Saturday, September 25, 2010

giustizia Gallica

Orrendo!

Mentre i rappresentanti dei nostri governi discorrevano amenamente all'Internet Governance Forum di Vilnius di facezie come il Cloud Computing e si riempivano la bocca di principî e tartine, in quegli stessi giorni il Parlamento Europeo ha compiuto un atto vergognoso che apre la strada alla privatizzazione della giustizia.

Il rapporto Gallo apre la strada a misure restrittive private per proteggere il copyright, obbligando gli ISP a sostituirsi alla legge implementando meccanismi discrezionali di blocco e filtro che possono arrivare fino a bloccare l'accesso alla rete, un diritto fondamentale della persona che non può essere ristretto se non attraverso l'intervento di un giudice.

Thursday, September 23, 2010

Bollenti spiriti

Ho incontrato Annibale D'Elia a Milano al workshop su Media sociali, condivisione e partecipazione informata.

Annibale è il funzionario della Regione Puglia che segue il programma Bollenti Spiriti, per le politiche giovanili.

Pur essendo in un contesto di informatica e media, Annibale ha spiegato che il programma ha poco a che vedere con l’informatica. Naturalmente l’informatica e la rete la usano, ma l’investimento informatico è pressoché nullo, limitandosi ad in server con dei software di gestione di forum.

Altre iniziative hanno puntato sull’informatica, principalmente per la ragione che la barriera di ingresso per realizzare soluzioni informatiche è più bassa, mentre invece la creatività dei giovani si può attivare nei settori più disparati, se li si aiuta a superare tale soglia.

In particolare mi ha colpito la critica al metodo tradizionale di effettuare interventi pubblici, che consiste nel definire dei servizi da erogare ai cittadini, affidare un appalto a qualche azienda per realizzarli e alla fine, quando si scopre che i cittadini ne fanno poco uso, spendere tutto ciò che resta in campagne di marketing per convincere il pubblico dell’utilità dei servizi realizzati.

Annibale sostiene che è sbagliato considerare gli enti pubblici come erogatori di servizi e i cittadini come fruitori di servizi.

Il programma Bollenti Spiriti è iniziato con uno studio del mondo giovanile e delle loro esigenze. Hanno scoperto che esiste una notevole voglia di fare bloccata dallo scoraggiamento di non poterla mettere in atto.

La conclusione che ne è stata tratta è che invece di scegliere dall’alto le cose da fare, si è deciso di fare scegliere ai giovani stessi. Così è nato il progetto Principi Attivi, che ha stanziato 2,2 milioni di Euro da assegnare in quote da 25.000 Euro a fondo perduto a una qualunque iniziativa proposta da almeno un paio di giovani sotto i 32 anni.

Per presentare il bando ai giovani sono state svolte un centinaio di presentazioni in località sparse per tutta la Puglia, organizzate dagli stessi giovani dei luoghi, e quindi hanno richiesto poco sforzo organizzativo.

I giovani hanno risposto in massa, con olte 2000 proposte e all’evento generale organizzato dalla regione hanno partecipato oltre 10.000 persone, più di quante ne attrarrebbe un concerto rock con un cantante di fama, che avrebbe richiesto un cachet inabbordabile.

Sono rimasto veramente colpito, perché l’esperienza di Bollenti Spiriti dimostra che con fantasia e determinazione si riescono a mobilitare energie sopite.

Wednesday, September 22, 2010

stakedholder

Nei dibattiti e nei rendiconti dell'Internet Governance Forum viene spesso usata anche in italiano la parola "multistakeholder".
Alle mie orecchie questo termine suona stonato: in un recente rendiconto è stato persino storpiato in "stakedholder".

Una volta si diceva "parla come mangi", per invitare qualcuno a spiegarsi chiaramente senza nascondersi dietro frasi fatte che spesso denotano mancanza di contenuti.

Vorrei quindi invitare una volta per tutte ad abolire l'uso di tale termine obbrobrioso dalla lingua italiana.

In inglese, l'uso di "multi" come prefisso si usa quando si trasforma in aggettivo una frase contenente "many".
Ad esempio "multilayer switch", "multilayer protocol", "multithread OS", "multiprocessing system".

In italiano le frasi aggettivate non esistono.

Multistakeholder si usa in inglese in frasi come "multistakeholder approach", "multistakeholder process", ecc. che in italiano si traducono perfettamente con approccio a più voci, processo che coinvolge tutti gli interessati, o anche semplicemente un "processo rappresentativo" (non è questo che vogliamo?).

Certi usi del termine appaiono persino ridicoli:
ad esempio l'EU Multistakeholder Forum on CSR (circa.europa.eu/...multi_stakeholder.../csr%20ems%20forum.htm)
Ma ve lo immaginate un Forum a cui non partecipano vari interessati?
Un bel forum di un solo interessato!

Ringrazio chi accoglierà il mio invito in nome del rispetto della nostra lingua oltre che delle mie orecchie.

Dispar condicio

È stato un po' paradossale sentire Maurizio Lupi ieri sera in TV a Linea Notte, lamentarsi, invocando la detestata par condicio, del fatto che la conduttrice, Bianca Berlinguer, avesse invitato due membri della maggioranza, lui e Urso, e uno dell'opposizione, Latorre.

È chiaro che non solo l'opposizione, ma ogni dissenso deve essere zittito con ogni mezzo, compreso distorcendo gli strumenti nati proprio per garantire un minimo di libertà di espressione.

Mi aspetto un'escalation di attacchi alla libertà di espressione in questo crepuscolo del Berlusconismo.

Thursday, September 09, 2010

Società delle conoscenze (degli amici)

Un tempo si parlava di Internet come lo strumento per creare la cosiddetta Società della Conoscenza.
Sottointendeva l'obiettivo di mettere a disposizione di tutti ampie conoscenze che avrebbero arricchito le persone rendendole più consapevoli e pertanto più libere.
Libere di sfruttare le proprie conoscenze per capire i fenomeni e per offrirle su un mercato del lavoro più aperto e globale.
Perché si potesse parlare di società, occorreva che la disponibilità fosse universale e pertanto accessibile gratuitamente o quasi.
Questo implicava investire in infrastrutture e assicurare la discesa dei prezzi con adeguata concorrenza sui mercati.
In parte ciò è avvenuto negli anni '90 con la pressione di alcuni movimenti, per la corsa speculativa durante il boom che ha portato a una disponibilità di banda ben superiore alle necessità e al conseguente calo dei prezzi della banda sulle dorsali, per la competizione tra le aziende di informatica che ha portato a dispositivi da poce centinaia di euro.
Il mercato degli accessi è invece solo fintamente competitivo come si vede dai prezzi che sono assolutamente identici per tutti gli operatori, comprese le offerte di un anno a metà prezzo, che dimostrano come appunto i prezzi siano almeno il doppio del giusto.
Sul piano dei contenuti Wikipedia ha portato alla raccolta partecipativa e diffusione di conoscenze, aprendo la strada al cosidetto Web 2.0.

Un cardine dell'universalità è la cosiddetta Net Neutrality, un principio che stabilisce che il trasporto delle informazioni sulla rete non sia in alcun modo discriminato da parte degli operatori.
Il secondo cardine, la Conoscenza, richiede che sia utile a qualcosa:

confident understanding of a subject with the ability to use it for a specific purpose if appropriate.

Attualmente entrambi questi cardini sono messi in discussione, il primo da precisi attacchi alla Net Neutrality che vengono da grossi operatori come Google e Verizon che pretendono di essere liberi dal vincolo della Net Neutrality per le reti di futura concezione.
Il secondo cardine sta venendo smantellato da un certo utilizzo dei cosiddetti Social Networks, che invece di diffondere Conoscenza, diffondono "conoscenze", cioé scambi di nominativi o spesso comunicazioni prive di reali contenuti.
La rete si sta trasformando sempre più in uno strumento per l'intrattenimento (piuttosto che per la conoscenza): si veda in Italia il caso di aziende come Dada e Vitaminic.
È questo che spinge i produttori a offrire prodotti a pagamento, anche per le più banali necessità, come avviene sugli iPad, e i produttori di contenuti ad allearsi con gli operatori per assicurare che gli utenti non abbiano libertà e alternative e siano obbligati ad usare i loro servizi, cosiddetti "speciali" e a pagamento.
Questo è un attacco alla libertà della rete che ci riporta alla situazione degli anni '90, quando ciascun operatore (ricordo AOL, CompuServe, e Microsoft) voleva imporre la propria rete con i propri contenuti a pagamento.
È una situazione non diversa da quella tuttora vigente nel settore televisivo.
Non migliore la situazione del mercato dell'informazione, dove gli editori in crisi cercano strade attraverso accordi con operatori per costruire limiti entro i quali costringere i propri lettori.

Non è quindi un caso che il termine Società della Conoscenza sia ormai caduto in disuso.

Negli anni '90 ci fu un ampio movimento trasversale e internazionale che riuscí a sventare questi piani e a condurci a quel fenomeno straordinario che è una rete Internet aperta e libera per tutti.
In quegli anni ci fu una ristretta cerchia di persone competenti e illuminate che capirono i pericoli e si mobilitarono per neutralizzarli.
Sul piano tecnico si materializzò nella diatriba tra "telecomunicazionisti" e "internettari", dove i primi cercavano di imporrre modelli telefonici di controllo del traffico di rete.
Fortunamente la spuntarono i secondi rigettando obbrobri tecnologici come l'ATM e l'ISDN.

Oggi che di Internet parlano tutti con scarsa competenza, solo perché è un fenomeno diffuso, c'è il rischio che quegli illuminati siano in numero insufficiente per sventare il pericolo incombente.
Avremmo perso quell'occasione unica che avevamo sotto mano di trasformare le persone da consumatori a esseri scienti e raziocinanti.

disdettato

Così hanno riferito i cronisti la vicenda del contratto dei metalmeccanici: "Finmeccanica ha disdettato il contratto".
Sono veramente inter-dettato: dettato è il passato di dettare, il passato di dire è detto.

A parte le questioni filologiche, c'è una questione logica.
Se si parte dall'assunto che esista un "mercato del lavoro", i contratti si stipulano tra le parti che si scambiano le prestazioni, ossia tra l'azienda e i lavoratori.
L'idea di un contratto collettivo è anomala: si potrebbe parlare di "accordo quadro" o "accordo di settore", ma si va sul delicato, perché rischia di configurarsi come costituzione di un cartello che distorsce la concorrenza, o in certi casi come forma di mediazione impropria.
Meglio limitarsi ai principi, come quelli dello statuto dei lavoratori.

In termini specifici, il mercato del lavoro imperniato sul lavoro fisso e sui contratti collettivi è alquanto assurdo.
Per esempio quando i contratti collettivi stabiliscono aumenti salariali, sottendono un meccanismo abnorme: siamo costretti a restare a lavorare nella stessa azienda, perciò vogliamo essere pagati di più. Naturalmente la costrizione è scelta dal lavoratore stesso che ha preteso il posto fisso.
In un mercato sano del lavoro il meccanismo è l'opposto: ho un'offerta migliore da un'altra azienda, se vuoi che resti mi devi dare altrettanto.
In questo modo i lavoratori sono stimolati a guardarsi intorno, a cercarsi e tenersi aperte alternative in ogni momento, non solo nei momenti di crisi, i prezzi sono stabiliti davvero da un mercato, sulla base di quanto qualcuno sia disposto a pagare davvero per la prestazione e non tramite criteri meccanici come aumenti percentuali per tutti in tutti i luoghi e in tutte le aziende.

Tuesday, September 07, 2010

enohPi

L'interfaccia dell'iPhone a me pare fatta alla rovescia.
Certo poi gli umani sono intelligenti e ci si abituano, ma che senso ha che sui bottoni ci sia scritto:
On
non per indicare che si vuole attivare una funzione, ma per spegnerla?

Una cosa a cui è più difficile abituarsi (ci sono voluti milioni di anni perché le scimmie evolvessero ad avere il pollice opponibile) è il movimento retrorso necessario per fare scorrere lo slider per accendere l'iPhone con il pollice destro.
Chi tiene in mano l'iPhone con la mano destra deve fare un movimento completamente innaturale di scorrere il pollice dalla sua naturale posizione a sinistra, in linea retta orizzontale (il pollice andrebbe naturalmente verso l'alto, ad opporsi all'indice, come l'evoluzione lo ha prodotto), effettuando un piegamento graduale e una contorsione faticosa, che immagino possa persino provocare dei crampi.

La cosa irritante è che questo movimento tocca farlo spesso in situazioni precarie, per esempio mentre si riceve una telefonata in bicicletta, in equilibrio instabile tenendo il manubrio con una mano sola.
Per sommo sadismo, se uno riesce a portare lo slider solo a metà corsa, questo immediatamente torna alla posizione iniziale.

Ora una cosa che dovrebbe essere semplice fare su un telefono dovrebbe essere proprio quella di rispondere alle telefonate.
Sui telefoni di una volta, non c'era bisogno di nessun pulsante: bastava sollevare la cornetta.
Sull'iPhone, dovrebbe bastare l'atto di sollevare l'oggetto all'altezza dell'orecchio, sfruttando l'accelerometro.

Saturday, September 04, 2010

Arbeit macht frei

Persino i nazisti riconoscevano l'importanza del lavoro meglio di Benedictus XVI.

E inoltre, se
Lui solo (Cristo ndr) può liberare il mondo dal male e far crescere il Regno di giustizia, di pace e di amore al quale tutti aspiriamo.
ma perché non lo fa?