Tuesday, May 31, 2011

previsioni Tremonti

Come dicevo qualche post fa, Tremonti in 17 anni non ha quasi mai azzeccato le sue previsioni economiche. Aspettavo gli esiti dei ballottaggi per avere la conferma che non azzecca nemmeno le previsioni politiche, dopo averci deliziato con le sue battutine insulse a favore del candidato leghista a Bologna ("Ho sentito che il candidato era Merola e credevo di essere a Napoli"), e contro Pisapia a Milano ("Pisapia l'Expo porta via").

Il livello del personaggio è quello che rivelano queste battute, ma per fortuna il livello degli elettori è risultato essere molte spanne sopra il suo.

Saturday, May 28, 2011

indignados

Sabato scorso sono stato a intervistare gli indignados di Plaza di Catalunya, per cercare di capire come la pensano e che obiettivi si pongono.
Niente di preciso, a quanto pare: per il momento raccoglievano suggerimenti scritti in scatoloni di cartone, coordinati da signori con i capelli grigi che erano incuriositi dalla mia presenza di italiano con capelli grigi.
I giovani sembrano meno interessati a forme organizzative e si affrettavano a ripetere di non avere portavoci o organizzazione e che tutto viene deciso in assemblea.
Oggi che la polizia è andata a sgomberarli a manganellate condivido queste osservazioni di Estrellita, sul blog di Grillo:
E adesso gli Indignados cominceranno a capire la differenza tra destra e sinistra.

Zapatero è stato affossato perché molti giovani cresciuti a pane, playstation e facebook sul quale imparano a premere il tastino "mi piace" e "condividi" come delle scimmie, sono davvero convinti che siano tutti uguali.

Zapatero:
- autore delle leggi più progressiste in materia di diritti civili;
- approvazione di una legge che impone per ogni casa costruita o ristrutturata di installare pannelli termici per il riscaldamento dell'acqua;
- ritiro delle truppe dall'Iraq;
- abolizione dell'obbligo dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole;
- obbligatorietà dell'insegnamento dell'educazione civica;
- risarcimento economico per i figli delle vittime della dittatura franchista;
- risarcimento totale del biglietto ferroviario a tutti i viaggiatori se il treno giunge con più di cinque minuti di ritardo.
- Durante il governo Zapatero è stata inoltre prolungata quella è considerata la miglior legge a livello mondiale contro la violenza sulle donne. Questo e tanto altro, informarsi, please....

Ma siccome la dittatura franchista è ormai finita nel lontano 1975, si è persa la memoria storica.
Adesso arrivano le manganellate, giusto per rinfrescare la memoria.

Adesso Los Indignados cominceranno a capire la differenza tra un governo progressista e uno repressivo e fascista.
E se vorranno manifestare potranno farlo subendo la violenza di quest'ultimo.
La scuola di pensiero del "sono tutti uguali" favorisce il neoliberismo e gente come lo Spiritosone di Arcore e Sarkozy.

Wednesday, May 25, 2011

si faccia venire un'idea

Questo è il suggerimento di Giuliano Ferrara per Silvio Berlusconi se vuole riuscire a portare a termine la legislatura.

Ma Ferrara non è pagato per dare idee, insieme a un folto branco di cosiddetti intellettuali, molti come lui transfughi dalla sinistra?
Se l'idea è che serve un'idea, vuol dire proprio essere a corto di idee.

In realtà le idee a Berlusconi non sono mai mancate: peccato che fossero idee sbagliate, che mai sono servite a migliorare il paese e quasi mai sono state realizzate.

squallida vespa

Quando ho ascoltato ieri sera Bruno Vespa riferire in diretta che la moglie di Pisapia in una intervista a Vanity Fair aveva detto che il marito era un “simpatico intrattenitore ma inadatto a governare”, non potevo credere alle mie orecchie.

Infatti la signora si riferiva a Berlusconi, non al marito.

Ma a quale squallore arrivano i tirapiedi di Berlusconi!

Tuesday, May 24, 2011

petizione per liberalizzare gli abusi

Ho lanciato una petizione popolare:

Via multe e sanzioni per ogni tipo di abuso 

Tutti i cittadini sono essere uguali di fronte alla legge, secondo l'art. 3 della costituzione.
Pertanto riteniamo ingiusto che i cittadini di Milano e di Napoli godano di privilegi rispetto ai cittadini di altre città.
Di conseguenza vanno abolite in tutti i comuni italiani le multe e le sanzioni per abusi edilizi.
D'altra parte anche le leggi devono avere pari dignità tra lotro, pertanto è ingiusto che per alcune siano previste sanzioni e per altre no.

Pertanto i sottoscritti

CHIEDONO

l'abolizione di tutte le sanzioni amministrative per i seguenti abusi:
  1. abusi del traffico
  2. abusi edilizi
  3. abusi fiscali
Siamo certi che l'abolizione delle sanzioni per abusi fiscali troverà l'appoggio del ministro Tremonti, il quale si è distinto in questa direzione in tutti gli anni dei suoi mandati, compreso la recente direttiva sulla riduzione dei controlli fiscali.

L'abolizione delle sanzioni sarebbe una misura in linea con gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici perseguita dal ministro Tremonti, perché consentirebbe di risparmiare su tutto il personale preposto ai controlli: vigili, guardia di finanza, ecc.

D'altra parte la liberalizzazione degli abusi sarebbe una misura utile al rilancio economico del paese, che potrebbe diventare uno dei primi esportatori al mondo di abusi.

Wednesday, May 18, 2011

viva l'Obamma

Il documento intitolato U.S. International Strategy fo Cyberspace contiene le linee guida dell’Amministrazione Obama nella regolamentazione degli aspetti internazionali del mondo della rete.

Gli Stati Uniti dicono no a misure che impongono la restrizione ai contenuti e all’accesso ad Internet e alla creazione per via regolamentare di forme di responsabilità dei provider.

Secondo Fulvio Sarzana di S. Ippolito:
È la migliore risposta (anche se indiretta e non riferita in prima persona all’Italia) degli Stati Uniti a chi aveva diffuso in Italia informazioni sulla posizione “ufficiale” degli Stati Uniti stessi sulle misure di inibizione attraverso i provider dei cittadini Italiani attualmente allo studio da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Sono passate meno di due settimane da quando veniva data notizia anche in Italia del Rapporto sul Copyright e i digital media stilato dall’Office of the United States Trade Representative (USTR) che aveva fatto parlare di un appoggio degli Stati Uniti alle misure di restrizione all’accesso dei contenuti allo Studio in Italia dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

In quel documento c’era chi aveva sostenuto (a proprio uso e consumo) che per la prima volta l’Italia fosse stata inserita tra gli “Stati canaglia” dei violatori di copyright (e non era vero visto che lo stesso “stanco documento” viene stilato oramai di routine ogni anno da dieci anni a questa parte) paventando una “posizione ufficiale” di compiacimento dell’Amministrazione USA sulle misure inibitorie dell’accesso ai contenuti sulla rete attualmente allo studio dell’AGCOM.

Tuesday, May 17, 2011

respinti gli invasori di Ikea

Grande vittoria contro gi invasori stranieri, portatori tra l'altro di idee sovversive sul concetto di famiglia.
Ma più che Giovanardi poté il consiglio comunale di Vecchiano.
Ikea proponeva di insediare un punto vendita a Migliarino, all'uscita dell'autostrada, in una zona semi-industriale dismessa di ex fabbriche di ceramiche e di campi incolti, che avrebbe portato a un indotto di occupazione di oltre 600 persone in una zona altrimenti depressa, particolarmente dopo l'alluvione del Serchio dell'anno scorso.

La giunta di sinistra si è fieramente opposta al progetto, in quanto, se è vero che Migliarino avrebbe ottenuto dei benefici occupazionali, qualche attività commerciale in qualche altra provincia forse ne avrebbe potuto soffrire.
In particolare il centro commerciale Ikea avrebbe provocato disturbo alle prostitute e ai viados che esercitano nella celebre zona de La Costanza, adiacente al luogo dell'insediamento.

La decisione del consiglio è stata presa in barba a un sondaggio tra i cittadini che risultavano 82% a favore dell'insediamento di Ikea.

Onore al merito quindi agli audaci amministratori di Vecchiano che si sono immolati contro la globalizzazione, bloccata per sempre con un atto che verrà ricordato negli annali della storia alla pari della battaglia delle Termopili.

Sunday, May 15, 2011

Trementi previsioni

Tremonti oggi, oltre alle solite pillole di saggezza ("Non dimentichiamo che noi abbiamo il mezzogiorno", "I fattori di causa della crisi economica sono ancora tutti in essere", "Il Nord Italia è la regione più ricca d'Europa", in realtà è al ventesimo posto), ha fatto le sue trementi previsioni:
In futuro potremmo crescere più di loro [Germania, ndr].

Basta solo che Tremonti ricordi alla Merkel che loro hanno l'Est, da cui proviene ma di cui si deve essere scordata, e la classifica tornerà immediatamente a posto.

In realtà nella Germania Est dal 1990 a oggi la disoccupazione è passata dal 20% al 12,7% e la differenza di PIL pro capite tra Est e Ovest si è dimezzata attestandosi a circa 72% di quello dell'Ovest.
Ciò è stato ottenuto con investimenti di un importo pari a quasi il 4% del PIL.

Dresden ospita ad esempio la Silicon Saxony, divenuta il principale centro di microelettronica in Europa.
Un investimento che ha fruttato:
"by the end of 2003 the government had already recouped its €1.2 billion investment in the semiconductor industry in the Dresden region through tax revenues"
(http://www.spiegel.de/international/spiegel/0,1518,373639-3,00.html)

Tremonti ieri gongolava col sorrisetto del cretino che crede di esser furbo, del fatto che il debito pubblico della Germania ha superato il nostro.

Vai a spiegare al vate della Lega Nord che per ottenere lo sviluppo bisogna investire, magari anche nel Sud!

La profezia di Tremonti preoccupa doppiamente:
  1. Tremonti in 15 anni non ha azzeccato quasi mai una previsione economica
  2. se pensa che l'Italia crescerà più della Germania, ossia oltre il 4% l'anno, un ritmo che l'Italia non vede dagli anni '70, non farà assolutamente nulla per stimolare l'economia italiana, che quindi continuerà a ristagnare.
D'altra parte, siccome le previsioni degli oracoli e delle sibille sono ambigue, Tremonti potrebbe invece contemplare un tracollo della crescita tedesca sotto il nostro 1%, cosa che francamente non augurerei né a loro né a noi.

Saturday, May 14, 2011

nokia to the skype

Dopo varie voci di interessi da parte di Apple e di Google all'acquisto di Skype, a sorpresa è spuntato come acquirente Microsoft.
Si sta svolgendo sotto i nostri occhi un altro atto di una battaglia tra giganti per le reti del futuro, che si gioca su vari campi: quello degli standard e dell'interoperabilità (la network neutrality che è già venuta alla ribalta con la famigerata presa di posizione di Google e Verizon), gli accordi sui sistemi operativi (Microsoft-Nokia su Windows Phone 7 con l'affossamento di Symbian), l'asta delle frequenze wireless (che Google ha tentato di accaparrarsi in quantità), quello sui diritti intellettuali (con le major che cercano di imporre norme di legge che consentano loro di intervenire reprimendo a discrezione certi usi della rete), ecc.

Al di là di questioni di principio, si tratta principalmente di questioni di soldi: i gestori di telefonia si sono visti progressivamente togliere da sotto i piedi dei mercati che controllavano a condizioni capestro.

Un tempo era la telefonia fissa, che veniva gestita in condizioni di monopolio a prezzi esorbitanti.
Quando la telefonia fissa ha cominciato ad essere soppiantata da Internet a tariffa flat, si sono rifugiati nella telefonia cellulare, dove di nuovo gli utenti si sono adeguati all'inevitabilità di tariffe di nuovo esose.
Per non parlare degli SMS che costano letteralmente 0 e sono fatti pagare un'enormità.
Poi è arrivato Skype e gli utenti hanno scoperto che si poteva telefonare gratis in tutto il mondo.

Analogo discorso nel settore musica e film: un tempo si potevano soltanto acquistare dischi a prezzi esosi nei negozi.
Poi la gente ha scoperto che si potevano scambiare materiali via rete, prima illegalmente, poi legalmente su servizi come iTunes a prezzi ragionevoli.
Adesso però gli operatori di rete pretendono una quota dei guadagni dei fornitori di contenuti, o direttamente o in forma surrettizia, sostenendo che gli utenti devono pagare un extra per potere utilizzare certi servizi.

Non lasciamoci quindi confondere da giustificazioni fondate su principi tecnici: la vera ragione è quella di poter tornare a guadagnare in forma arbitraria senza controlli né concorrenza.

In questo scenario l'acquisizione di Skype da parte di Microsoft può avere solo due conseguenze:
  1. l'affossamento di Skype
  2. l'affossamento di Nokia
Le strategie per queste due aziende rischiano infatti di finire in rotta di collisione.
Se ci fossero cellulari Skype abilitati ad usare Skype in tutti i modi possibili, attraverso reti Wifi, ormai sempre più diffuse e disponibili gratuitamente ovunque, vorrebbe dire chiudere il maggiore canale di guadagni degli operatori telefonici.
Difficile immaginare che gli operatori possano trovare rapidamente delle alternative di guadagno: non certo le applicazioni di streaming video 3D di cui blatera a sproposito il CEO di Verizon.
Quindi non sarà certo Nokia il veicolo per la diffusione di Skype.

Invece è possibile immaginare Skype sui tablet, sui PC, e su altri dispositivi supportati da MS.
Siccome il numero di questi crescerà rapidamente a superare il numero dei cellulari Nokia e chi se li porterà dietro scoprirà di poterci fare molto di più di ciò che ci fa con un Nokia, questo vorrà dire l'affossamento di Nokia.

Lo scenario alternativo è quello invece che l'acquisto di Skype abbia l'obiettivo strategico di affossarlo, per togliere di mezzo un prodotto che potrebbe disturbare proprio la strategia di Microsoft incentrata su un accordo di partnership con Nokia.
Non solo si toglie di mezzo un pericolo, ma si impedisce che cada nelle mani di altri che avrebbero potuto sfruttarlo per disturbare i piani di Microsoft-Nokia.

Come consumatore e utente Internet, non posso che essere intensamente preoccupato, perché non sento di fidarmi di nessuno degli attori in questo momento all'opera:

  • Microsoft-Nokia, per quanto detto sopra, mi sembrano intenzionati principalmente al mantenimento dello status-quo
  • Google ha dovuto fare concessioni a Verizon sulla network neutrality sulle reti wireless per ottenere che i dispositivi Android venissero venduti dagli operatori
  • Apple si comporta da monopolista imponendo condizioni sulle app che accetta di distribuire, sulle percentuali di guadagno.
Gli utenti dovrebbero vigilare e fare sentire la loro voce, come hanno fatto ai tempi della nascita di Internet, scontrandosi contro le strategie degli operatori che volevano farsi le loro reti proprietarie che potevano controllare in termini di funzioni e di guadagni.
Potrebbero convincere Google a diventare il loro portabandiera, a prendere coraggio e non farsi intimidire dagli operatori telefonici, aderendo alla filosofia dei cellulari con un sistema operativo aperto su cui ciascuno può caricare qualunque applicazione senza dover chiedere il permesso a nessuno.

Tuesday, May 10, 2011

storiella di Tremonti

Qualcuno riesce a spiegarmi la storiella che Tremonti ha raccontato ieri ai giornalisti alla conferenza dell'Aspen institute?

C'è un auto con dentro una famiglia bloccata sui binari mentre sta arrivando un treno.
Qualcuno fa il tifo per l'auto.

Secondo Tremonti ci sarebbe qualcuno che fa il tifo per treno e conclude:
"Ma siate ottimisti e fate il tifo per l'auto!"

Ho provato in tutti i modi a rigirare il significato della storiella e non riesco a immaginare come essere pessimisti possa voler dire tifare per il treno.

Mi pare ovvio che tutti, nessuno escluso faccia il tifo per l'auto, ed è proprio per escludere i rischi dei disastri che si mettano in evidenza i pericoli.
Sono proprio i personaggi come Tremonti, che non vogliono vedere i pericoli, che mettono a maggior rischio le auto della metafora.
Nel caso della metafora, sarebbe come se all'auto bloccata non si dovesse dire: "sbrigatevi, sta arrivando un treno", perché si peccherebbe di pessimismo.

Come al solito, o Tremonti è un genio e noi siamo incapaci di capirne la genialità, o è un cretino.

ripresa economica all'orizzonte

Conversazione intercettata poco fa tra tre commercianti che stavano di fronte ai rispettivi negozi, evidentemente vuoti.

commerciante1: Tizio licenzia tutte le commesse e chiude.
commerciante2: Caio sta vendendo tutto.
commerciante3: Sempre peggio.

Monday, May 09, 2011

voto di scambio

Dov'è lo scandalo?

Lo ha detto ieri in pubblico Berlusconi.

Dovevamo allargare la maggioranza. Quindi cosa sono 10 o 15 sottosegretari in più in un governo che ne ha 49 rispetto al governo Prodi che ne aveva 109?

È un normalissimo voto di scambio.
Tutti i giorni io compro due cappuccini, un giornale (nel senso di testata, non di quotidiano), un senatore, un cardinale e vendo un magistrato, un giornalista e tre mezzi futuristi.
I socialisti, i radicali e gli ex-comunisti non ho bisogno di comprarli perché vengono gratis.
Ho qualche difficoltà coi centristi perché continuano ad aspettare che il prezzo salga.
Gli ex-comunisti si dividono in due tipi, quelli redenti, passati con noi e quelli irredenti, rimasti a sinistra.
Questi ultimi sono il peggio del peggio, anche per la sinistra stessa.

PS
Io non sono mai stato comunista, ma ho grande rispetto per i comunisti, come ad esempio Andrea Camilleri, che credevano e credono in un grande ideale, mentre disprezzo coloro che quell'ideale lo gettano come un vestito vecchio perché non è più di moda o non gli fa più comodo.

Sunday, May 08, 2011

quel gran genio di Tremonti

Tremonti non finisce di stupirmi.

Trovo fantastica la trovata di dare in concessione le spiagge per 90 anni.
È un modo magnifico per rimettere a posto il terzo debito pubblico mondiale, di cui il ministro si lamenta un giorno sì e l'altro pure.
Il demanio incasserà la bellezza di 1000 Euro al mese per ciascuno stabilimento balneare da 10.000 metri quadrati.
Se affittassi allo stesso prezzo per cento anni i cento metri di casa mia, mio figlio mi farebbe ricoverare in un ospizio.

La commissione Europea ha messo in dubbio che la decisione violi le norme sulla concorrenza, ma il ministro per l'ambiente Prestigiacomo ha spiegato che non si mira a ledere la concorrenza, ma solo a rafforzare i monopòli nazionali.
Naturalmente la Prestigiacomo non è competente in materia di concorrenza, ma di ambiente, come del resto si era capito da questa sua dichiarazione.
Certo questa stessa dichiarazione fa nascere anche il dubbio se sia competente di ambiente.

Purtroppo c'è poco da ridere.
Se fossi un investitore internazionale, a questo punto lascerei perdere l'Italia e punterei decisamente sulle spiagge del nord Africa che presto vivranno una nuova stagione con la rinascita democratica.
Lì le spiagge sono pulite e il mare splendido, la stagione dura quattro mesi di più, il lavoro costa la metà, i cibi sono saporiti e con la creazione di nuovi aereoporti e voli low-cost ci si possono portare turisti da tutta Europa tutto l'anno.

I monopolisti romagnoli, versiliesi e ostiensi resteranno solo con i loro bagnanti domenicali da immergere nelle mucillaggini.
Contenti loro, Pretigiacomo e Tremonti col suo debito pubblico in crescita.

Oops! Ora capisco: al mare non ci si va per il mare ma per i megawatt, i megashow, i megasballi.
Ma allora perché distruggere le coste? Tanto varrebbe impiantare discoteche in capannoni di aree industriali dismesse.

Friday, May 06, 2011

controlli Agenzia Entrate

Siccome ho parlato di controlli della finanza, non posso non citare la mia esperienza personale con l'Agenzia delle Entrate.
Nel 1996 sviluppai uno dei primi applet Java: serviva a compilare il modello 740 della dichiarazione dei redditi e lo mandai alla Sogei che lo trasformò nel pacchetto che adesso distribuisce in rete per la compilazione di Unico.

Da allora invio la mia dichiarazione per via telematica.
Naturalmente la dichiarazione è sempre corretta formalmente e il pagamento viene fatto tramite prelievo automatico dal mio conto entro le scadenze previste.
I redditi sono quelli certificati dal mio datore di lavoro tramite CUD, poi c'è qualche ricevuta di spese di ristruttrazione e di spese mediche che non devo allegare.
Tutto è talmente perfetto che mi viene perfino recapitata una lettera che attesta che tutto è regolare.

Senonché con perfetta regolarità, a fine dicembre del quinto anno dalla dichiarazione, ossia a pochi giorni dalla data di prescrizione, ricevo una notifica di richiesta di documenti per la verifica della dichiarazione di 5 anni prima.
Mi vengono dati 60 giorni di tempo per rispondere.

Naturalmente si tratta di una grossa scocciatura.
Perché non si tratta solo di documenti vecchi di 5 anni, ma le ristrutturazioni edilizie vanno rateizzate in dieci anni, quindi si tratta di documenti vecchi persino 15 anni!
D'altra parte, visto che finisce che me li chiedono poi comunque tutti gli anni, tanto varrebbe che me li facessero allegare subito, anziché fare finta che non li vogliano, in un finto tributo alla semplificazione.

Il paradosso non finisce qui.
Quando compilo la dichiarazione lo faccio sempre di fretta, all'ultimo giorno prima della scadenza:
raccolgo in fretta tutte le ricevute che trovo e le inserisco nella dichiarazione.
Di certo non ne inserisco una inventata.
Invece quando ricevo una contestazione, ho 60 giorni di tempo e sono preoccupato e ci metto molta più attenzione.
Alla fine scopro sempre qualche ricevuta che mi era sfuggita e scopro quindi di avere un credito con il fisco.
Quindi l'esito della contestazione è che chiedo un rimborso per l'anno successivo.

Conclusione, ben vengano i controlli, ma il fisco farebbe meglio a indirizzarli dove c'è qualche maggiore possibilità di trovare evasione, non certo sempre dalle stesse persone tutti gli anni, in particolare quelle a reddito fisso.

I miei colleghi Pedreschi e Turini hanno sviluppato sofisticate tecniche di data mining in grado di individuare potenziali evasori incrociando dati.
Che il ministero si aggiorni e le usi.

Thursday, May 05, 2011

quel genio di Tremonti

Non c'ero proprio arrivato. La precedente ipotesi consentiva a Tremonti solo di ridurre i costi del suo ministero, ma la nuova trovata è ancora più geniale: multare i funzionari che esagerano con i controlli. In questo modo non solo si risparmia, ma si aumentano le entrate.
Basta emettere un ordine di servizio ai funzionari invitandoli a svolgere controlli, poi li si multano se li effettuano davvero. Geniale!
Immagino che Tremonti, che come è noto sa fare bene i conti, come dimostrano i grandi successi dello scudo fiscale e simili, deve avere concluso che si ottengono più entrate con le multe sulle sanzioni ai funzionari che con i controlli fiscali.
BTW, in Gran Bretagna l'aliquota per lo scodo fiscale è stata del 50 %, non il 5% del nostrano Robin Hood.