Saturday, May 26, 2012

basta partiti

Trovo disgustoso sentire politicanti, giornalisti e commentatori discettare di meccanismi elettorali con un occhio ai partiti e ai loro equilibri attuali.
Chi fa le leggi dovrebbe farle in un ottica di lungo respiro, non lasciandosi guidare dalle circostanze contingenti.

Comunque, nessun meccanismo elettorale risolverà mai i problemi della politica italiana, né potrà risollevare a classe politica dal discredito in cui è sprofondata.

L'unica soluzione è cambiare completamente l'approccio alla rappresentatività.
Non possono essere più i partiti a rappresentare i cittadini, perché ormai non rappresentano più altro che cricche autoreferenziali.
La soluzione è che i cittadini scelgano direttamente le persone che li rappresentano senza mediazione di partiti.
Un po' come avviene nei paesi anglosassoni, in cui ciascuno elegge il "proprio" representative e quando ha delle osservazioni o problemi, viene invitato a rivolgersi a lui.
I partiti si limitano a essere generici contenitori, mentre ciascun candidato fa la sua campagna personale e deve trovarsi i propri sostenitori.

Ciascuno dovrebbe dare il suo voto alla persona di cui si fida di più o che lo ha convinto personalmente di poterne rappresentare pensiero sentimenti e interessi.

Poi i rappresentanti eletti dovranno riunirsi in parlamento per affrontare le questioni con la mente scevra da pregiudizi e da ideologie, costituendo alleanze dove opportuno e necessario.

Con gli strumenti della democrazia direttta, le elaborazioni di programmi e obiettivi potranno essere sviluppati con il contributo dei cittadini e il ruolo dei rappresentanti parlamentari sarà solo quello di essere portavoci delle istanze che emergono da questo processo.

Altro che antipolitica! Questa sarebbe politica al massimo grado.

Wednesday, May 23, 2012

monti e montagne di debiti con le imprese

La PA ha crca 70 miliardi di debiti con le imprese che le hanno fornito prodotti e servizi.

La prima e più ovvia cosa da fare per rilanciare la crescita sarebbe, come dico da tempo insieme con molti altri, di imporre alle PA di pagare immediatamente tali debiti.
Non si capisce proprio perché le PA ritardino i pagamenti: quando fanno un ordine devono avere la disponibilità, quindi quando ricevono la fattura dovrebbero pagare immediatamente.
Non c`è motivo per non farlo, perché non è che ritardando le PA possono lucrare sugli interesssi, essendoci la tesoreria unica.
Si tratta solo di ingiustifiabili inefficienze della burocrazia.

Ho sentito diversi membri del governo, da Passera in giù, promettere di fare qualcosa, sempre con infinite cautele e distinguo.

Ieri il Consiglio dei Ministri ha varato finalmenete delle norme in proposito.

Poteva essere una buona notizia, invece Monti ha partorito un topolino:

1. riguarda 20-30 miliardi su 70
2. offre alle aziende solo una certificazione, a loro richiesta, che potrà consentire loro di ottenere un finanziamento sul credito
3. quest'ultima provoca solo ulteriore burocrazia. Se il devbito esiste, lo sforzo di pagarlo è inferiore a quello di emettere un certificato
4. qualora anche un'azienda ottenga il certificato, si dovrà accollarsi il costo degli interessi sul prestito.
5. questo fa aumentare il costo delle imprese e riduce i loro profitti
6. il beneficio lo avranno solo le banche he emetteranno prestiti garantiti al 100% dallo stato (a meno di default).

La cosa sorprendente è che la Mercegaglia abbia applaudito al piano.
Posso capire che sia meglio di niente, ma se gli imprenditori si suicidano per cause simili, un palliativo come quello attuato, meritava invece una critica vibrante.

Mi spiace, ma il duo Monti-Passera parla di crescita, ma non fa le cose ovvie e giuste da fare.

C'era una volta il CUP

CUP, Centro Unico Prenotazioni, come dice il nome stesso, era una volta il servizio a cui rivolgersi per prenotare qualunque tipo di esami medici.

Oggi ho chiamato, e un messaggio ha cominciato a elencare casi in cui bisogna rivolgersi altrove.
Non li ho contati, ma erano circa una dozzina.

Peccato, una volta tanto che avevamo un servizio utile, lo abbiamo subito rovinato.

Monday, May 14, 2012

Vive l'Holland

No, non il presidente francese, ma l'Olanda, primo paese europeo a varare una legge sulla net neutrality.

Spero si possano bloccare i tentativi degli operatori di poter lucrare indebitamente sul traffico e mettere a tacere anche altrove tutti i fautori di prassi discriminatorie e contrarie al libertà di uso della rete.

Sunday, May 13, 2012

inequitalia

Ho ricevuto una cartella che mi chiede il pagamento del canone RAI 2011, che ho regolarmente pagato a gennaio 2011.
Ho usato il servizio di pagamento online sul sito della RAI, che mi ha fatto eseguire un bonifico tramite il servizio di home banking della mia banca. Completato il bonifico, è apparsa una segnalazione di errore del loro server. Ma a quel punto il bonifico era già partito e infatti risultava addebitato sul mio conto. Dopo averne verificato l'esito ho chiamato il servizio abbonamenti al telefono per segnalare l'accaduto. Mi dissero di non preoccuparmi, che a volte succede (sic!).
Se non ché dopo sei mesi mi arrivò dal Servizio Abbonamenti RAI un'ingiunzione di pagamento con tanto di mora e interessi. Li chiamai e mi dissero che se avevo pagato dovevo allegare il bollettino. Spiegai che non esiste alcun bollettino, perché il pagamento era stato fatto online e la procedura aveva dato errore, mancando di darmi la conferma.
Suggerivo che verificassero nel loro conto, perché alla mia banca il pagamento risultava andato a buon fine.
Dissero che non si poteva fare altrimenti e dovevo mandare una copia su carta della ricevuta.
L'unica cosa che potei fare fu di andare alla mia banca e farmi stampare un estratto conto di quel mese da cui risultava il bonifico effettuato con importo e beneficiario.

Purtroppo non è bastato. Equitalia mi ha invito una cartella tramite corriere TNT, che mi ha lasciato solo un avviso di consegna costringendomi a prendere la macchina per andare fuori Pisa a ritirarla: paradossalmente però mi hanno addebitato circa 6 Euro per questa modalità di consegna!

In totale, mi viene chiesto di pagare 150 Euro, dall'iniziale importo di 108 che ho già pagato correttamente.
Ho provto a chiamare il loro numero verde, ma di giorno non è accessibile dai celluari. Quando ho potuto chiamare da fisso, erano le 18:05 ed era già chiuso, e un messaggio registrato mi invitava ad andare al loro sito web.
Così ho fatto e ho provato a inserire una segnalazione, tramite l'apposita form.
Completata la form in tutte le sue parti, premo il bottone INVIA, e mi risponde che la form non è riempita correttamente e segnala:
- Riempire il campo Descrizione
cosa che ovviamente avevo ben fatto. Dopo aver provato in vari modi, alla fine ho prodotto un PDF della stessa pagina con la descrizione che avevo riempito  e usato il campo Allega PDF per mandarla, indicando nel campo descrizione: "vedi allegato".
Presumo che il problema fosse che la descrizione era troppo lunga, ma allora bastava dirlo o meglio ancora usare una form con lunghezza delimitata.

Pare che in Italia siamo ben distanti da avere servizi online ben fatti e funzionanti.
Basterebbe fare funzionare i servizi e si risparmierebbe un sacco di tempo e fatica per tutti.

Se per ogni pratica commettono 4 errori, allora capisco perché Equitalia sia oggi nel caos!

PS.
Stamane sono riuscito a parlare con il Call Center di Equitalia, ma mi hanno detto che il Call Center non può far nulla, dà "solo informazioni", e devo andare di persona all'ufficio di Equitalia, fuori città anche quello.

PS2.

Oggi sono andato all'ufficio di Equitalia, dove mi hanno detto che le indicazioni del Call Center sono errate. Nemmeno loro possono cancellare il ruolo, ma devo rivolgermi allo Servizio Abbonamenti RAI.
Dopo avergli spiegato per l'ennesima volta che già ci avevo provato più volte, con telefonate e fax, mi ha suggerito di chiamare un numero verde.
Guarda caso era quello del Call Center del servizio Abbonamenti RAI, che dopo una lunga spiegazione sul fatto che il servizio stesso è a pagamento, infine ti passa attraverso una trafila di domande.
Giunti alla voce pertinente pagmanenti effettuati, il messaggio si conclude con un bel suggerimento "verificare le proprie ricevute" e la chiamata viene interrotta.
Allora l'impiegato ha proposto un'altra soluzione: di presentarmi il giorno 22 maggio all'ufficio postale in via Barganga, dove è presente (solo quel giorno), un incaricato RAI.
Sfortunamentente il giorno 22 ho una visita in ospedale programmata da mesi.
Gli ho chiesto se aveva un'altra soluzione, prima che a qualcuno venga in mete di pignorarmi la casa, non avendo pagato la cartella entro 60 giorni.
Non ha saputo rispondere.
Arrivato alla disperazione, ho chiamato la sede RAI di Firenze, che è quella a cui avevo inviato i fax, come indicato nell'ingiunzione.
Il centralinista si è rifiutato di farmi parlare con qualcuno, dicendo di avere disposizioni di non passare le chiamate, e mi ha invitato di nuovo a chiamare il solito Call Center.
Ho spiegato anche a lui che il Call Center dà solo un'indicazione inutile e l'ho pregato almeno che fosse lui stesso ad avvisare coloro che ricevono i fax di darmi una risposta.
Questo è il massimo che sono riuscito ad ottenere.
Adesso sono in attesa di risposta.

PS3
Non avendo avuto alcuna risposta, ho spedito due raccomandate agli uffici RAI di Torino e Firenze, minacciandoli di adire alle vie legali se non effettueranno imediatamente la cancellazione del ruolo.