di giustizia della Congregazione della Fede, monsignor Charles Scicluna, ha sancito che le pene dell'inferno sono aumentate ai pedofili.
La sanzione entra in vigore immediatamente, senza pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.

Occorre che Dio ne prenda immediatamente atto.
Naturalmente non c'è stato bisogno di notificarglielo perché Lui è onnisciente.
Lui sapeva anche degli abusi sessuali, ma è stato zitto: per questo in qualche modo si sentiva in colpa e ha preferito non discutere.

Dio non si è nemmeno irritato per non essere stato consultato prima della delibera, dato che si rende conto di dover lavorare alle dipendenze della chiesa cattolica.
Senza di loro non sarebbe nessuno.
Però, essendo l'unico Dio, si è chiesto come dovrà comportarsi quando altre delibere verranno emesse dai dirigenti di altre chiese monoteiste come ebrei e musulmani.

Thursday, May 27, 2010

la recessione è finita!

La recessione in Italia "è finita a metà del 2009", ma "la ripresa secondo le previsioni procederà a passo limitato nel complesso del 2010, rinforzandosi un po' nel 2011".
Lo scrive l'Ocse, nella sezione dedicata all'Italia del suo Economic outlook.

Corriamo a dirlo a Tremonti che non se n'era accorto e chiediamo che ritiri la manovra.

Come dice Angelo Raffaele Meo, parafrasando Clemenceau
l'economia è una cosa troppo seria per lasciarla fare agli economisti

Wednesday, May 26, 2010

salviamo l'euro, aboliamo l'euro

Per salvare l'Euro dobbiamo abolirlo

trasformandolo in una moneta solamente elettronica.

Niente più monete o banconote, solo transazioni elettroniche e un borsellino elettronico per le minute spese.

Sarebbe una grande innovazione tecnologica, che darebbe all'Europa il vantaggio di anticipare gli altri paesi, come avvenne con il GSM.
Le aziende potrebbero sviluppare la tecnologia dei borsellini in varie modalità: RFID, GSM, WiFi, etc.

Ci sarebbero i borsellini Armani e Luis Vuitton.

Gli stranieri che vengono in Europa acquisterebbero borsellini ricaricabili.

Si svilupperebbe la tecnologia delle reti per sostenere milioni di transazioni al secondo e sulla stessa rete si potrebbero innestare le comunicazioni a due vie tipo twitter per gli amanti del Web 2.0.

Ma soprattutto si darebbe un colpo decisivo alla malavita, dalle mafie ai corruttori ai trafficanti ai semplici evasori di iva.

È il momento di farlo e la nostra possibilità di salvezza.

L'idea fu proposta una decina di anni fa da Gianfranco Prini.

Sunday, May 23, 2010

distruzione sociale, culturale, morale

Ecco quanto scrive un certo Masdemi sul Blog di Repubblica a proposito della legge bavaglio in discussione al Senato.

Ho 70 anni.
Ho visto i celerini di Scelba, p.zza Fontana, Brescia, Bologna, le BR, i NAR, Chinnici, Falcone, Borsellino, Mattarella, Dalla Chiesa, la P2, Antilope Cobbler, Ustica, Gladio, l’uccisione di Moro.
Ho visto Andreotti, Taviani, Colombo, Gronchi, Leone, Craxi.
Vi posso assicurare che quello che stiamo vivendo è il periodo peggiore dalla proclamazione della Repubblica ad oggi.
Il nostro paese è completamente distrutto sotto il profilo sociale, culturale, morale.
Le ultime due generazioni sono inebetite e cloroformizzate dal modello sociale proposto da Tv di stato e commerciale nella più assoluta disinformazione ed ora vogliono chiudere anche quelle piccole finestre che tentano di farci affacciare sulla realtà.

il divino Tremonti

Le asserite capacità divinatorie di Tremonti si sono completamente dissolte.

Quello che recentemente chiamavo lo spettro del debito e che Tremonti continuava a negare è finalmente emerso in tutta la sua drammaticità.

Quello che stupisce è che ci sia ancora qualcuno che sostenga che Tremonti sia stato abile nel gestire i conti pubblici italiani negli ultimi quindici anni.

INSEMTIVES winner

The game Phratris, designed with GALOAP by my students in the course LOA (Laboratory Oriented to Applications), has won first prize at the INSEMTIVES Game Challenge:

we are happy to inform you that your submission to the game challenge 2010 was awarded the first place!

The respective celebration and presentation of the games of the game challenge 2010 will take place on May 30, 2010 in Crete (at the ESWC 2010 venue).

PhraTris is a Semantic game, for the annotation of sentences with syntactic dependencies.

Here is a short video presentation of PhraTris.

finanziamento dei risultati

Alla buon ora!

La Commissione Europea ha emanato una comunicazione Simplifying the implementation of the research framework programmes, in cui stabilisce il principio "Moving towards result-based instead of cost-based funding".

Sono anni che predico che si dovrebbe passare dal modello di "finanziamento delle proposte" a quello del "finanziamento dei risultati".
La ricerca era finora l'unico settore di attività in cui si pagano le promesse e non la consegna dei lavori, cosa specialmente intollerabile in un periodo di crisi economica e finanziaria.
L'ho detto in tutte le occasioni ai funzionari europei che incontravo e alla fine il messaggio sembra essere arrivato a destinazione.

L'ultima volta che mi è capitato, di fronte a un funzionario particolarmente ottuso che fingeva di non capire, ho dovuto persino alzarmi e abbandonare platealmente la riunione.
È stato particolarmente commovente vedere lo stupore degli altri colleghi, i quali mai si sognerebbero di criticare il funzionario che li finanzia e per cui sarebbero disposti a prostituirsi.

Adesso spero solo che venga applicato con rigore e non vanificato da valutatori compiacenti, come purtroppo finora succede spesso.

Tuesday, May 18, 2010

non ce l'hanno con noi

Questo era il problema angosciante che Bruno Vespa sottoponeva ieri sera a Porta a Porta ai suoi ospiti, riguardo alla tragedia che ha colpito il corpo di spedizione italiano in Afghanistan, che il ministro Frattini ha spiegato essere lì per proteggere la nostra sicurezza.

Siamo stati infine rassicurati che le milizie afghanistane non ce l'hanno con i nostri militari, pertanto possiamo continuare a fornire loro bersagli su cui esercitarsi.

Monday, May 17, 2010

scorie televisive

Stamane per caso in albergo ho visto uno spezzone di Uno Mattina in cui il conduttore intervistava il presidente dell'Enel Conti e il vicedirettore del TG1 (non ricordo il nome).
A tutte le domande (ma è economico?, ma dove si metteranno le scorie?, di un conduttore chiaramente molto ben disposto) le risposte erano entusiasticamente positive.

Conti ha spiegato che le centrali nucleari operano da 14 milioni di ore (senza citare Chenobyl), e che il problema delle scorie lo risolveremo sicuramente, tanto si tratta in tutto di 7 metri cubi di materiali.
Il giornalista del TG1 ha risposto con molti "assolutamente sì" e si è scagliato contro tutti coloro che impedirebbero la crescita economica del paese, che senza energia economica non potrebbe continuare a sviluppare la sua vocazione manifatturiera.

Nessun contraddittorio.
Su YouTube si trova invece una violento scontro tra Tozzi e Chicco Testa, che si è rivolto a Tozzi dicendogli che gli avrebbe "spaccato la testa": umorismo involontario credo.

Comunque è chiaro che è iniziata la campagna di convincimento attraverso i media annunciata da Berlusconi.
Naturalmente non c'è nulla da preoccuparsi, perché D'Alema e gli altri del [PD]S ci hanno insegnato che la TV non sposta voti ;-)

Solo Berlusconi, che di media non capisce niente, continua a crederlo, poveretto.

Thursday, May 13, 2010

God save the Liberal Democrat

Un governo a guida conservatore che propone cose di questo genere?

  • ridurre il deficit salvaguardando i redditi più bassi,
  • alzare il livello di esenzione dei redditi personali più bassi,
  • aumentare le tasse per i proventi finanziari non usati per investimenti,
  • riformare le banche promuovendo quelle mutue,
  • aumentare i poteri di regolamentazione della Bank of England,
  • offrire facilitazioni di credito per le SME,
  • introdurre il diritto degli elettori a ritirare il mandato a parlamentari che si comportano male,
  • assicurare finanziamenti adeguati alle università e di migliorare la qualità dell'insegnamento,
  • attrarre più studenti svantaggiati,
  • rivedere le leggi per proteggere la libertà di parola,
  • eliminare la conservazione di record sul traffico internet e delle mail,
  • aumentare l'uso di energia da rifiuti e di energia marina,
  • ridurre le emissioni dalle centrali a carbone,
  • migliorare gli habitat per conservare la biodiversità,
  • creare una rete per le ricariche dei veicoli elettrici,
  • bloccare la creazione di nuove centrali nucleari.

Tremonti qualche giorno fa chiedeva idee su cosa fare? Eccole.

Invece Bersani chiede di votare via rete le sue idee per il PD!

Sunday, May 09, 2010

FCC meno neutra per la network neutrality

La FCC ha escogitato una delicata soluzione per poter legittimamente intervenire a dire la sua sulla network neutrality, dopo la sentenza del tribunale di Washington sul caso Comcast, accusata di aver indebitamente penalizzato il traffico P2P.

Vuole considerare gli ISP come operatori telefonici e pertanto farli rientrare nella sua giurisdizione.
Tuttavia, per attenersi al principio di non regolamentazione di Internet (udite udite voi amanti della Internet governance), solleva gli ISP dalla maggior parte delle regole, mantenendone solo sei:
  • Section 201: open access
  • Section 202: net neutrality
  • Section 208: diritto a segnalare violazioni di 201 e 202
  • Section 222: privacy (divieto di scambiarsi informazioni sul traffico dei clienti)
  • Section 254: Universal Service Fund
  • Section 255: accesso ai disabili
L'operazione non sarà facile e ci saranno molte opposizioni, oltre che aspetti da chiarire, in particolare su cosa si intenda su informazioni sul traffico (ad esempio certi servizi come Akamai sfruttano conoscenze su origine e destinazione per ridirigere il traffico verso server più vicini all'utente) e i costi dell'USF e del suo utilizzo.

Friday, April 30, 2010

keyword combination

Gli informatici non si smentiscono mai!

Prendete due keyword alla moda a caso, combinatele e fateci un workshop, un progetto di ricerca, delle borse di studio, una rivista ...

Ecco l'esempio di un workshop che ne combina addirittura tre, Semantic, Sensor e Web:

1st Int'l Workshop on Semantic Sensor Web

Questo pare il seguito della Semantic Grid, su cui ebbi modo di dibattere nel 2005 con John Domingue, direttore del Knowledge Media Institute.

Gli offrii di scommettere 100 Euro per ciascuno dei vincitori delle borse di studio sul tema che avesse trovato un lavoro su quell'argomento alla fine della borsa.

Peccato che si sia rifiutato, perché avrei vinto facilmente.

Wednesday, April 14, 2010

cambiate spesso le password

Vi siete mai chiesti perché gli esperti di sicurezza consiglino di "cambiare spesso le password"?

Beh, è una suggerimento inutile.
Funzionerebbe solo se gli hacker fossero così stupidi da tenersi da parte la password, dopo averla scoperta, aspettando che voi la cambiate, anziché usarla subito.
Per tertium non datur: se voi la cambiate, loro la usano e non entrano; se voi non la cambiate, loro non la usano. Quindi cambiarla o non cambiarla non serve.

Uno studio di Cormac Herley rivela che gran parte dei consigli sulla sicurezza non valgono la candela.

Sunday, April 11, 2010

EU funding on mind shooting

I wonder how come that Pascal2 sponsors such a distasteful competition, whose goal is to train a system on shooting missiles on ground targets:

MLSP 2010 Competition: Mind Reading

There are many kinds of civil applications that can be used for the purpose of training on mind reading, I don't see why one should use such a military application that is plainly aggressive, not even defensive.

I would request the EU commission to take notice of this and to withdraw European support from this competition.

Please forward this message to any interested people.

Saturday, April 10, 2010

i conti e chi non conta

Leggendo blog e commenti sull'economia sembra che gli italiani abbiano idee molto più chiare su quali siano i problemi e come risolverli di chi ci governa.
Mi stupisce non trovare nessuno, ma proprio nessuno, che difenda la politica economica del governo. Eppure ci sarà qualcuno che ha votato Lega o PDL tra il lettori del Corriere della Sera.

Le persone che leggono e scrivono evidentemente non contano nulla in questo paese.

Friday, April 09, 2010

buffone che bluffa

Non so se avete seguito Tremonti ieri sera ad Annozero, ma comunque lo potete rivedere sul sito.

Alle domande di Santoro che gli chiedeva come affrontare la crisi, oggi, facendo qualcosa per i disoccupati, le aziende che chiudono o gli imprenditori che si suicidano, Tremonti ha risposto con la sua solita serie di tautologie lapalissiane, tipo:

  • l'Italia ha il terzo debito pubblico del mondo, ma non è la terza economia mondiale
  • la crisi c'è e noi non la sottovalutiamo
  • in Italia c'è un enorme evasione fiscale
  • abbiamo fatto le privatizzazioni ma non le liberalizzazioni
  • gli italiani stanno meglio di altri perché hanno il sostegno della famiglia

e via discorrendo.

Ma, incalzato sulla questione di fondo, la risposta che ha dato è che la soluzione verrà attraverso il federalismo fiscale.

Santoro gli ha chiesto quanto tempo ci vorrà perché entri in funzione, dopo che saranno emanati i decreti attuativi, e la risposta è stata: "tra i cinque e i dieci anni", giustificati dal fatto che si tratta di una riforma complessa, che richiederà del tempo per essere capita, per cambiare le cose, ecc. ecc.
Santoro avrebbe potuto infierire, chiedendo cosa nel frattempo dovevano fare i disoccupati e le aziende in difficoltà, ma non lo ha fatto.

Ha invece riferito la risposta di Tremonti alla domanda fattagli tempo fa da qualche altro giornalista ("quanto costerà la riforma del federalismo fiscale?"), la cui risposta immagino sia a tutti nota: "non lo so".

Credo non occorra un genio dell'economia per capire che si tratta di una bufala colossale.

Non fa nessuna differenza se chi impone le tasse è lo stato (a cui la regione si rivolge poi per ottenere la sua parte) o la regione direttamente.
L'argomento che affidare la raccolta agli enti locali li responsabilizza e consente un migliore controllo da parte dei cittadini è puro wishful thinking.

L'ufficio provinciale dell'Agenzia delle Entrate ha tante informazioni su di me quante ne potrebbe mai avere un ufficio con base regionale, se non di più.

Era presente Della Valle, il quale ha tentato di indicare interventi urgenti e vitali per rilanciare il mercato e le imprese. Due suggerimenti semplici e di buon senso: organizzare un'Expo permanente del Made in Italy nei principali paesi di esportazione e investimenti in ricerca.
Se i nostri prodotti sono più cari, devono essere migliori e quindi devono contenere maggiore innovazione: ha detto.

Tremonti non ha saputo rispondere anche ad altre domande riguardanti le imprese chimiche sarde di cui il suo ministero è azionista al 30% e su una politica di rilancio industriale, giustificandosi col fatto che il suo mestiere è occuparsi del debito pubblico e non di altro.

Nell'assoluta pochezza di idee che ha saputo esprimere, si aveva la netta impressione che Tremonti fosse lí proprio per raccattare qualche idea da qualcuno più capace di lui.

Putroppo la nostra economia è nella mani di un buffone, che da quindici anni spera solo che il peggio sia passato attendendo l'annunciato miracolo economico prossimo venturo, e nel frattempo raschia il barile con una tantum, condoni, cosiddetti scudi, cartolarizzazioni, trasferimenti demaniali, ecc.

Tutto questo impoverisce solo il paese e non contribuisce minimamente a risolvere nessuno dei problemi di fondo della nostra economia.

Per chi volesse approfondire, ecco un buon libro Tremonti: istruzioni per il disuso.

Saturday, March 27, 2010

spettro del deficit

Lo spettro del deficit è uno spettro: non si vede e men che meno lo vede Tremorti, che si vanta di doti divinatorie in economia.

Lo vede invece il governatore aggiunto della Banca Centrale Cinese, Zhu Min:

La crisi senza precedenti che ha colpito la Grecia non è che "la punta dell'iceberg" che lo spettro di un deficit economico possa propagarsi al resto dell'Europa.
Oggi le principali preoccupazioni sono evidentemente l'Italia e la Spagna.

E lo vede anche Robert Mundell, vincitore del Nobel per le sue ricerche che hanno posto le basi per l'Euro.

Wednesday, March 24, 2010

ricerca nel basket

Su un settimanale che ho trovato al bar ho letto poco fa queste parole:

Lo stato investe poco non soltanto nella ricerca, ma anche nell'Università, e, prima ancora, nella scuola pubblica. Investe poco nella formazione dei nostri figli. Quindi nel suo stesso futuro.

Sono parole da un'intervista a Ettore Messina, allenatore del Real Madrid di basket, apparse su Sport Week, allegato della Gazzetta dello Sport, il quotidiano più letto in Italia, del 20/3/2010.

Mens sana in corpore sano: il basket fa bene alla mente.

Sunday, March 21, 2010

blockbusted

Blockbuster è sull'orlo del fallimento.

Gli esperti dicono che è stata Internet a decretare la sua fine:

Blockbuster, già colpito dalla tv via cavo, è stato strangolato dalla rete.

... secondo quella "teoria dei nuovi prodotti" con cui gli economisti spiegano in tecnologia il trionfo del nuovo ai danni del vecchio: il cinema ucciso dal dvd, i dvd uccisi da Internet.

Non è esattamente così: Netflix infatti distribuisce i film in DVD. Il video on demand ancora non è praticabile, specie negli USA dove la diffusione della banda larga ha bisogno di incentivi statali.

Netflix, come Apple con iTunes, ha sfruttato Internet per creare un mercato di dimensioni enormi sia per numero di prodotti che di consumatori, facilmente accessibile da casa e personalizzato sugli interessi dei clienti.
Il mercato accessibile da casa elimina naturalmente anche i costi dei negozi brick&mortar di Blockbuster, come Amazon ha fatto con Barnes & Noble.
Nella strategia di Netflix ha tuttavia un ruolo fondamentale il meccanismo dei suggerimenti, tant'è vero che Netflix ha offerto un premio di 1 milione di dollari a chi fosse stato in grado di migliorare del 10% il suo algoritmo di collaborative filtering.
Il premio utilizza anche un modo originale di fare ricerca sfruttando il crowdsourcing.

Quelli come Fastweb che offrono da noi servizi di IPTV non hanno capito che la differenza la fa proprio la creazione del mercato, non la creazione di bouquet di offerte più o meno ben confezionate, con titoli ristretti che interessano poco o comunque trascurando interamente la long tail, che vale almeno la metà dei titoli di maggior successo.

Bisogna quindi puntare a raggiungere tutti i clienti con tutti i prodotti, e non solo i propri clienti con i propri prodotti.

Saturday, March 20, 2010

mission impossible per i candidati governatori

Berlusconi ha fatto giurare ai candidati alla presidenza delle regioni un "patto per la libertà" con cui si impegnano in una mission impossible.

Mission impossible non per difficoltà, ma perché contraddittoria:

  1. attuare il piano casa che dà via libera alla cementificazione del territorio e contemporaneamente fare diventare "l'Italia il giardino d'Europa"
  2. dimezzare le code per gli esami medici e tagliare le tasse
  3. "eliminazione totale gli sprechi"
Siccome la lunghezza media delle code è data da N = λT, dove λ è il tempo di arrivo su cui i governatori non possono influire, occorre necessariamente ridurre T, il tempo di svolgimento del servizio. Posto che i governatori non hanno il potere di cambiare le pratiche mediche per accelerare il tempo necessario per effettuare un esame, occorrerebbe quindi aumentare i medici e/o le apparecchiature. Riuscire a farlo senza aumentare le spese per poter ridurre le tasse è decisamente impossibile.

L'eliminazione "totale" degli sprechi è un compito impossibile, visto che è impossibile fare previsioni accurate al 100% e quindi una certa quantità di sprechi sono inevitabili. Berlusconi dovrebbe saperlo, dato che il suo governo ha acquistato milioni di vaccini per l'influenza A che non sono stati utilizzati.

Sarebbe stato più praticabile e più efficace un impegno all'eliminazione "totale" della corruzione e dei privilegi.

Guardate con quale gioiosa incoscienza i governatori hanno giurato di fare quanto dice il patto:

Friday, March 19, 2010

lettera aperta a Corrado Passera

Intendo chiedere un incontro con Corrado Passera, CEO di Intesa Sanpaolo, in occasione della sua presentazione all'IMT il 29 marzo, per chiedergli di ritirare lo spot sui ricercatori.

Questo è il testo della lettera che vi invito a sottoscrivere, mandandomi un riscontro via mail (attardi at di dot unipi dot it) e di trasmettere ad altri colleghi ricercatori:

Egregio sig. amministratore Corrado Passera,

da qualche tempo Intesa Sanpaolo trasmette uno spot in TV, in cui si racconta la storia fittizia di un ricercatore italiano che ha ottenuto un dottorato in USA dove svolge attività di ricerca e che decide di rientrare in Italia. Nello spot lo si vede entrare nell'edificio di una Università in Italia nella quale ha creato un centro di ricerca ricco di attrezzature e di personale attivo nella ricerca biomedica, e lo si sente affermare che in Italia si può fare ricerca ancor meglio che negli USA.

Vorremmo tantissimo che ciò fosse vero, ma purtroppo ciò è quanto più lontano dalla realtà si possa immaginare. Al contrario, decine di ricercatori italiani sono costretti a lasciare l'Italia per trovare opportunità all'estero. E non è questione solo di impegno o buona volontà, come lo spot vorrebbe far credere, trovare o creare opportunità in Italia.

Riteniamo quindi che lo spot sia offensivo per le migliaia di ricercatori italiani che vivono una realtà ben diversa e lontana dal mondo di favola che lo spot illustra: la ricerca italiana sopravvive a fatica grazie all'impegno e i sacrifici che i ricercatori italiani fanno quotidianamente, a fronte di infrastrutture insufficienti, personale insufficiente, prospettive di lavoro precarie e finanziamenti per importi risibili.
Non solo i finanziamenti pubblici sono ben lontani da quel 3% del PIL che l'agenda di Lisbona aveva indicato come obiettivo per l'Europa del 2010, ma i finanziamenti privati alla ricerca sono praticamente assenti. In Italia i fondi destinati alla ricerca sono infatti attorno all'1% del PIL: 0,25% per quella universitaria, 0,20% per quella degli enti pubblici di ricerca e 0,55% circa per quella delle imprese.

Per di più lo spot fa intendere che siano bravi solo i ricercatori che hanno studiato all'estero.

Riteniamo inoltre che lo spot sia ingannevole, in quanto, come spiega Fabrizio Paschina, responsabile pubblicità e web di Intesa San Paolo, mira a pubblicizzare prodotti destinati alle imprese e non alle università.

Per queste ragioni, le chiediamo di ritirare lo spot.

Vorremmo infine che chiarisse come si concilia un messaggio pubblico di supporto alla ricerca con il ruolo che Intesa Sanpaolo ha avuto nel salvataggio di Alitalia, per il quale sono stati utilizzati 300 milioni di Euro, sottraendoli ai fondi di ricerca destinati alle università.

Wednesday, March 17, 2010

sostiene Lisbona

Carlo Mochi Sismondi segnala che:

Esattamente dieci anni dopo quel vertice di Lisbona che indicò l’omonima strategia, più citata che attuata, la Commissione Europea ci riprova diffondendo lo scorso 3 marzo il documento strategico “Europa 2020 - Una strategia per una crescita
intelligente, sostenibile e inclusiva
”.

La strategia di Lisbona era fondata su tre pilastri: competitività economica basata sull’economia della conoscenza, lotta all’esclusione sociale attraverso la formazione, sostenibilità ambientale.
La nuova strategia Europa 2020 invece… pure.

Citiamo dal documento di presentazione:

Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda:
  1. crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione;
  2. crescita sostenibile: promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo
    delle risorse, più verde e più competitiva;
  3. crescita inclusiva: promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione
    che favorisca la coesione sociale e territoriale.

La prima cosa che viene da chiedersi, quindi, è se ci sono motivi razionali per essere ottimisti questa volta e pensare che fra dieci anni potremo avere in carniere qualcosa di più di quel poco che abbiamo avuto in questa tornata.

Eh già, cosa ce lo dovrebbe far credere?

Buffo che per Sismondi il motivo principale per crederci è l'argomento ontologico di S. Anselmo: se l'Unione Europea non facesse queste cose, a cosa servirebbe?

Sunday, March 14, 2010

Romano rassegnato

Avevo letto l'articolo di Sergio Romano sul Corriere a cui Scalfari si riferisce e avevo avuto lo stesso senso di rigetto e di rabbia.
Mentre lo leggevo stava parlando in diretta dal palco Riccardo Iacona, con una lucidità e passione travolgenti: l'articolo Romano lo aveva già scritto, dimostrando come funziona certo giornalismo italiano e specialmente i commentatori politici, che sputano sentenze preconcette, senza calarsi nella realtà.

Il giornalista Romano farebbe bene a riascoltare l'intervento di Iacona sui gravi attentati alla libertà che stiamo subendo e che dovrebbero sì stare a cuore a un giornalista, anziché rassegnarsi e attribuire agli altri la sua rassegnazione o la sua mancanza di idee.
L'invito all'astensione che lui fa è l'epitome della mancanza di idee: Romano non ha nemmeno idea per chi votare.


Ringrazio Scalfari per aver dato lui una degna risposta a Romano.

Thursday, March 11, 2010

a Sua immagine e somiglianza

In un precedente post riportavo come la pensano alcuni giovani elettori del PDL sui problemi con le liste elettorali.

Si diceva che la politica è lo specchio del paese, ma oggi siamo arrivati all'identificazione assoluta.
I giovani hanno persino anticipato il pensiero di Berlusconi, il quale ha accusato la sinistra di aver bloccato la presentazione delle liste del PDL, smentendo l'evidenza e le ammissioni dei suoi stessi delegati.
La verità è, per definizione, ciò che fa comodo al premier, e va accettata come una rivelazione divina, con fideismo assoluto.

Stabiliante la giustificazione, ripresa anche dalla sottosegretaria alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati, secondo cui il PDL si presenta alle elezioni da 16 anni, quindi non può aver sbagliato.
Al di là della adesione fideistica, qui c'è persino l'utilizzo di un ragionamento induttivo, che come si sa, non è logicamente valido.

Chissà perché nei prospetti illustrativi sugli investimenti finanziari, viene fatto scrivere, a tutela degli investitori, che le prestazioni precedenti non sono garanzia per quelle future.
Bisognerà rivedere la normativa e far togliere questa anacronistica affermazione.
Gli elettori del PDL non hanno bisogno di essere tutelati: hanno scelto coscientemente di lasciarsi truffare.

Storage in the sky o Cloud Computing

Due idee che presentai il 1 marzo 2001 al convegno dei DS su Larga Banda a Firenze:

  1. una rete nazionale di GigaPop
  2. un servizio di Storage in the Sky
Entrambe sono diventate adesso di attualità: la prima con la possibilità dello scorporo della rete da Telecom per affidarla ad una azienda prevalentemente pubblica.
La seconda oggi passa sotto il nome di Cloud Computing.

Sunday, March 07, 2010

al bar per bersi cerve...llo

Certi giovani non bevono cerveza, ma qualcos'altro.

Racconta Mauro Medeot, sul blog di Beppe Grillo:

sono andato al mio solito bar per una birretta!
premetto che è un covo di milanisti, quindi berlusconiani (non me ne vogliano i milanisti "puri", per favore)
ri-premetto che l'età media è di 25/30 anni perché, oltre a me vecchietto e pochi altri, è frequentato da 20/25enni.
ho fatto un minisondaggio.

domanda uno: cosa ne pensate del fatto che ci siano stati dei problemi con le liste elettorali?
risposta:
70% perchè, si vota?
30% aspetta che chiedo a papà!

domanda due (conseguente alla prima): si vota per le regionali, anche da noi, voi che ne pensate del fatto che alcune liste abbiano avuto dei problemi?
risposta:
50% a me che me frega, tanto voto per lo zio silvio
50% sono cazzi della sinistra se ha fatto dei casini

domanda tre: sapete che il governo ha fatto una "leggina" per eliminare i problemi?
risposta:
70% ci sembra strano che il governo favorisca l'opposizione
30% se il governo ha fatto una "leggina" un motivo ci sarà!

domanda quattro: andrete a votare, e se andrete, volete dirmi per chi?
risposta:
95% dipende da come arrivo conciato a casa la sera prima dalla discoteca, comunque per il pdl
5% com'è finita la partita?

domanda cinque: che cazzo faccio a fare dei minisondaggi se so già con che pirla ho a che fare?
autorisposta:
100% paga la birra e vai a casa!

conclusione:
se questi sono quelli che un giorno dovranno garantirmi la pensione, è meglio che continuo a lavorare fino alla morte!

Saturday, March 06, 2010

lettera aperta a Napolitano

Egregio Presidente della Repubblica,

Non posso che manifestare il mio disappunto per la sua scelta di firmare il decreto legge salva-liste.
Come lei sa l'art. 72 della Costituzione esige che in materia elettorale si proceda con l'esame e l'approvazione diretta della Camera.

Si ha l'impressione che lei si sia fatto intimidire dal capo di governo, che ha una grande capacità di creare slogan che capovolgono la realtà: la mancata presentazione di una lista diventa togliere il diritto di voto, la chiusura anticipata dei processi diventa processo breve.
Ma solo gli ingenui possono cadere in questi tranelli.
Lo spiega magnificamente il linguista George Lakoff nel suo libro Don't think of an Elephant, che sembra il manuale d'uso dei governi di destra.

Lei poteva quanto meno attendere le decisioni dei magistrati che oggi hanno risolto legalmente la questione.
Adesso lei risulta indebolito e ricattabile dal capo di governo che in questo modo celebra una duplice vittoria, piegando lei e la Costituzione ai suoi desideri.
È un vero dramma per l'Italia essere ormai sottomessa ai voleri di un solo uomo, che decide e dispone a suo piacere contro le leggi e contro gli interessi dei cittadini.

Malintesi sul caso Google Video

In tanti si sono lamentati per la sentenza del tribunale di Milano sulla vicenda del video di abuso su un disabile in una scuola di Torino, gridando all'attentato alla libertà di espressione.

Bisogna evitare di gridare "Al lupo!" quando è fuori caso.

In realtà i dirigenti di Google sono stati assolti dall'accusa di diffamazione, come spiegano i legali della società.
La condanna riguarda invece la violazione delle norme sulla privacy.

Se il reato è quello indicato nell’art. 167 della legge sulla privacy, Google risulta colpevole per le seguenti ragioni:
  1. ha operato a fini di lucro
  2. ha effettuato trattamento di dati personali (creando un indice per la ricerca)
  3. ha causato nocumento.
Purtroppo è questo articolo che va rivisto.
Intanto va distinto il trattamento dei dati da quello dei metadati: l'indice viene costruito sui metadati, es. titolo, tag, data e altro.
Poi quello di punire il fine di lucro è un principio puritano, incoerente in una società moderna.

È perfettamente legittimo operare a fini di lucro anche attraverso la rete.
Il servizio di indicizzazione e ricerca poi è fornito gratuitamente e va a beneficio degli utilizzatori del servizio.

Andrà quindi corretta la legge sulla privacy, eliminando la clausola sul fine di lucro e precisando che dal trattamento dei dati vanno esclusi il trattamento dei meta-dati e altre elaborazioni che non espongono i dati stessi, per esempio le elaborazioni statistiche.

Wednesday, March 03, 2010

Ricercatori presi in giro

Da qualche giorno circola in TV uno spot di una banca che non nomino perché non se lo merita, in cui si vede un ricercatore italiano che lavora a Venice (vicino Los Angeles, ma figurati!) ma ha nostalgia dell'Italia e decide di rientrare.
Lo comunica al suo direttore il quale commenta: "Ci vuole coraggio".
Dopo di ché lo si vede al lavoro in un superattrezzato centro di ricerca in Italia e commenta: "Qui è meglio che in America".
Lo spot si conclude con la domanda: "Riuscirà a portare avanti il suo sogno?".

Vedendolo ho urlato immediatamente: "Noooo!!!!".



Sono allibito. Sono un ricercatore il cui progetto è stato selezionato tra i PRIN 2008, con giudizi entusiastici dei revisori stranieri.
Purtroppo il MIUR ha finanziato il 10% dell'importo necessario, per un totale di 7000 Euro in due anni per il lavoro di quattro persone.

In media i progetti dell'area Informatica, 9 in tutto, hanno avuto quest'anno finanziamenti inferiori al 20% del costo dei progetti.

Questo spot è un'indecenza e offende tutti i ricercatori italiani che si sacrificano quotidianamente per poter sopravvivere.

Il migliore video di ri-spot-ta allo spot è il seguente:

Monday, February 08, 2010

Sun...set

Discorso di addio di Scott McNealy dopo l'acquisizione di Sun da parte di Oracle.

Sun è stato un grande sogno e una grande avventura, fintanto che c'era Bill Joy a guidare l'R&D. Spetta a lui il merito di invezioni come NFS, News, il processore SPARC e indirettamente Java.

In minuscola parte ho dato un contribuito anch'io.
Per esempio ero a cena a casa di Bill Joy quando ricevette una telefonata da James Gosling e io gli dissi senza incertezze che lo avrebbe dovuto assumere subito, come poi fece.

Qualche tempo dopo, durante una sua visita a Bologna, gli raccontai che avevo sviluppato un GC per C++ e lui mi disse che un loro gruppo aveva un grosso problema di gestione della memoria per un linguaggio che stavano sviluppando, chiamato Oak.
Mi chiese di dargli l'articolo che avevamo scritto, dove c'era un link ftp per scaricare il software. Il gruppo di Gosling lo scaricò e cominciò ad usarlo per implementare quello che divenne Java.
Poco dopo, alla conferenza Usenix C++ 1994, venne da me a complimentarsi Ted Goldstein, dicendo che il nostro software era anni avanti a ciò che loro sarebbero stati in grado di fare.
Infatti la prima release di Java usava il nostro garbage collector e quando andai alla conferenza IWMM nel 1995, Paul Wilson si complimentò con me dicendo che ormai il mio software era dappertutto.

Qualche anno dopo scrissi a Joy, dicendogli che avevo sviluppato il software per un motore di ricerca, e suggerendogli di creare una Search Appliance da vendere come sistema di ricerche su grandi collezioni aziendali.
Joy rispose interessato, ma si era distaccato dall'azienda e ritirato a fare studi sull'impatto sociale della rete a Boulder. Perció trasmise il materiale ai responsabili dei prodotti Cobalt, una ditta di network appliance che Sun aveva da poco acquistato.
Nessuno si fece vivo.

Non so quindi come valutare Scott McNealy, ma certo mi parse suicida la sua battaglia contro Microsoft per mantenere il controllo su Java.
Fu una strategia folle: avrebbe potuto usare Java come un arma per infiltrarsi in Microsoft, anziché lanciarcisi contro come Don Chisciotte.
.Net sarebbe stato una tecnologia basata su JVM anziché essere autonoma e avremmo forse un unico Common Language Runtime per tutti i linguaggi e per tutte le piattaforme.

Ciò che McNealy chiama handover a Jonathan Schwartz fu una cacciata ignominiosa dopo una serie di errori che portarono Sun a gravi perdite per la prima volta nella sua storia.
Fu subito chiaro che Schwartz non aveva il minimo barlume di idea per recuperare terreno (ascoltai una sua video intervista poco dopo la sua nomina) e il suo regno non è stato altro che un continuo declino, fino alla soglia del fallimento.
Sun si è messa a comprare ditte di software Open Source come Star Office o MySql senza credere davvero nell'Open Source, dato che ovviamente non avrebbero portato loro fatturato, e pagandole prezzi esorbitanti.

In una totale mancanza di guida e di idee la mano invisibile (citata da McNealy) non poteva altro che fare il suo corso e portare alla cessione e presto allo smembramento dell'azienda.

McNealy parla in tono melenso e scontato della sua bella esperienza in Sun, come si addice ad un ex CEO che abbandona la nave e lascia chi resta in balia di un destino incerto e difficile.

Bill Joy adesso si occupa di Venture Capital nel settore delle energie pulite. Non so se abbia successo, ma sicuramente se avessero dato retta a lui le cose sarebbero andate diversamente.

PS
Dopo aver scritto il testo qui sopra, ho scoperto che sotto la lettera di McNealy c'era un commento di un impiegato che dice cose simili:
I knew it was over for the company when Scott appointed Schwartz, an untested
pom-pom shaker instead of finding a real operations veteran.