Saturday, July 30, 2011

tremonti memoria

Tanto per non scordare cose che già ho ricordato ma che è bene ripetere e diffondere perché sarebbe giunto il momento di disfarsi di questo solenne buffone oltre che adesso conclamato piccolo imbroglione.
Ecco le numerose giravolte di Tremonti in politica economica.
Ne avesse mai azzeccata una. Ci ha sempre spiegato con le sue illuminanti tautologie i fenomeni dopo che erano avvenuti prendendo provvedimenti sbagliati per rabberciare la situazione causata dai suoi improvvidi provvedimenti precedenti.

tracce di tremonti

Ora si è capito perché Tremonti ha insistito tanto per abolire la norma sulla tracciabilità dei pagamenti, quella introdotta dal suo pedecessore Visco che obbligava l'uso deli assegni per gli importi superiori a 100 Euro.
Se no come faceva Tremonti a pagare in nero in contanti i 4000 Euro di affitto dell'appartamento di Milanese.
Lui ha ammesso di aver fatto un errore, ma d'altra parte, poverino, lavora così tanto, per il bene dell'Italia, che non può occuparsi di questi dettagli.
Certo, con quel che guadagna, Tremonti potrebbe permettersi di rivolgersi a un commercialista. Gliene potrei consigliare uno famoso, che è suo omonimo.

Thursday, July 28, 2011

innovazione massima locale

Vi racconto una storia.

Un'azienda produceva panini per hamburger. Gli ingredienti erano farina, lievito, sale, zucchero. Era leader in quel mercato.
Gli agricoltori del paese però entrarono in crisi a causa della concorrenza internazionale e chiesero sussidi al governo. Il governo intervenne per favorire l'innovazione nella produzione di corn syrup, al punto che il corn syrup divenne molto più economico dello zucchero.
La ditta dei panini introdusse innovazione di prodotto utilizzando corn syrup nei suoi panini al posto dello zucchero e dando loro un sapore che li rese speciali.
Anche i produttori di bevande gasate innovarono i loro prodotti sostituendo lo zucchero con il corn syrup e gli agricoltori furono molto contenti.
Qualche anno dopo un lungo e laborioso studio medico scoprì che la popolazione era molto ingrassata e questo provocava molte malattie quali il diabete, e che questo, oltre ai danni alla salute causava ingenti costi sanitari.
Pertanto venne lanciata una campagna per convincere i cittadini a ridurre il consumo di hamburger. I consumi scesero e la ditta che produceva i panini fallì.
Lo studio venne ripetuto e rivelò che le persone sovrappeso non erano diminuite, bensì aumentati.
Si scoprì che un studio svolto da un eretico ricercatore che tutte le riviste ufficiali avevano fino a quel momento ignorato, spiegava che mentre lo zucchero è una sostanza naturale che il fegato riconosce ed è in grado di scomporre e dissolvere eliminadolo col metabolismo, il corn syrup si maschera e si combina nei grassi formando composti che si accumulano nell'organismo in composti non smaltibili. A tutti gli effetti il corn syrup è una sostanza tossica che andrebbe vietata.
Morale della storia: l'innovazione a volte può portare a benefici locali che non sempre corrispondono a benefici globali.

Wednesday, July 27, 2011

suchert

Nel blog Tempo Reale di Vittorio Zucconi appaiono a volte commenti molto intelligenti firmati da un certo suchert. Riporto l'ultimo che ho trovato degno di non andare perduto.

In “Le origini del totalitarismo”, Hanna Arendt cita Toqueville ed il suo “L’Ancien Régime et la Révolution” per riaffermare come non sia il privilegio in sé ad essere oggetto dell’odio popolare, ma il privilegio inutile, non accompagnato da un reale potere e dalle responsabilità che, sempre, del potere sono diretta conseguenza.

La rivoluzione francese giunse quando l’aristocrazia era già ben avviata lungo la propria parabola discendente; quando, sotto la monarchia assoluta, era già venuta meno la sua funzione di classe dirigente e solo le restavano i patrimoni.
L’aristocrazia della fine dell’ancien régime era, nella percezione popolare, una casta di buoni a nulla, incapaci anche di esercitare il potere, la cui ricchezza appariva del tutto superflua. Parassitaria.
Un situazione del tutto simile è quella in cui si trovano oggi i nostri politicanti, sia in parlamento che nelle amministrazioni locali.
La legge elettorale e il voto di fiducia palese hanno, di fatto, esautorato il parlamento.
Onorevoli e Senatori, e il loro infimo livello intellettuale ne é la dimostrazione, non hanno ormai altra funzione che quella di votare seguendo le istruzioni dei capi dei propri partiti. Svolgono, perlomeno agli occhi dei cittadini, un compito troppo modesto per pretendere di conservare i privilegi di cui godono; chiunque si sente in grado di schiacciare a comando un bottone e pare assurdo che per fare quello, e nulla più, qualcuno che pure non sembra troppo intelligente o preparato (e di fatto non serve che lo sia) riceva dei compensi, in denaro e in natura, del tutto sproporzionati ai salari con cui deve sopravvivere la stragrande maggioranza degli italiani.
Le restrizioni imposte dalla disastrosa situazione delle finanze pubbliche alle amministrazioni locali, non solo ha diminuito la qualità e quantità dei servizi di cui godono i cittadini, ma ha ridotto, e di molto, la capacità dei politicanti di distribuire favori di ogni tipo e, prima d’ogni altra cosa, posti di lavoro.
I cittadini, parafrasando di nuovo Arendt, erano disposti ad accettare l’abuso e l’arbitrio di assessori e consiglieri regionali perché, per quanto fossero ingiusti o addirittura illegali, rappresentavano il modo in cui veniva esercitato un potere che avvertivano, sulla propria pelle, come reale. Da quando il governo centrale ha stretto i cordoni della borsa questo potere è, nella percezione di molti, scomparso; resta la visione, anche a livello locale, di una classe non più dirigente di privilegiati, solitamente impreparati a svolgere i propri compiti, che hanno perso qualunque funzione che non sia la difesa del proprio privilegio.
Non bisogna essere dei maghi della finanza per capire che, al più tardi in autunno, sarà necessario chiedere altri sacrifici ai cittadini; non è più del tutto vero il detto “trade until May then sail away”, lavora fino a maggio e poi va in barca, degli operatori di Wall Street, ma i mercati tendono ancora a rallentare le operazioni durante l’estate e, a meno di sviluppi drammatici della crisi del debito USA, sarà solo dopo le ferie che, si scatenerà tutta la furia di una tempesta di cui, temo, abbiamo visto solo l’inizio.
I nostri politici, che siano di destra o sinistra in questo caso c’entra ben poco, hanno pochissimo tempo per ridimensionare drasticamente i propri costi, se non è già troppo tardi. Non si tratta, da parte loro, solo di far risparmiare all’erario qualche miliardo di euro, ma, soprattutto, di dimostrare al Paese la propria voglia di essere davvero, prima di tutto con l’esempio, classe dirigente.
Non lo facessero, e tale è la loro stupidità che non paiono disposti a farlo, temo che scopriranno che la pazienza degli italiani pare infinita, ma non lo è.
Quel giorno, quando i nostri moderni gentiluomini, finalmente capiranno quel che intendeva Burke quando, appunto, scriveva “le rivoluzioni si preoccupano più delle condizioni di un gentiluomo che non dell’istituzione di un re”, io vorrei essere ovunque tranne che al loro posto.

ancor agcom

Altro messaggio a 24 dall'audizione di Calabrò in Parlamento:

Evitiamo di mescolare il diritto di autore con la pirateria.

Il diritto di autore è inalienabile e nessuno lo contesta. La cosiddetta "pirateria" non viola il diritto di autore, bensì il copyright.
La violazione del diritto di autore si manifesta con il plagio, ossia appropriandosi dell'opera dichiarandosene autore o creando un'altra opera che ne ricalca parti significative. Questo non è ciò che fanno i cosiddetti pirati.

La remunerazione del lavoro intellettuale avviene separatamente dal riconoscimento del diritto d'autore e si ottiene in molte forme diverse, non necessariamente quelle tradizionali che si basano sulla remunerazione dei publisher, non degli autori. Internet consente micropagamenti, pagamenti con abbonamenti, pagamenti indiretti con pubblicità, pagamenti su base statistica, dual licencing e licenze gratuite.

In molti casi gli autori sono pagati da enti pubblici per le loro opere.

Comunque Internet è un mezzo nato per la condivisione, dove ciascuno mette a disposizione di altri le sue opere, in modo volontario, se vuole. Se non vuole, non lo fa, tiene le sue opere sotto chiave: bel modo di farsi conoscere!

Ma il beneficio della condivisione è molto maggiore del contributo che qualunque singolo potrebbe mai poter apportare.
Questo tutti lo hanno capito e per questo che dopo anni di boicottaggio anche le grosse aziende ci si vogliono attaccare come sanguisughe.
Ma invece di partecipare in forma cooperativa, si lanciano attacchi denigratori parlando a sproposito di "pirateria", quando chi lucra guadagni spropositati e ingiustificati sono proprio loro.

bersanetor

Bersani si spara sui piedi tentando di dare una risposta a Travaglio sul caso Penati.
Ammette palesemente di avere commesso un errore sul consigliere Pronzato, sbaglia la ricostruzione dell'incontro Gavio-Penati sostenendo di averlo favorito nel suo ruolo di ministro delle Attività Produttive, mentre nel 2004 al governo c'era Berlusconi, ammette che la sua credibilità sia messa in discussione.

Oh, ragassi, sono talmente paesano e provinciale che mica mi posso ricordare tutto nei dettagli.

Oh, ragassi, mica penserete che possa essere davvero credibile.

Saturday, July 23, 2011

oslo horror

L'orrore scatenatosi a Oslo ha scatenato il riflesso condizionato di certi giornalisti che vedono terroristi musulmani ovunque.

Credo sarebbe meglio abbassare i toni ed evitare di scatenare fanatismo contro fanatismo.

Preserviamo Oslo e il suo messaggio di pace, gli sforzi per le trattative di pace che portarono agli accordi di Oslo tra Rabin e Arafat del 1993, affossati da un altro terrorista assassino.
Uniamoci quindi al dolore dei norvegesi per il loro lutto e incoraggiamoli a superare questo momento difficile proseguendo senza farsi intimidire.

Il terrorismo è purtroppo solo una risposta esasperata dagli estremismi di ogni genere, ideologici, politici e religiosi.
Si estirpa combattendo l'origine del male, cioé l'estremismo, non affrontando il sintomo, ossia il terrorismo, che si rigenera.

Friday, July 15, 2011

Tremonti roditore socialista

Dal sito del Il Fatto Quotidiano:

E Tremonti? “Nega, ma è socialista pure lui”, risponde Antonio Martino (deputato PdL, ex ministro). “Abbiamo un sistema fiscale assurdo. Ire, Ires e Irap fruttano il 14,6% del reddito nazionale, non sarebbe più sensata una sola aliquota del 20%. La colpa del mancato gettito non è tanto dell’evasione fiscale, ma di elusione ed erosione. Quando il genio di Sondrio aprì il suo studio di tributarista, solo nel primo anno fece erodere ai suoi clienti, in modo legale, base imponibile per 600 miliardi di lire. Il che, tradotto in parcelle – conclude Martino – vuol dire qualcosa come tre miliardi”.

Thursday, July 14, 2011

Draghi sbraghi

Ma perché ci prendono in giro? Fino a due giorni fa tutti erano pronti a spergiurare, da FMI, BCE, Merkel, Banca d'Italia, in giù, che la manovra era sufficiente e che i conti dell'Italia erano a posto.

Quando bastava leggerla per capire che era un bluff, con almeno 15 miliardi incerti e comunque rinviati a chi verrà dopo di loro.

Sembra il comportamento dello studente che azzarda una risposta sperando che il professore sia distratto.
Con la differenza che lo studente impreparato viene bocciato, invece questi restano continuando a far danni.

Tremonti, bocciato dai mercati, chiama in soccorso la BCE a comprare massicciamente titoli italiani per fare ritornare lo spread a 300.
Tutti si affrettano ad applaudire il miracolo, ma non si rendono conto che è un altro bluff?
Calmierare i prezzi ricomprandosi i propri debiti non può durare a lungo, infatti Tremonti annuncia correzioni alla manovra.

Ma basta! Tremonti continua a sbagliare: se ne vada.
Ma non dopo aver approvato la manovra, come accetta l'opposizione supina: prima, in modo che qualcun altro più competente ne possa fare una più seria.
Una sola, una volta per tutte, non una serie di manovrine approssimate, scritte e cambiate ogni due giorni.
Ma vi rendete conto?
Tremonti ha lavorato alla manovra per diversi mesi ed è costretto a riscriverla in mezza giornata per farla approvare entro domani o il paese va in default!
E chi si è adoperato per questo? Non il presidente del Consiglio, ma il presidente della Repubblica, in un ruolo del tutto inappropriato.
Napolitano ha già salvato una volta Berlusconi dandogli un mese di tempo in più per rabberciare la sua maggioranza, sempre con la scusa dei conti pubblici.
Invece i conti pubblici continuano a peggiorare e la vera soluzione si allontana.

Tuesday, July 12, 2011

disgregazione corporativa

Stanno fiorendo le proteste di vari gruppi, che sentono sulla loro pelle i danni di una deludente gestione del potere: protestano le donne, protestano i precari, protestano i valsusini, protestano i metalmeccanici, ecc.
Ciò che sconcerta è che ciascuno sembra protestatre per se stesso, come illustra questa frase di Lidia Ravera:
siamo stufe di essere "trattate come donne"
Estrapolando si direbbe che i giovani sono stufi di essere trattati da giovani, i poliziotti da poliziotti, i ricercatori da ricercatori, ecc.
Possibile che non ci si renda conto che i problemi sono riconducibili a una matrice comune, ossia un governo incapace e corrotto?
Possibile che non ci sia un'opposizione in grado di coagulare il senso di oppressione e fare uscire queste proteste dall'impotenza di manifestazioni a cui si va a piangersi addosso in una forma di autocommiserazione consolatoria e poi tutto procede come prima?
Nessuno se la vive bene, ma ciascuno pensa di salvarsi chiedendo trattamenti speciali: il mantra politico è prendersela con "i tagli lineari".
Dopo la manifestazione, ciascuno torna a casa soddisfatto dello sfogo e poi continua a comportarsi come prima, sforzandosi di mantenere il prorpio tenore di vita intaccando i risparmi propri o della famiglia.

Cosa aspettiamo? Il default per accorgerci che si deve cacciare Tremonti.

Monday, July 11, 2011

Tremorti ci affossa

Le mie previsioni di pochi giorni fa si stanno avverando: lo spread coi Bund tedeschi è arrivato a 307.
In una sola settimana, questo tracollo ha fatto aumentare il nostro debito di oltre 13 miliardi.

Mentre i nostri politici buffoni (da ridere la pochade tra Tremonti e Brunetta) giochicchiano con una manovra fittizia, che dovrebbe recuperare 1,5 miliardi nel 2011 e 5,5 nel 2012, noi già ne abbiamo buttati via ben di più per la sola incapacità di Tremonti a gestire la nostra economia.

In Giappone un ministro dell'economia così avrebbe già fatto harakiri.

Se non ora quando?

A novembre.

Questa la risposta che si sono date le donne a Siena.

Sunday, July 10, 2011

Cerf notice and takedown

Segnalo queste parole di Vint Cerf a un meeting dell'OECD, che avalla il principio del "notice and take down":
Intermediaries facilitate access to and use of the Internet and its growing infrastructure. New business models have made it possible to provide access to enormous and growing computing and communication infrastructure at marginal and sometimes zero cost to users. Liability for the abuse of the Internet’s assets should lie with the abusers and not with the implementers of its infrastructure.
“Notice and take down” regimes are both effective and harness the eyes and ears of the billions of Internet’s users. At the scale at which the Internet now operates, these regimes, together with other forensic methods, may be the only effective ways of detecting and curbing abuse.
Il principio è accolto nella proposta di delibera di AGCOM, che tuttavia va oltre prevedendo poi un meccanismo farraginoso di verifiche e sanzioni, su cui farebbe meglio ad astenersi.