Tuesday, November 22, 2011

creativi assurdi

Ho già fatto osservare che tutte le pubblicità di automobili ce le fanno vedere muoversi in assoluto silenzio, senza minimo rumore di motore, spesso sullo sfondo di paesaggi naturali incontaminati.
Uno recente si spinge persino a mostrare un automoblista assordato dai rumori di città, che si rifugia dentro la macchina, dove regna un silenzio perfetto. Chissà chi lo produceva il rumore là fuori.

Un altro esempio di assurdo logico è il seguente.
Cosa fanno tutti i migliori alteti italiani, Fiona May, Cristina Vezzali, Federica Pellegrini, Andrew Howe e Alex Schwazer, quando non si allenano?
Mangiano merendine o le fanno mangiare ai loro figli.

Come si può immaginare di circumveire il pubblico cercando di annullare le caratteristiche negative dei prodotti (inquinamento per le auto, obesità per le merendine) associandole con immagini del loro opposto?
Pensano che i consumatori non abbiano capacità di raziocinio e un'immagine sia sufficiente ad annullare la realtà dei fatti?



Saturday, November 19, 2011

belusconi web

Mi preoccupa molto l'intenzione di Berlusconi di investire in una web TV.
Anche se con molto ritardo, Berlusconi sembra aver capito che il controllo delle televsioni non è più sufficiente per canalizzare il consenso.
Il web è molto dinamico, ma anche molto disarticolato, essendo sostanzialmente sostenuto e alimentato da volontari con mezzi artigianali.

Conquistare audience sul web non è stato finora una faccenda da grandi agenzie o da strateghi della comunicazione.
Ci sono numerosi esempi di fallimento: AOL+TimesWarner, Google Video rispetto a YouTube, giornali oline rispetto a Huffington Post.
In genere il successo sul web arride in modo inatteso a qualche fortunata startup che viene esaltato dal fenomeno di concentrazione dovuto alla legge di Zipf.

Il modo più sicuro per avere successo sul web è di acquistare qualcuno che ha già un qualche successo e contribuire alla sua crescita. L'acquisto di YouTube da parte di Google è un classico esempio.
Ma neanche questo riesce sempre, vedi Murdoch con MySpace.

Tuttavia Berlusconi potrebbe riuscire, specie se riesce a combinare i contenuti degli utenti con quelli professionali, come fa l'Huffington Post.

La sinistra in questo caso resterebbe disarmata e sconfitta e sarebbe una sconfitta da cui non c'è via d'uscita.

Ci può consolare solo che in questo momento non ci sono esempi di grande successo in rete in Italia che Berlusconi possa acquisire. L'unica eccezione è il blog di Beppe Grillo, che non è proprio adatto.

canaloplasty

On Wednesday I underwent canaloplasty, a surgical treatment for glaucoma in my right eye.
Canaloplasty is a new advanced treatment that unclogs the Schlemm's canal which collects the aqueous humor from the anterior chamber of the eye and disperses it.
In a pigmentary glaucoma like mine, the canal gets clogged by particles of pigment from the iris.
I decided to go for this treatment, despite contrary opinions of my ophthalmologists in Pisa and Barcelona, since it looked to me a better solution than creating an artificial channel through the eye, as in trabeculectomy or drainage implants, which are more conventional solutions.
Restoring the natural flow sounded like the right idea: the only problem is that the surgical procedure is complex and requires a good eye surgeon.
There are only about a dozen of them in Europe.
I found one in Udine, dr. Paolo Brusini, who has been a pioneer performing it since a couple of years.

The surgery requires passing a microcatheter all the way through the Schlemm's canal, i.e. 360 degrees around the iris. The catheter is a tiny fiber optic with a light on top, so that the surgeon can see its position.
Despite the anesthesia I could feel the catheter moving within the eye.
Brusini started from the top moving counterclockwise but when reached 8 hours it found a blockage.
It was a moment of tension, then Brusini decided to remove the catheter and to try in the other direction.
This time the blockage was removed and the catheter reappeared from the end of the channel.
It was a moment of cheer and I heard a sigh of relief from Brusini and his collaborators.
The whole operation took more than an hour and Brusini said that all canaloplasty operations are quite stressful for him, and indeed he had to take a rest after finishing.

I am very grateful to Brusini for his competence, dedication and passion in his work. He and his team at the Udine Hospital have been very competent and kind.
It is just a pity that surgery rooms and other facilities for his clinic are not enough and hence the waiting list is long.

The day after surgery I was released and I can already behave normally as the eye completes recovery.
The pressure in the eye is down to 12 mmHg, from levels up to 40 in the days before surgery, despite the use of drops and diuretics to control it.

Monday, November 14, 2011

videocrasia

Nella dibattito che Enrico Mentana ha condotto ieri sera prima della proiezione del film Videocracy, egli ha discusso con i giornalisti Aldo Cazzullo e Massimo Giannini delle manifestazioni davanti al Quirinale quando Berlusconi è andato a presentare le sue dimissioni a Napolitano.
Cazzullo aveva scritto un pesante editoriale sul Corriere in cui condannava tali manifestazioni. Sorvolava invece sui ben più indecenti atteggiamenti e gestacci dei politici nella stessa circostanza.
Giannini ha invece sostenuto che si trattasse di una manifestazione fisiologica e non particolarmente deprecabile.

Del dibattito mi ha colpito invece la mancanza di logica nei ragionamenti di Mentana e Cazzullo.
I dimostranti di sabato venivano assimilati a quelli del finale del Caimano, che erano invece l’opposto, una sommossa violenta scatenata dal premier condannato in tribunale.
In piazza c’era invece un’orchestra e un coro che manifestava gioia cantando l’Hallelujah di Handel, una manifestazione del tutto pacifica, come ammettevano gli stessi giornalisti che la criticavano.
Cazzullo si lamentava che la polizia avesse dovuto chiudere la zona: come se questo fosse una prova di violenze in corso.

Ma il ragionamento più assurdo era quello di Cazzullo che diceva che bisognava stare attenti alle critiche, perché non è detto che Berlusconi sia finito.
Quindi non si può criticare liberamente per timore di possibili rappresaglie?
È questo il comportamento che i nostri giornalisti consigliano di tenere in una democrazia?
Non sottende questo l’assuefazione ad un regime, di cui bisogna avere paura?
E non è proprio questo ciò che abbiamo imparato di Berlusconi, che è spietato contro i nemici, che comprendono giornalisti come Biagi, Santoro, Luzzatti, attori satirici come la Guzzanti e politici come Dotti, Scognamiglio, Casini e Fini e chiunque altro abbia osato opporglisi?

Gli ingenui giornalisti ci hanno invece ancora una volta spacciato l’immagine di un Berlusconi che vuole essere amato e piacere a tutti: tutti quelli che gli si inchinano.
E i giornalisti ci invitano a inchinarci, anziché a tenere la schiena dritta come chiedeva Montanelli.

Wednesday, November 02, 2011

poro lupi

Dopo la figura penosa della Gelmini la settimana scorsa a Ballarò, ieri abbiamo assistito ad un altro esempio della decomposizione delle menti della maggioranza.

La Bernini e Lupi si erano preparati il solito discorsetto trito e ritrito sul fatto che la crisi viene da fuori, dall'Europa e che è tutta colpa del debito pubblico che questo governo ha ereditato dai precedenti.
Lupi sbandierava il fatto che tutte le borse europee, non solo quella italiana, oggi erano crollate.
Peccato che di fronte a loro ci fosse un agguerrito Luigi Abete che è sbottato dicendo che Lupi era fuori di testa.
Lupi era infatti in stato confusionale: non capiva che un conto sono le borse, che reagiscono a fenomeni complessivi, in particolare al rischio sul debito greco e su come questo possa riflettersi sulle banche europee, comprese quelle italiane, che sono esposte in titoli greci.
Altro conto è lo spread, l'interesse sul debito pubblico italiano, che riguarda solo la credibilità e solvibilità dell'Italia.
E lo spread è aumentato sempre, anche il giorno dopo la lettera di Bersluconi alla UE, quando invece le borse sono risalite, come riferiva gongolante Lupi: risalite non per la lettera di Berlsuconi, ma per l'accordo sul sostegno alla Grecia.

Abete ha messo alle strette la Bernini chiedendole: ma se il problema è europeo, non occorre che l'Italia faccia niente, tocca all'Europa risolverlo?
La povera donna zeppa di botulino, che fa già fatica ad aprire la bocca, non avendo argomenti ha cercato di metterla in cagnara, che è la seconda tecnica che hanno insegnato ai politici di destra che partecipano ai talk show.
Ma neanche questo ha funzionato: Floris ormai lo ha imparato e al primo accenno fa abbassare i microfoni ai caciaroni e li blocca sul nascere.
Se si voleva ragionare, si poteva citare l'articolo di Paul Krugman sul NYT, sul secchio bucato degli interventi europeri. Krugman spiega che usare la BCE, finanziata dagli stati europei, per sostenere gli stati europei è come cercare di svuotare l'acqua di una falla in una barca con un secchio bucato. Può dare un piccolo sollievo temporaneo, ma presto bisogna tamponare la falla.
Alla Bernini che diceva che il problema è un problema europeo, bisognava spiegare che all'origine del problema europeo ci sono la Grecia e l'Italia e che se l'Italia non risolve i suoi problemi, come ci chiedono inisistentemente i nostri partner, nemmeno il problema europeo si risolve. I tedeschi e la Merkel in particolare hanno dimostrato molta pazienza finora, accettando di darci una ultima chance di dimostrare che riusciamo a fare interventi seri e concreti.
Alla Camusso e a Floris che indicavano le decine di provvedimenti annunciati e mai attuati dal governo per ridurre il debito e rilanciare la crescita, faceva solo pena sentire la Bernini tentare sfacciatamente di negare che il governo avesse fatto ben poco finora. Se avesse fatto il suo dovere evidentemente non saremmo qui a discutere sui diktat della BCE.

È stato ancora più vergognoso Lupi quando ha usato il solito argomento trito di rinfacciare all'opposizione certi comportamenti di cui viene accusata la maggioranza, in stile Cicchitto, Schifani o Capezzone.
In particolare ha provato a lagnarsi della segnalazione di Rutelli che un parlamentare, Antonione, avesse deciso di lasciare la maggioranza.
Lupi si è lamentato dicendo che quando uno lascia la maggioranza è considerato serio, mentre se lascia l'opposizione no. Strano che Lupi finga di non sapere che chi passa alla maggioranza riceve un congruo compenso in termini di posti di sottosegretario o simili, quindi si tratta di azioni deprecabili sia per chi le compie che per chi le negozia.