Monday, December 16, 2013

L'Italia conquista il mondo

Ecco cosa ha approvato il nostro parlamento:
119-ter. L'acquisto di servizi di pubblicità on-line e di servizi ad essa ausiliari deve essere effettuato esclusivamente mediante bonifico bancario o postale dal quale devono risultare anche i dati identificativi del beneficiario, ovvero con altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni e a veicolare la partita IVA del beneficiario. Con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate, sentite le associazioni di categoria degli operatori finanziari, sono stabilite le modalità di trasmissione all'Agenzia delle entrate, in via telematica, delle informazioni necessarie per l'effettuazione dei controlli.
In pratica tutto il mondo deve pagare le tasse allo stato italiano.
Tutte le aziende estere devono chiudere. Non è indicata la sanzione nel caso non paghino le tasse, ma suggerirei di mandargli i carri armati.
 

Saturday, December 07, 2013

Mutande di bronzo

A una faccia di bronzo come il governatore del Piemonte Cota si addicono di più mutande di bronzo, che mutandoni verdi.
Mi chiedo però in che modo funzioni l'amministrazione regionale piemontese, a cui lui imputa l'errore di avergli rimborsato una spesa di carattere personale.
L'amministrazione della mia università, verifica e controlla ogni singola ricevuta, arrivando persino a rifiutare il rimborso di una consumazione di pochi Euro dal minibar di un albergo (fatta alle 3 di notte, dopo essere arrivato affamato a causa di ritardi aerei).
Se la sua amministrazione non fa controlli adeguati, lui ne è comunque responsabile.

In questo rendiconto, la segretatia si giustifica, ma essersi fidata delle indicazioni del presidente non la esime dalle sue responsabilità sui controlli di ammissibilità delle spese.

Tuesday, December 03, 2013

Use data to build better schools

Dalla presentazione a TED di Andreas Scheicher sulle indicazioni di oltre dieci anni di test PISA.

I sistemi educativi deboli trasferiscono conoscenza e misurano i docenti su un dettagliato "piano di rilascio dei contenuti", i sistemi educativi che hanno migliorato la propria posizione investono sui docenti, mandano i migliori nelle scuole più difficili, e danno loro autonomia, pur nel vincolo degli obiettivi.



Guardate i dati sulle scelte sull'efficacia della spesa in formazione:
Lussemburgo, classi piccole e gli insegnanti meno pagati e con meno tempo per fare altro; in Corea è l'opposto, classi più ampie e docenti meglio pagati e più motivati.
Risultato: in Lussemburgo ha i costi più elevati e i risultati peggiori, la Corea è ai primi posti.

Interessanti anche i dati sui cambiamenti degli ultimi 10 anni in particolare in quei paesi dove la questione della formazione è stata al centro del dibattito politico: Germania, Polonia, Ungheria e di nuovo Corea.

Equity and excellence non sono in contrasto.

Alcune citazioni:
In high performing education systems, the leaders have convinced the citizens to make choices that value education, their future, more than consumption today.
There are countries where the most attractive place to be is not the shopping center but the school.
The other part of the picture is the belief that all children are capable of success.
In Japan and Finland parents and teachers expect all children to succeed.
High performance systems embrace diversity.
Nowhere the quality of an education system outperforms the quality of its teachers.

Saturday, November 30, 2013

Superaffezione per le primarie

Questa indagine sulle primarie del PD, riporta un dato curioso in Figura 1, che indica 6 provincie con mobilitazione "superiore al 100%".
Il testo indica che la percentuale esprime "quanti degli iscritti che votarono nei circoli nel 2009 sono tornati a votare anche nel 2013".
Forse gli iscritti nel 2013 hanno votato più volte?

Tanta affezione degli iscritti temo non sarà dimostrata dai partecipanti alle primarie, dove penso l'affluenza sarà poco sopra il milione.

La cosa assurda è che col 35% di astensioni il PD pensi di poter vincere le elezioni.
Un csx che già adesso è sotto al cdx è imbarazzante: con una destra azzoppata e per metà impresentabile, il PD dovrebbe essere oltre il 50%.
Il fatto che il PD a mala pena raggiunga il 30% è un sintomo preoccupante, non un segnale incoraggiante come pensano i suoi dirigenti.
Con la prossima legge elettorale, che non sarà il Porcellum, perché abrogato dalla Corte Costituzionale, il PD dovrà di nuovo rassegnarsi alle "larghe intese" e tutte le promesse di cambiamento di Renzi & C finiranno nel cestino.

Saturday, November 23, 2013

Enel niente servizi online

Ho tentato varie volte di richiedere a Enel di inviarmi la bolletta in formato elettronico.
L'ultima volta che avevo tentato col servizio online, avevo ottenuto questa risposta:
Gentile cliente, è attualmente in corso di lavorazione una tua precedente richiesta di variazione dei dati relativi alla tua fornitura.
Allora ho provato via telefono. L'operatore ha detto che il cambio sarebbe avvenuto non dalla successiva, che era già in lavorazione, ma da quella dopo.
Ho atteso pazientemente per tre mesi e poi mi è arrivata la bolletta di carta per posta.
Ho deciso di fare un nuovo tentativo via web, ed ecco quello che mi risponde:
Gentile cliente,
a causa di un'attività di aggiornamento dei nostri sistemi, i servizi online di gestione della fornitura non sono al momento disponibili.
Il servizio sarà ripristinato lunedì 25 Novembre alle ore 9.00.
Ci scusiamo per il disagio.
Speriamo che l'aggiornamento faccia funzionare una buona volta il servizio.

Ho fatto un ulteriore tentativo di chiamare per telefono, e dopo avermi ripetuto più volte che avrei potuto effettuare le mie richieste via web (e qui mi sono proprio sentito preso per i fondelli), mi hanno comunicato che c'era una lunga lista di attesa, di almeno 5 minuti.
Ma allora, non converrebbe che facessero funzionare i servizi online, invece di tenere al lavoro 24x24 i loro inaccessibili "consulenti"?
 

Saturday, October 26, 2013

No internet access su nuovo AP

Ho installato un nuovo Access Point 802.11n da 300Mbps (un Tp-Link TD-W8961ND) al posto del mio precedente.
Completata l'istallazione, tutti i dispositivi Apple per casa ci si sono collegati immediatamente.
Invece il mio Asus ZenBook con Windows 7 non ne voleva sapere.
Mi indicava connected, ma con No Internet access.
Ho fatto molteplici tentativi senza successo, facendo reboot del notebook e dell'AP, spegnendo tutti gli altri dispositivi, nel timore ci fossero interferenze, cancellando la rete e ricreandola.

Alla fine sono dovuto passare alle maniere forti: ho aperto regedit e cancellato tutte le entry che contenevano il SSID della rete.
Ce n'erano ben tre con valori: SSID, SSID 2 e SSID 3.

A questo punto ho rifatto la connessione e ha funzionato.


 

Sunday, September 22, 2013

creare lavoro in modo creativo

Con i minijob la Germania ha affrontato in maniera creativa una serie di problemi economici e sociali: creare lavoro, ridurre lo spazio al lavoro nero o degli immigrati, incentivare le aziende ad automatizare per servirsi di minijobbers.
Così dovremmo fare anche noi, invece di trastullarci con rinvii di tasse, rinominazione di tasse o perfino creazione di nuove tasse.
BTW, mi è arrivata la cartella della TARES che mi fa pagare più del doppio di quanto pagavo di TARSU. La propaganda dice che ci riducono le tasse, mentre invece aumentano e il deficit sfora.

Thursday, September 12, 2013

Enel pretende SMS al posto della mail

Enel è il mio fornitore di elettricità.
Da diversi anni avevo attivato il servizio di invio di bolletta elettronica.
Oggi misteriosamente, mi è arrivata di nuovo una bolletta di carta.
Sono andato nel sito per abilitare di nuovo la bolletta elettronica e mi trovo una pagina in cui offrono un servizio chiamato Bolletta Web.

Clicco e appare ua pagina bianca. Riprovo varie volte senza successo.
Alla fine mi decido a chiamare il numero verde, indicato come alternativa nella bolletta.
L'operatrice dice di aver trovato la mia registrazione, ma per qualche ragione non è attiva.
Allora procediamo a farla al telefono. Mi chiede dati che ha già, come l'indirizzo email e poi un numero di SMS a cui inviare l'avviso di emissione e altre fantomatiche "preziose informazioni relative al tuo contratto di energia elettrica o gas".
Dico che preferirei farne a meno, e che mi inviino tutto per posta elettronica, come facevano fino a tempo fa.
L'operatrice ci prova poi mi dice rassegnata che senza numero di cellulare non può procedere perché è "richiesto dal pacchetto".

A questo punto mi arrabbio. Ancora una volta un esempio di servizio che una volta funzionava e che viene sostituito da uno che non funziona.
Mi devo rassegnare a ricevere la bolletta per posta ordinaria se non voglio essere importunato dagli SMS.

Tuesday, May 21, 2013

Informatica non è matematica o ingegneria

Lo dico da sempre e in tutte le occasioni, ma il concetto stenta a radicarsi e a sradicare il preconceto che l'informatica sia una branca della matematica o dell'ingegneria.
Ora lo ribadisce Bernard Meyer sulle CACM:
Informatics is not just a technique but an original scientific discipline, with its own insights and paradigms. Its intellectual value is significant for all educated citizens, not just computer scientists.

Brain power

In questa figura le stime sulla capacità del cervello umano e di altri animali, prodotte da Henry Markram, direttore dello Human Brain Project (HBP), finanziato con 1 miliardo di Euro dalla Commissione Europea:

Saturday, May 18, 2013

PD e Cipolla

Come fa notare il commento di un lettore a questo articolo di Bruno Tinti, il comportamento della direzione del PD risponde alla Terza Legge Fondamentale della Stupidità di Cipolla:

La Quarta legge in questo caso va letta nel senso che "associarsi con banditi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore", da cui per il corollario della Quinta Legge si deduce che "lo stupido è più pericoloso del bandito".

Siccome molti ex-elettori del PD non sono stupidi e l'hanno capito, ci sarà un travaso di elettori verso il bandito, che è pertanto meno pericoloso e che i suoi interessi almeno li sa fare.

Ma ciò di cui non mi capacito sia come ci siano iscritti e simpatizzanti del PD che si rifiutano di ammettere la realtà dei fatti.
Il grido inascoltato di Nanni Moretti del 2002 è ancora di tragica attualità: "con questa dirigenza non vinceremo mai" (peccato che poi si sia lasciato anche lui abbindolare da Bersani).

La storia disgraziata del PD è ben raccontata qui da Guido Caiella.

Thursday, May 02, 2013

Case con la coda

In questo commento riguardo la strategia di Google sulla costruzione di infratruttura in fibra, Fred Pilot riprende un precedente articolo di Derek Slater, di Google, in cui si proponeva la costruzione di reti condominali, realizzando le cosiddette case con la coda.
 

Sunday, April 21, 2013

Austerità folle, sempre volli, fortissimamente volli

In un post precedente asserivo che non c'è da fidarsi degli economisti.
 
Oggi l'osservazione viene confermata da un grave scivolone, svelato da alcuni studenti del MIT, che si sono dati la briga di andare a controllare i dati e i conteggi su cui si basa un articolo di Reinhart-Rogof, molto influente e citato.
Influente e citato perché dice quello che certi politici volevano sentirsi dire (con un'altra inversione di causa e effetto).

Paul Krugman lo spiega così.

L'ho detto varie volte, che correlazione non vuol dire causalità.
Qui non c'è solo questo, ma anche errori nei dati e nelle procedure di calcolo.
Eppure la stampa, i politici, il Fondo Monetario (che a sua volta ha sbagliato i conti sui moltiplicatori), la BCE, l'"Europa che ce lo chiede", la Merkel, Monti, gli economisti di Chicago ci hanno somministrato il mantra che bisogna abbattere il debito per rilanciare la crescita.

Siamo sicuri che vogliamo affidare ad algoritmi di analisi di dati i nostri destini?
Errori come questi hano ripercussioni sulla vita di milioni di persone.
I dati errati degli economisti sono stati usati per giustificare politiche economiche che hanno portato alla depressione.
Resta il fatto che qualunque siano state le fonti di ispirazione, chi ha deciso quelle politiche le ha volute e sappiamo perché.

Di cantori dell'austerità ne abbiamo anche in Italia, in particolare Alesina, economista ed editorialista del Corriere della Sera, che è incappato in simili critiche.

Sunday, March 31, 2013

Napolitano compie la risurrezione di B.

Napolitano è riuscito nel miracolo della resurrezione.
Con la decisione di affidare a due commissioni la stesura del programma, si è persa una occasione più unica che rara di fare quelle leggi necessarie per uscire dal Berlusconismo (legge elettorale, conflitto di interessi, riduzione dei parlamentari, norme anti corruzione) e per uscire dalla crisi economica (sussidi al lavoro, pagamento debiti alle imprese, abolizione dei finanziamenti ai partiti, ecc.)
Un programma di governo "designed by committee" sarà di sicuro confuso e inefficace a causa degli innumerevoli compromessi necessari per accontentare tutti i membri della commissione.
Le commissioni di Napolitano dovranno necessariamente includere componenti di varia estrazione e quindi di punti di vista contrastanti.
Berluscuni avrà facile gioco di interdizione in queste commissioni e quindi il programma che ne uscirà sarà sicuramente inetto.
Bisogna che le forze che si richiamano al cambiamento rigettino questa soluzione.
Si tratta non solo di una soluzione irrituale, ma anche di dubbia costituzionalità, perché prefigura una repubblica presidenziale, in cui il presidente non solo nomina il presidentedel Consiglio, ma indica il programma che dovrà svolgere.
Alla fine l'unico effetto sarà quello di resuscitare Berlusconi.

Scalfari, nel suo rituale pistolotto domenicale, fa il solito panegirico di Napolitano, che ci avrebbe salvato dagli attacchi internazionali, con una mossa di pura melina e al di fuori dei suoi compiti costituzionali (poteva mandare un messaggio alle camere perché facessero loro una commissione parlamentare). Tra l'altro mi chiedo sotto quale voce di spesa finanzia tali commissioni: spese di rappresentanza, ricevimento di rappresentanze diplomatiche?
Scalfari poi prosegue a criticare tutti i partiti, per un verso o per l'altro, e finisce su una nota che suona alquanto stonata con tutto il resto: "la strada è quella, insegnar loro [M5S, ndr] il nostro linguaggio e accogliere i contributi da loro proposti".
Questo è tutt'altro da ciò che ha fatto Napolitano, che ha nominato un gruppo di vecchi rappresentanti della casta, escludendo i M5S che non sono né vecchi né di casta.
Non c'è alcuna possiblità che tali commissioni possano non dico accogliere, ma nemmeno capire, il senso e la portata del cambiamento e di novità di alcune proposte del M5S.

Come fa notare Alberto Giglioli, negli ultimi tempi il messaggio di rinnovamento della democrazia andava nelle direzione di una partecipazione più diretta dei cittadini, riducendo i livelli di intermediazione (elezione diretta dei sindaci, primarie, referendum, votazioni online), mentre adesso Napolitano impone un ulteriore livello decisionale/propositivo, al di sopra persino del presidente della Repubblica.

Presidente Napolitano! Noi cittadini abbiamo votato, abbiamo espresso il nostro pensiero. Perché mai dovrebbero decidere per noi persone che non abbiamo votato?
Questo è un vero stravolgimento del dettato costituzionale. La invito a dimettersi se non sa svolgere i suo compiti e si comporta in maniera diversa da quanto previsto salla costituzione.
 

Thursday, March 21, 2013

deficit Romano

Nella sua rubrica di lettere sul Corriere di martedì scorso, Sergio Romano rispondeva a un lettore che chiedeva come mai il debito pubblico nel 2012 fosse cresciuto superando i 2000 miliardi, nonostante gli aumenti di imposizione e le riduzioni di spesa del governo Monti.

La risposta di Romano è che il deficit si misura come rapporto sul PIL e siccome il PIL è diminuito, il deficit è di conseguenza aumentato.

Diciamo che la matematica non è il suo forte.

Saturday, March 09, 2013

tecnologia sostenibile

Tutti i sabato dopo il TG3 delle 14 viene trasmessa la rivista Pixel, sottotitolo "Rubrica di tecnologia sostenibile".
Tutte le volte che lo sento mi irrita: cosa vuol dire tecnologia sostenibile?
Quale sarebbe la tecnologia insostenibile?
Poco fa ho avuto la risposta: si parlava di nuovi televisori che avrebbero un prezzo troppo alto, quindi insostenibile.
Quindi "tecnologia sostenibile" non ha nulla a che vedere coi concetti di sostenibilità come in sviluppo sostenibile o economia sostenibile.
Significa soltanto "rubrica di prodotti tecnologici a basso prezzo".
 

Questionario 8 punti

Ho ricevuto un questionario sugli 8 punti del programma di Bersani.

L'iniziativa parrebbe lodevole.
Peccato che il modo con cui sono poste le domande lo renda inutile.

Per esempio, viene chiesto se si considerano prioritarie norme sulla democrazia dei partiti e il finanziamento pubblico.
Manca la risposta che vorrei dare: ossia che il finanziamento pubblico va abolito. C'è stato un referendum a proposito approvato dal 92% dei votanti ed è una vergogna che sia stato aggirato dai partiti.
Ho sentito Bersani e la Bindi difendere il finanziamento, con tutti argomenti surrettizi che sono stati smentiti dal Movimento 5 Stelle, che ha dimostrato che anche un movimento popolare può svilupparsi senza finanziamenti pubblici.
Bersani aggiunge poi un'argomentazione illogica, sostenendo che i partiti devono sottostare a norme di democraziona interna per avere il finanziamento.
Ma nel momento in cui il finanziamento viene abolito, che è ciò che oggi il 99% dei cittadini chiede, la premessa cade.
La posizione di Bersani risulta pertanto farisea, è solo un modo per darsi la giustificazione di meritarsi un rimborso attaccando implicitamente partiti come il PDL o il Movimento 5 Stelle.
Se lo stato finanzia i partiti, può porre condizioni a loro fuzionamento, se non lo fa, non sono affari suoi impicciarsi degli statuti di organizzazioni private.

Altre domande sono poste in modo talmente contorto che ci ho dovuto pensare un po' per capire cosa rispondere:
Alcuni dicono che l’aggravamento del fenomeno della corruzione in Italia è più percepito che reale; sei d’accordo o in disaccordo con tale affermazione?
Sono d'accordo che alcuni lo dicano o sono d'accordo su quello che dicono?
Quindi per dire che ritengo un problema reale la corruzione, dovevo dare una risposta negativa!

Si poteva fare una domanda più semplice e diretta:
Il fenomeno della corruzione in Italia si è aggravato?
Poi non capisco il senso della domanda. Qualora anche fosse solo un problema più percepito che reale, non dovremmo combatterlo?
Sula corruzione segue un'altra caterva di domande strampalate, chiedendo ad esempio se ci sarebbe un incremento del 25% degli investimenti stranieri se si riducesse la corruzione.
E che ne so io? Questo non è mica un esame di economia, posto che qualche economista sappia fare delle stime credibili.

Acune domande sono ambigue.
Per frenare il fenomeno della corruzione, sei d’accordo con i seguenti provvedimenti: 
  1. modifiche severe al codice penale e amministrativo
 
 Su tutti gli altri punti non si va altrettanto nei dettagli.

In sostanza non si tratta di un questionario vero e proprio.
Viene chiesto solo di aderire a delle scelte già fatte compreso i ragionamenti discutibili che le sottendono.
I punti sono quelli, non c'è possibilità di indicare variazioni, alternative o modi per renderli più concreti ed efficaci.
Per esempio il punto 1, su uscire dalla gabbia dell'austerità, non indica uno straccio di misura concreta, anzi perde tempo a giustificarne la ragione, riportando fatti ben noti:
Una correzione irrinunciabile dato che dopo 5 anni di austerità e di svalutazione del lavoro i debiti pubblici aumentano ovunque nell’eurozona.
Per evitare tali errori, basterebbe che Bersani facesse vagliare da un maestro elementare tutto ciò che pubblica, non dico da uno spin doctor o come in questo caso da un esperto di sondaggi.

Luca Ricolfi si dichiara anche lui sconcertato da questi punti di programma.
Giuseppe Catozzella li assimila alle promesse che fa alla madre un ragazzo rimandato a settembre.

Thursday, February 28, 2013

Big-bang disruption

Un pezzo dell'Harward Business Review, che dovrebbe essere fatto imparare a memoria agli imprenditori italiani e agli economisti liberali, che hanno sempre sostenuto che i problemi dell'economia italiana vadano risolti intervenendo sul mercato del lavoro.
Bisogna intervenire su ricerca e innovazione, altrimenti non solo non si cresce, ma ciò che esiste verrà devastato. Quindi innovare non è un lusso o un'opzione, ma una necessità di sopravvivenza.

Ecco i prossimi settori che saranno soggetti a disruption.
Il primo settore, auto, più che da auto elettriche, secondo me verrà disrotto (disrupted) dai servizi di car sharing, combinati a servizi del punto 5.
La seconda, con la dismissione totale dei contanti, la preconizzo da anni.
La terza tocca da vicino noi accademici.
Sulla quarta ci credo molto meno.
1. As purely electric vehicles continue to improve their core technologies, including faster charging and more-dependable batteries, consumers seem to be waiting for the industry to get it just right. That’s a big bang in the making.

2. Likewise, payment processing is poised to migrate from credit cards to smartphones, and it may not be today’s dominant players that launch the winning app. Given the rapid success of payment innovations like Kenya’s M-Pesa in the developing world, the right solution in developed markets is likely to hit big and fast when it finally coalesces.

Even in industries where regulations limit competition, there is growing pressure from big-bang disrupters homing in on large-scale inefficiencies.

3. Education is being privatized and moving online, exposing just how little our public institutions have invested in technology that visibly advances their core teaching mission.
4. Hospitals are reluctant to embrace telemedicine, even though it offers the potential to provide quality, affordable health care regardless of location.
5. Highly regulated taxi and limousine markets are being invaded by new car services such as Uber, which allows customers to order and pay with a smartphone and track dispatched rides using mobile location services.

Tuesday, February 26, 2013

NetSentiment

NetSentiment is an opinion mining service that analyzes data in real time from news and social media, applying human language technologies.

It turned out to be more accurate in predicting the outcome of the Italian elections that traditional tools based on opinion polls.

There were a few things that the opinion polls missed as well as the press and the politician who read the press and the polls.
In the last year during the Monti government and while Berlusconi had retreated from active politics, the traditional media (press and TV) had dispensed hunanimous discredit on him.
This influenced the opinion polls, since apparently many people were afraid to admit they were voting for Berlusconi, but in the social media, they would voice more freely their disappointment for the left coalition and react strongly.
The disappointment for Bersani shows up in the low score, well below Grillo and Berlusconi. Despite this, still a large number of people voted for the left coalition just for a sense of duty. This explains why the votes for the Bersani coalition are higher than the Bersani NetSentiment index.
Grillo has an immense popularity on the net and it was surprising that the NetSentiment index was so low until ten days ago when it jumped to first place, possibly in connection with his Tsunami Tour which filled the Italian squares.
The NetSentiment data on the day before the elections (now they are different), show a quite accurate picture: Grillo 25%, Berlusconi 22%, Bersani 19%.

The first two are very close to the actual percent of votes of their parties. The election results for the PD party (25%) are sligtly higher than those of Bersani, for the reason mentioned above.
This looks similar to what happened in the Catalan elections for the PPC candidate.
So in future election analysis one should try to consider the effect of party popularity on each candidate.
For both Berlusconi and Grillo, candidate and party coincide but not for Bersani.
   

Tuesday, February 19, 2013

economisti scesi in politica (e di livello)

Angelo Raffaele Meo, parafrasando una celebre frase di Clemenceauu, è solito dire che
L'economia è una cosa troppo seria per lasciarla fare agli economisti.
Infatti nel corso di questi ultimi decenni, la gran parte degli economisti nostrani, da quelli supposti, come Tremonti, a quelli veri, come Monti, scesi in politica hanno dimostrato di essere incapaci di predire anche i fenomeni più scontati e ci hanno trascinato nella peggiore crisi economica degli ultimi cento anni.

Sulla scia dei falllimenti dei loro colleghi adesso scende (sale?) in politica una nuova generazione di economisti, che includono Zingales, Boldrin, Giannino, Fassina, Tinagli.
Fare peggio dei loro predecessori sembrerebbe impossibile, ma ancora prima delle elezioni, tutti hanno dimostrato enormi limiti.
Irene Tinagli ha mostrato di non conoscere la differenza tra reddito e patrimonio.
Oscar Giannino ha mentito sul suo curriculum di economista.
Luigi Zingales dopo aver tenuto bordone a Giannino si è frettolosamente dissociato, ma le sue ricette super liberiste non convincono assolutmente.
Michele Boldrin sbraita anche lui contro Loretta Napoleoni, rea di aver suggerito una ricetta economica di stampo social-democratico, che è l'unica che ha senso in Europa per uscire da una crisi di queste proporzioni, come fece Roosvelt seguendo le indicazioni di Keynes nel 1929, senza portare intere nazioni al collasso, come sta avvenendo alla Grecia, nel totale silenzio e disinteresse dell'Europa.
Fassina è inqualificabile, con ricette che vengono lanciate un giorno e smentite il successivo dal segretario del suo partito, e poi spara affermazioni infondate, come quella che l'Italia è l'unico paese in cui il lavoro a tempo determinato costa meno di quello fisso.

Purtroppo la vanità della popolarità effimera che dà presentarsi a delle elezioni sta giocando brutti scherzi a tutti.

Anziché lasciarsi abbindolare dalle ricette neoliberiste che si sono rivelate fallimentari in questi decenni, si dovrebbero ascoltare economisti di altra statura, come i premi Nobel Krugman o Stigliz, che dicono cose ben più sensate.

Sarebbe quindi meglio che gli economisti se ne stiano fuori dalla politica e offrano le loro analisi a qualcuno che sia in grado di discernere cum granu salis, ma soprattutto abbia una visione di una strategia economica di medio/lungo termine.
Anziché affidarsi a una lotta per bande tra scuole economiche accademiche, in cui ciascuno ha il solo obiettivo di dimostrare che il suo punto di vista è superiore, dovremmo decidere prima che tipo di sviluppo economico vogliamo e poi trovare le ricette che ci portano verso quello.

Per esempio, invece di lasciare al mercato e alle banche di decidere i nostri destini, vorremmo che le banche servissero i nostri interessi e i mercati servissero per garantire equa concorrenza tra le imprese.
In settori strategici, dove le imprese e il mercato non funzionano, bisogna realizzare gestioni di bene comune, affidandoli a organizzazioni civiche sotto il controllo diretto dei cittadini (non della politica, che ha prodotto il malaffare di questi anni).
Certe innovazioni, come il salario di cittadinanza, sono realizzabili e proposte persino da politici non di matrice progressista, perché conviene, anche in termini economici, ridurre le disparità e stimolare i consumi, mentre la cassa integrazione è solo uno spreco di denaro, nell'illusione che un lavoro che non c`è più un giorno ritorni.

E invece di rincorrere progetti faraonici, puntare al micro-credito di Yunus (altro Nobel, ma per la pace, perché gli economisti non l'hanno voluto riconoscere tra loro) per rilanciare migliaia di iniziative dal basso.

Per uscire dal mesozoico, bisogna prima liberarsi dei dinosauri dell'economia, che usano i loro modelli economico/statistici del passato e non sono in grado di anticipare i cambiamenti.

Krugman lo dice proprio oggi sul New York Times (giuro che non lo avevo letto prima di scrivere questo post).

PS.
Ho dato un'occhiata al nuovo libro di Krugman, End this depression now, e mi sono stupito che arrivi alle stesse mie conclusioni, che non sono un economista né tanto meno un Nobel:
One main theme of this book has been that in a deeply depressed economy, in which the interest rates that the monetary authorities can control are near zero, we need more, not less, government spending. A burst of federal spending is what ended the Great Depression, and we desperately need something similar today.
E poi procede:
But how do we know that more government spending would actually promote growth and employment? After all, many politicians fiercely reject taht idea, insisting that the government can't create jobs; some economists are willing to say the same thing.
Prima di rispondere, Krugman riprende un altro argomento che è uno di miei pallini fissi: la mancanza di nesso tra correlazione e causalità.
You might think that the way to assess the effects of government spending on the economy is simply to look at te correlation between spending levels and other thinkgs, like growth and employment. The truth is that even people who should know better sometimes fall into the trap of equating correlation with causation.
As you surely know, it's an article of faith on the American right that low taxes are the key to economic success. But suppose we look at the relationship between taxes an employment over the past dozen years. What we see is this.
...
So years with hight tax shares were years of low unemployment, and viceversa. Clearly, the way to reduce unemployment is to raise taxes! 
OK, even those of us who very much disagree with tax-cut mania don't believe this. Why not? Because we're surely looking at spurious correlation here. For example, unemployment was relatively low in 2007 because the economy was still being buoyed by the housing boom - and the combination of a strong economy and large capital gains boosted federal revenues, making taxes look high. Measured tax levels were a consequence of other things, not an independent variable driving the economy.
Similar problems bedevil any attempt to use historical correlation to assess the effects of government spending. If economics were a laboratory science, we could solve the problem by performing controlled experiments. But it isn't. Econometrics - a specialized branch of statistics that's supposed to help deal with such situations - offers a variety of techniques for "identifying" actual causal relatioships. The truth, howver, is taht even economists are rarely persuaded by fancy econometric analyses, especially when the issue at hand is so politically charged. What, then, can be done?

As I said, since the crisis began there has been a boom in research into the effects of fiscal policy on output and unemployment.

This clearly suggests that increasing government spending does indeed create growth and hence jobs.

Monday, February 18, 2013

Modugno bis

Non avevo ancora 8 anni, ma ho un ricordo netto di un episodio di quella sera del 1 febbraio 1958, quando Domenico Modugno sconvolse la musica italiana.
Dopo che tutti i cantanti avevano presentato le loro canzoni e si attendeva che la giuria indicasse il vincitore, a sorpresa venne annunciato che Nilla Pizzi avrebbe cantato di nuovo l'Edera.
Mi ricordo la mia rabbia, perché interpretavo quella concessione, che oggi non sarebbe consentita dalle regole ferree del Festival di Sanremo, come un favoritismo nei confronti della Pizzi.
L'Edera era una delle classiche canzoni melodiche all'italiana, struggenti e melense.
Ma la canzone che aveva cantato Modugno, Nel blu dipinto di blu, aveva un ritmo di swing ed era un'esplosione di gioia e di fantasia.
Pochi mesi prima era stato lanciato lo Sputnik, che aveva orbitato per la prima volta nello spazio, e che era stato possibile vedere passare a occhio nudo quando iniziò a precipitare. La canzone faceva immaginare i viaggi nello spazio che stavano per diventare realtà citando il "mondo pian piano spariva laggiù".

Ero veramente indignato che si forzasse la giuria per far vincere un'altra canzone.
Se non ché ci fu un altro copo di scena: il presentatore, vestito in frac, annunciò che anche Domenico Modugno aveva chiesto di ricantare la sua canzone e gli era stato concesso.
Modugno cantò con passione e forse anche con rabbia:
Fu un trionfo: non solo per la canzone e per Modugno ma anche secondo me per la giustizia.

Poi nella trasmissione Canzonissima in TV, l'Edera vinse davanti a Nel blu dipito di blu, dimostrando che la canzone melodica aveva ancora molto seguito.

L'episodio non viene riportato nel film sulla vita di Modugno, Volare, trasmesso su Rai 1, che fa apparire la vittoria al Festival di Sanremo come scontata.

Saturday, February 16, 2013

Cenerentola Boralevi

Ho appena ascoltato la scrittrice Antonella Boralevi illustrare il suo ultimo romanzo intitolato Baci di una notte, che racconta la storia di una figlia di un cassintegrato siciliano che va a lavorare in un fast food a Cortina, dove incontra in un rifugio il figlio ricco, bello e annoiato di una famiglia benestante. Complice la montagna, Cortina, "sotto la neve", la Boralevi fa intuire la nascita di una storia d'amore.

Non voglio nemmeno sentire il resto: talmente trita è l'idea della Cenerentola che incontra il principe azzurro, talmente di cattivo gusto è associare Cenerentola alla figlia di un cassintegrato e il principe a un finanziere di Londra e talmente indecente che la Boralevi sia andata a presentare il suo libro alla Confindustria di Firenze.

La favola di Cenerentola poteva essere utile per dare speranza ai proletari dell'Ottocento, quando non c'era libertà né democrazia, né giustizia sociale, e quindi l'unica possibilità di crescita sociale era quella di sposare un membro di una classe sociale privilegiata.

Il messaggio è devastante e fa il paio all'invito fatto tempo fa da Berlusconi a una giovane disoccupata, di sposare un milionario.

Thursday, February 14, 2013

Lavoro nel governo

Ho ricevuto un appello di Bersani, che recita:
L'obiettivo è: Vincere le elezioni e portare lavoro, rinnovamento, ripresa economica e giustizia sociale nel governo del Paese.
Finalmente un obiettivo chiaro: portare lavoro nel governo. Ossia a lui, che si candida a guidarlo.
 

Tuesday, February 05, 2013

Visualizzazione creativa

Sono incuriosito dallo studio delle tecniche comunicative dei politici, che la sinistra italiana dimostra di ignorare completamente.

Una mia collega si occupa di Critical Discourse Analysis e ha analizzato tutti i discorsi del presidente George W. Bush, individuandone i costrutti ben pianificati dai suoi spin-doctors per trasmettere messaggi che orientano l'opinione pubblica.
George Lakoff, a cui lo studio si ispira, ha scritto un libro (Don't think of an Elephant) in cui spiega magistralmente e tecniche retoriche usate dalla destra americana, e che sembrano essere state perfettamente copiate da Berlusconi.

Barack Obama ha curato la sua campagna selezionando con metodi scientifico la forma dei messaggi da inviare ai suoi sostenitori.

Mi chiedo se Berlusconi sappia come esprimersi per istinto o se abbia un team di professionisti della comunicazione che gli preparano i discorsi. Se è così, tanto di cappello.
L'ultima sua uscita è spiegata in questo modo da Mario Calabresi, direttore de La Stampa:
Il Cavaliere aveva bisogno di un colpo a effetto e ha usato una tecnica che gli esperti di comunicazione chiamano «visualizzazione creativa»: dare agli elettori l’esatta sensazione che proverebbero ad andare in Posta e tornare a casa col portafoglio pieno. Non c’è dubbio che sotto questo aspetto la mossa è azzeccata e potrebbe per un attimo aiutare i consumi.
Mi chiedo se la visualizzazione creativa può essere associata ai neuroni a specchio della mente umana: sono quella parte del cervello che ci rendono capaci di immedesimarci nelle sensazioni di altri.
 

Melandri o Voltaire

Ho sentito poco fa al telefono con Formigli le parole con cui Giovanna Melandri, presidente del museo Maxxi di Roma per meriti politici, giustifica la sua decsione di non proiettare il film di Emmot in periodo elettorale.
Voltaire diceva:
Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.
La Melandri si ristudi i principi della libertà di espressione e capirà quanto sia assurdo che questi diritti siano sospesi proprio durante una campagna elettorale.

Quanto al fatto che "un ente pubblico, finanziato dai soldi di tutti" non possa essere il palcoscenico di un'opera che esprime un punto di vista, di qualunque parte esso sia, è una totale idiozia: se non sono proprio le istituzioni pubbliche a garantire la libertà di chiunque a esprimere le proprie opinioni, chi dovrebbe farlo?
La frase poi è orrendamente espressa negli stessi termini dell'editto bulgaro con cui Berlusconi ha preteso e ottenuto la cacciata dalla Rai di Biagi e Santoro.

Anche vietare una proiezione è un atto politico, da cui il Maxxi si dovrebbe astenere, se non vuole essere considerato fazioso.
Se la Melandri teme che vengano attribuite al Maxxi le opinioni dell'opera che presenta al pubblico, basta che esponga un disclaimer, come fanno giornali e riviste che pubblicano interventi non della redazione:
Quest'opera rappresenta le opinioni dell'autore, che non possono essere attribuite in alcun modo all'editore.
Visto che la Melandri non difende Emmot, significa che la Melandri non è Voltaire.
Forse su questo non c'erano dubbi, ma la sua posizione su questa vicenda la rende indegna di dirigere un'istituzione pubblica.
 

Monday, February 04, 2013

Berlusconi passa in testa e Bersani frana

Secondo le stime di Netsentiment Berlusconi è passato in testa nel gradimento tra i politci e Bersani scende al quarto posto scavalcato da Grillo.

Quale sia il problema del PD è talmente evidente che ormai lo dicono tutti, compreso l'editoriale di Battista sul Corriere della Sera:  non si sa quali siano le posizioni del PD, molto probabilmente perché non lo sanno neppure loro.

Bersani parla in modo confuso e incomprensibile attraverso allusioni e sottintesi: "questa cosa qua" (sarebbe la truffa del MPS), "sapete di cosa parlo", e altre simili che sono state usate come zimbello da Crozza.

Mi ero preso la briga di segnalare la scarsa chiarezza della cosiddetta carta di intenti fatta firmare in occasione delle primarie.
Ora ho ricevuto una email con un appello al voto, che ho letto e cestinato perché non avevo voglia di fare un'altra disamina critica.
Ma Annamaria Testa lo ha fatto per me. Eppure basterebbe che Bersani si facesse correggere i testi da un maestro di scuola elementare, non dico da un spin doctor!


Un vecchio amico come Paolino Madotto si è entusiasmato per le proposte "finalmente concrete" che Bersani propone sull'innovazione. A me sono parse molto vaghe.

Prendiamo ad esempio ciò che Bersani dice su CDP, che Paolo cita nel suo panegirico: "In questi ultimi anni la CDP è stata lasciata troppo sola di fronte a questo tipo di scelte. Se andremo al governo riporteremo sotto la politica industriale più generale questa partita per aiutare in tutti modi la diffusione di internet e la crescita del nostro sistema produttivo, con la massima attenzione e oculatezza." Quali scelte? Qual è la partita? Che vuol dire "massima attenzione e oculatezza", mi pare il minimo da parte di qualunque ammistratore onesto: ci dovrebbe dire come pratica questa attenzione e oculatezza. Nominando una persona all'AGCOM d'imperio senza leggere i curricula?
L'unico pezzo sensato nella frase è "aiuteremo in tutti i modi la diffusione di internet". Ma me ne vuoi dire almeno uno?
Non voglio apparire come un sostenitore di Monti, ma nel suo piano si indicano i nomi di persone competenti che sono state messe in lista per occuparsi di innovazione e si parla di scorporo della rete da Telecom. Questa è una cosa chiara e secondo me fondamentale.

 

La sinistra avrebbe dovuto imparare almeno una cosa in 20 anni di Berlusconismo: a parlare chiaro alla gente. Se perderà ancora una volta, la ragione è questa.

Saturday, February 02, 2013

Google funds French publishers

Google signs a deal with the French government to provide 60 million Euros to establish a fund to finance projects by French publishers to improve their Internet presence.

It sounds a little bit crazy that the European publishers have to beg a competitor like Google to fund the innovations they desperately need to survive.
Google will have total visibility of the project developments, and if any relevant and innovative result would come out of the projects they will be in a position to exploit it, possibly even more quickly than the publishers, since Google has a much bigger and better infrastructure and a larger and well trained technical staff.

History teaches that the typical effect of subsidies like these is that companies will just relax on the little oxigen for their finances, but when the money will expire, they will be in even worse position than before in the marketplace.

The second part of Google proposal is to increase the use by publishers of Google advertising platform which guarantees to Google a 62% share of the revenues.
All things considered, accepting Google proposal would be a suicide for publishers, as argued by the director of Fanpage.

Even more striking is that Europe is unable to fund its own research: it is a terrible sign if private US companies start replacing the ineffective and bureocratic process of funding research established at the European Commission.
When I was at MIT, Marvin Minsky impressed me by saying that it is much better to fund research through mecenatism than by committees. Even random choice is better that committees since there is a chance that an outstanding project will be chosen, which instead would have zero chances in an evaluation by a committee.

After having been one of the pioneers of European projects back in 1980's, when one of my project was even selected as a ESPRIT flagship project, in the 1990's I started experiencing the miopy of the European research evaluation process.

Specifically on the topic of technologies for newspaper publishing, in 2011 I gathered a team of the best world-reknown experts in Europe on syntactic analysis of natural languages and submitted to a call of FP7 a proposal for a project titled
NewsFlow: An Integrated Language Engine and Personalised Newspaper Delivery
The project aimed on one side at advancing language analytics technology, and on the other to apply these technologies in the production of personalized newspaper for online fruition.
We envisaged building an innovative service for online journalism, capable of analyzing and aggregating news-items on a large scale, and allowing publishing personalized newspaper editions and delivering them through different digital media.
The project involved the largest newspaper publishing group in Italy and had preliminary contacts with other European groups.

The reviewers of project NewsFlow (proposal n. 287731, call FP7-ICT-2011-7) seemed quite incoherent to me as they wrote that the project had high potential impact:
"The objectives are clear and valid. The goal of building a single all-encompassing model is innovative and ambitious but risky. The overall concept however is sound and is in line with the work programme."
"There is high potential impact, but this is jeopardised by the risks embodied in the technical approach."
but then suggested not to fund it.
The project would be well under way by now, if it were funded by the EU and some of those technologies that publishers seem to require now would be already available to them.

The fact that the project was ambitious but risky to me was a very positive assessment.
If one does not undertake risky projects, what is the purpose of research? Do just what you already know how to do?
Isn't the purpose of public funding to be used for ambitious and risky ideas?
If it is not risky, one would ask a bank for funding.
Should the EU Commission reason and behave like a bank?
Whose risk it was? Did the reviewers worry about their own money?
Did they ever worry about the many funded projects that have not delivered anything, even if the project was not risky?
What is more risky for Europe: not to try innovative ideas or to wait for some US company to take their market by storm?

An internal review document by the Commission itself acknowledges the issue but does not propose a solution: "Challenges: The Need to Reach an Agreement on the Balance between Trust and Risk in Research Funding".

I am pursuing nevertheless the idea in which all the NewsFlow project proposers believed and we are working on the risky "single all-encompassing model" with various funding, including, ironically, a Google award.

This is the second time that the Language Technology division of the European Commission rejects a proposal of mine.
The first one was in 1996, when I submitted project Naxos (ESPRIT Proposal No. 24872), for developing search technologies based on link analysis of Web (before PageRank was made popular by Google).
In that case the project was rejected with the motivation it "lacks a European dimension".
The European project officer at the time, Nino Varile, was unable to explain to me what that meant.
The project fullfiled the requirements of participation of teams from several European countries.
We then built those technologies ourselves with our own startup, Ideare, who went on to built Web search engines throughout Europe (lack of European dimension!).
 

Wednesday, January 30, 2013

Profumo di soldi

Trovo fantastico questo post di Paolo Colli Franzone.
Profumo, presidente del Monte dei Paschi di Siena, ha proprio detto così:
"Mal che vada, rimborseremo con le nostre azioni"
che a quel punto saranno carta straccia.
Infatti MPS capitalizza oggi meno di 2 miliardi, e ha debiti forse per oltre 10, con il prestito si indebita di altri 4 e se il magico piano industriale di Profumo non riuscirà a recuperare quei milardi e a pagare interessi da strozzinaggio al 10% a Banca d'Italia, si troverà con più debiti che patrimonio.

Ora si capisce perché MPS è (di fatto) fallita, se i suoi dirigenti pensano che i crediti si eroghino a queste condizioni.

Wednesday, January 23, 2013

Recovery on sight

Since several months I have been saying that economic recovery would start in the second quarter of 2013.
I was arguing that many companies and people have been holding their breath, delaying any decisions on investments and spending as long as possible, being scared that they could not see clear in the future.
But eventually you cannot hold your breath for too long.
As the financial crisis gets over and after the central banks have shown that they can resist speculation against sovereign debts, someone will start spending money for anything that has become necessary and cannot be further postponed.
As soon as someone starts spending, someone else will follow, companies will start investing again and a new cycle of economic growth will begin, maybe slowly initially.

Today this article by Giuseppe Turani, a renown and often reliable economic commentator, makes a similar forecast using exactly my same arguments.

Wednesday, January 09, 2013

Smart cassiere

Immagino che questa innovazione faccia parte di quelle che vanno sotto il termine abusato di Smart City.

Si tratta delle "Casse Veloci" introdotte dal supermercato in centro, dove ci serviamo di tanto in tanto, insieme con: turisti, pensionati, ragazzi in movida (un tempo si diceva "struscio"), visto che è a pochi metri dalla strada principale di Pisa con i negozi e vicino alla stazione.

Il nuovo sistema prosegue nella tradizione di far fare a noi utenti i mestieri che una volta facevano i professionisti.
Siamo così diventati tipografi (desktop publishing), cassieri di banca (ATM teller o online bancking), disegnatori (Illustrator), fotografi (PhotoShop), ecc.
Col risultato che i mestieri vengono svolti tutti malamente da dilettanti anziché da professionisti.

In altri termini siano stati assunti di fatto come dipendenti da tante aziende, per le quali lavoriamo contribuendo a ridurre il loro costo del lavoro e non sempre traendone benefici.

Con le "Casse Veloci" sono stato in pratica assunto come cassiere dal supermercato.
E senza alcuna preparazione: infatti lo faccio malissimo, come racconto qui sotto.
Credevo che il mio mestiere fosse quello del ricercatore a cui mi sono preparato per anni, invece mi trovo a lavorare come cassiere.
Qualche capacità di smanettare con le macchine l'ho acquisita, ma imparare le idiosincrasie del sistema che vi racconto non è banale, e soprattutto non sarà efficace per una clientela così casuale come quella che ho descritto.
Se magari col tempo, andando spesso a quel supermercato, imparerò a usare quegli attrezzi, dubito che riusciranno a farlo i turisti e i pensionati.

Sto cercando di fare capire anche ai tecnici informatici della mia università che è ben diverso svolgere un'operazione con un sistema automatizzato da parte di qualcuno che quella operazione la fa tutti i giorni e che quindi la fa con scioltezza, o da parte di che la stessa operazione la deve fare raramente, e quindi è come se ogni volta si trovasse a dovere imparare di nuovo come farla.
Per esempio mi dicono: "Prenotare un seminario è facilissimo, basta andare sul Web." Sì, ma sul Web dove? E poi come si trasmette l'avviso del seminario? E come si predispone il pagamento della missione?
Una volta queste cose le faceva la segreteria. E siccome lo facevano di frequente e per tutti, lo sapevano fare e anche rapidamente.
Invece, facendo svolgere questi compiti a degli incompetenti, il tempo che ci mettono è 10 volte tanto, spesso viene fatto male o sbagliando.
Alla fine il manager di turno è convinto di aver risparmiato sul costo del personale.
In realtà viene fatto fare in modo inefficiente un'operazione che richiede T minuti del tempo di personale di costo C a una persona che costa 10C e che ci mette 10T, ossia un aumento di costo di due ordini di grandezza.
Un caso paradossale mi è capitato passando in segreteria e sentendomi dire che dovevo fare una fotocopia di un documento! Cioè: un professore ordinario che costa allo stato 200 Euro l'ora deve lavorare al servizio delle segreterie!

Il sistema delle "Casse Veloci" è di una complicazione assurda, tanto che per tre casse in fuzione, c'erano due dipendenti ad assistere i clienti.

Il meccanismo consiste nel passare da soli i prodotti sul lettore ottico e poi pagare o in contanti o con bancomat.
L'idea parrebbe buona, se non ché l'implementazione fatta da IBM, è a dir poco tortuosa.
Sul lato sinistro della cassa c'è un ripiano dove appoggiare il cestino da cui estrarre i prodotti.
Al centro c'è il lettore sul quale si passano i prodotti.
A destra c'è un piano, su cui c'è scritto:
"Appoggiare qui i prodotti nelle buste"
e difatti ci sono lì vicino in bella vista i sacchetti da usare per raccogliere la spesa.
Una voce sintetizzata illustra tutti i passaggi da svolgere.
Il problema nasce dal fatto che in realtà il piano di appoggio non è un semplice piano, ma una bilancia.
Quando la si tocca o si sposta un prodotto da una busta all'altra, il sistema pensa che tu lo stia fregando, mettendo in busta un prodotto non letto e comincia a chiedere:
Passare il prodotto non scannerizzato sul lettore
Cosa che risulta difficile da capire o da fare, non sapendo a cosa si stia riferendo.
Dopo aver riperuto due-tre volte l'ammonimento, la macchina si blocca.
Per sbloccarla occore chiedere l'intervento di un cassiere (una persona fisica) che inserisce una sua schedina sul lettore e lo fa ripartire.
La cassiera spiega che non devo tenere i prodotti sul piano a destra perché è una bilancia.
Le faccio notare che c'è una scritta che dice appunto il contrario e lei non mi sa rispondere: ripete soltanto che non bisogna toccare i prodotti una volta messi nelle buste.
Ma questo accade in continuazione, anche solo per fare posto o perché una bottiglia cade e la si deve ritirare su.
Il tutto avviene nella confusione totale e nel mezzo del rumore di un supermercato affollato: i beep dello scanner si confondono con quelli dello scanner a fianco e uno non sa se il suo è passato oppure no.
Il monitor visualizza anche la lista, ma questa presto diventa lunga e certo uno non si mette a scorrerla tutta, anche perché è pressato da altre persona in coda.
Non basta: molti prodotti non passano lo scanner.
Per esempio ne avevo uno con l'etichetta in inchiostro arancione, compreso il Bar Code, a cui i lettori ottici sono praticamente ciechi.
Anche questo ha richiesto un intervento della cassiera fisica, che dopo aver fallito anche lei a far passare il prodotto, ha deciso di inserire a mano il codice.
Cosa che ha fatto sbagliando tre volte, perché battere su uno schermo touch sensitive disposto in verticale, non è altrettanto agevole che battere su una tastiera stando seduti.
Non solo, questo va fatto stando in piedi, tenendo il prodotto in una mano, mentre con l'altra si inforcano gli occhiali per leggere e con la terza (sic) si batte il codice.

Chi ha progettto il sistema (IBM), si è preoccupato più di rassicurare il suo committente (il supermercato) contro il rischio di frodi, che di fare un sistema semplice e fool proof.
Ma è chiaro che una macchina così stupida, che ha come unici sensori un lettore ottico e una bilancia, non potrà mai essere in grado di capire cosa sta facendo il cliente che ha davanti a sè.
Quindi prende quasi sempre decisioni sbagliate, assumendo che il cliente stia cercando di fregarla.

Non è così che si può fare: o ci si fida dell'onestà dei clienti, mettendo in conto anche qualche eventuale piccola perdita, largamente ricompensata dalla riduzione del costo del lavoro, oppure bisogna dotarsi di tecnologie ben più sofisticate, ad esempio con RfId su tutti i prodotti o con telecamere in grado di riconoscere oggetti e movimenti, ecc.
Oggi queste tecnologie sono ampiamente sviluppate e si trovano persino nei video giochi più comuni.

IBM è nota per il disastro dei sistema di Poste Italiane, quando non seppe gestire un aggiornamento del software di tutte le filiali.
Sembra tuttavia che stia ritornando di moda il vecchio adagio "Nessuno è mai stato licenziato per aver acquistato IBM".
In moltissime imprese, anziché cercare soluzioni avanzate e innovative, i responabili dei sistemi informatici pensavano di andare sul sicuro comprando IBM. Per anni IBM ne ha approfittato, rifilando soluzioni antiquate e perdendo il treno dell'innovazione, che alla fine ha enormemente danneggiato lei stessa.
Adesso IBM si è reinventata nel settore dei servizi, ma deve ancora imparare molto dai suoi competitor per migliorare i suoi sistemi.
In particolare dovrebbe imparare a fare degli approfonditi test di uso prima di mettere in funzione servizi su larga scala.
Eppure IBM ha investito ngli ultimi anni nel fare sfoggio di tecnologie sviluppando sistemi di Intelligena Artificiale come Deep Blue per giocare a scacchi e più di recente Watson, un sistema di Question Answering in linguaggio naturale che ha battuto i campioni del quiz televisivo Jeopardy!
Purtoppo il passaggio da tecnologie di ricerca avanzata a prodotti di largo consumo richiede un altro tipo di appoccio.

Ecco alcune note, tra i serio e il facezio, sul termine smart.