Tuesday, December 07, 2004

knowledge management fad

Cercando di capire il recondito significato della disciplina che passa sotto il nome di 'knowledge management', mi sono imbattuto in questo saggio di T.D. Wilson:
http://informationr.net/ir/8-1/paper144.html
che arriva alle seguenti conclusioni:

The inescapable conclusion of this analysis of the 'knowledge management' idea is that it is, in large part, a management fad, promulgated mainly by certain consultancy companies, and the probability is that it will fade away like previous fads
...
However, the aim of the university and of those who work for it is to expose ideas to critical analysis and to inculcate in students the same abilities. It is, perhaps, a sad reflection on the way in which the university, world-wide, has changed from the 'temple' to the 'factory' (Beckman, 1989) that so many academics are prepared to jump on the bandwagon - one's only satisfaction is that the bandwagon lacks wheels.

Friday, December 03, 2004

ricerca cooperativa o competitiva?

L'UE finanzia progetti cooperativi: ossia progetti in cui alcuni gruppi si mettono insieme per fare qualcosa, generalmente promettendo cose impossibili, tanto per impressionare i valutatori, e senza alcun riscontro con obiettivi concreti e reali.

L'effetto della cooperazione è tipicamente che ciascuno fa ciò che gli pare, senza preoccuparsi minimamente di integrare le varie parti, tanto quello che conta è che ciascuno possa raccontare qualcosa alla review finale.
I progetti si svolgono tipicamente attraverso una fase preliminare di studio, in cui i proponenti finalmente cercano di capire cosa si erano sbilanciati a promettere, una fase in cui concludono che nulla in circolazione è utile ai loro scopi e pertanto è necessario definire un nuovo linguaggio o formalismo, e una fase finale in sui si disserta delle carattersitiche del nuovo formalismo proposto.

L'esito di questa impostazione è stata che negli anni in cui la UE investiva per rendere le aziende informatiche europee più competitive, queste aziende sono sparite dal mercato.

In USA invece esistono invece attività e progetti competitivi, in cui vari gruppi si misurano in una competizione reale per raggiungere obiettivi prefissati, che di anno in anno vengono elevati per stimolare l'avanzamento dello stato dell'arte.
Tra questi cito:
Alcuni di questi challenge hanno dato origine a interi nuovi settori industriali (es. speech recognition).
Stimolando i ricercatori a misurarsi su degli obiettivi specifici, li si obbliga a cercare di utilizzare il più possibile ciò che già esiste, senza inventarsi cose nuove inutili o peggiori di ciò che già esiste, convergendo invece sul miglioramento delle tecnologie, anziché partendo ogni volta daccapo.
I progressi sono misurabili e verificabili.

Questo tra l'altro affida un ruolo utile e significativo alle agenzie di finanziamento: non più solo distribuire fondi, ma organizzare le competizioni, predisporre i materiali di base, definire i test, stabilire delle misure e effettuare le valutazioni.
Introdurre progetti competitivi produrrebbe significativi benefici sull'efficiacia e sulla qualità dei risultati della ricerca.

Questo effetto sarebbe necessario soprattutto nel settore dell'IT, dove i progetti mancano spesso di concretezza, ponendosi puri obiettivi di fantasia.

Per contrasto ad esempio i progetti di fisica dell'INFN, anche quando si pongono obiettivi lontani, devono passare attraverso la messa in funzione di apparati sperimentali complessi, senza dei quali il progetto non può essere attuato.
Questo solo fa sì che i progetti siano ben più concreti dei progetti di informatica.
Adesso che i loro apparati sperimentali consistono sempre più di sistemi di calcolo, con i progetti Grid avviene che stanno invadendo il campo dell'informatica, assorbendo fondi a questa destinati.
Pur facendo informatica piuttosto rudimentale, ottengono ampio credito perché hanno dimostrato di sapersi organizzare.

Se vogliamo evitare che la ricerca IT in Europa non rimanga sterile, bisogna imparare dai fisici ad organizzarsi e a porsi obiettivi concreti e visibili.

Monday, November 29, 2004

mitridatizzazione

L'effetto di mitridatizzazione e di acquiescenza rispetto agli atti liberticidi del governo sta raggiungendo livelli impensabili: al punto che persino nelle sezioni DS il "D'Alema pensiero" spopola e produce atteggiamenti quali «La parola regime mi provoca l’orticaria», come riferisce Furio Colombo su l'Unità.

Franco Cordero, in "La fattoria italiana degli animali" raggiunge conclusioni analoghe:

Infine, nella scia del voto americano, il papa dei dialoghi bicamerali ammonisce gli oppositori: guai se giocano d´"antiberlusconismo salottiero" (aggettivo misterioso); finiranno sconfitti.
Ergo, parliamone solo con rispetto. Non spira aria da "Animal Farm"?

Sembra quasi che i DS intendano distinguersi come osservatori compiacenti di chi attua pratiche di regime.

Sunday, November 28, 2004

liquidazione Finmatica

La fine della Finmatica, una delle prime aziende di informatica quotata al Nuovo Mercato, dovrebbe far riflettere.
Siccome una volta tanto i soldi non mancavano, le ragioni del fallimento vanno trovate in altri elementi:
  1. l'inconsistenza tecnologica delle aziende informatiche italiane
  2. l'incapacità degli investitori di giudicare della validità dei prodotti informatici
  3. la difficoltà di operare in mercati altamente competitivi e globali come l'informatica
  4. la scarsità di preparazione tecnica o l'improvvisazione di molti che operano nel settore
  5. una incapacità manageriale dovuta alla mancanza di una cultura di business orientata alla crescita.
Sulle aziende informatiche incombono problemi specifici, ma c'è poco da stare allegri in una situazione economica in cui molte aziende italiane hanno bilanci in deficit, ciascuna non paga le fatture alle altre e non appena per qualche ragione si scopre il coperchio l'azienda va a gambe all'aria (Cirio, Parmalat, Alitalia, Volare, ecc.).