Friday, May 06, 2011

controlli Agenzia Entrate

Siccome ho parlato di controlli della finanza, non posso non citare la mia esperienza personale con l'Agenzia delle Entrate.
Nel 1996 sviluppai uno dei primi applet Java: serviva a compilare il modello 740 della dichiarazione dei redditi e lo mandai alla Sogei che lo trasformò nel pacchetto che adesso distribuisce in rete per la compilazione di Unico.

Da allora invio la mia dichiarazione per via telematica.
Naturalmente la dichiarazione è sempre corretta formalmente e il pagamento viene fatto tramite prelievo automatico dal mio conto entro le scadenze previste.
I redditi sono quelli certificati dal mio datore di lavoro tramite CUD, poi c'è qualche ricevuta di spese di ristruttrazione e di spese mediche che non devo allegare.
Tutto è talmente perfetto che mi viene perfino recapitata una lettera che attesta che tutto è regolare.

Senonché con perfetta regolarità, a fine dicembre del quinto anno dalla dichiarazione, ossia a pochi giorni dalla data di prescrizione, ricevo una notifica di richiesta di documenti per la verifica della dichiarazione di 5 anni prima.
Mi vengono dati 60 giorni di tempo per rispondere.

Naturalmente si tratta di una grossa scocciatura.
Perché non si tratta solo di documenti vecchi di 5 anni, ma le ristrutturazioni edilizie vanno rateizzate in dieci anni, quindi si tratta di documenti vecchi persino 15 anni!
D'altra parte, visto che finisce che me li chiedono poi comunque tutti gli anni, tanto varrebbe che me li facessero allegare subito, anziché fare finta che non li vogliano, in un finto tributo alla semplificazione.

Il paradosso non finisce qui.
Quando compilo la dichiarazione lo faccio sempre di fretta, all'ultimo giorno prima della scadenza:
raccolgo in fretta tutte le ricevute che trovo e le inserisco nella dichiarazione.
Di certo non ne inserisco una inventata.
Invece quando ricevo una contestazione, ho 60 giorni di tempo e sono preoccupato e ci metto molta più attenzione.
Alla fine scopro sempre qualche ricevuta che mi era sfuggita e scopro quindi di avere un credito con il fisco.
Quindi l'esito della contestazione è che chiedo un rimborso per l'anno successivo.

Conclusione, ben vengano i controlli, ma il fisco farebbe meglio a indirizzarli dove c'è qualche maggiore possibilità di trovare evasione, non certo sempre dalle stesse persone tutti gli anni, in particolare quelle a reddito fisso.

I miei colleghi Pedreschi e Turini hanno sviluppato sofisticate tecniche di data mining in grado di individuare potenziali evasori incrociando dati.
Che il ministero si aggiorni e le usi.

2 comments:

Anonymous said...

Condivido al 100%: a me capita esattamente la stessa cosa.
Ogni anno ricevo puntualmente una cartella esattoriale nella quale mi si dice che ho omesso dei pagamenti.

Per mancanza di tempo, mi trovo costretto a delegare la commercialista la quale, documenti alla mano, va all'Agenzia delle Entrate e dimostra sempre che ho pagato puntualmente e regolarmente tutto.

La cartella esattoriale viene cancellata ma la commercialista, giustamente, mi chiede di pagarle il tempo speso.

Risultato finale: pago tre volte. Pago le tasse, pago la commercialista che mi compila la dichiarazione e poi pago ancora la commercialista per dimostrare che ho pagato.

Domenico

Valerio said...

La richiesta di documenti da parte del fisco al limite della prescrizione è un classico modus operandi italiano, lo stesso dei limiti di velocità: in molte strade, specie quelle provinciali, vengono posizionati bassi limiti perché sono "facili" da superare. La finalità non è più quindi la sicurezza stradale ma cogliere in castagna il guidatore e fare cassa.

Analogamente la richiesta di documenti all'ultimo momento, viene inviata nella speranza che il cittadino abbia perso qualche vecchia ricevuta e che quindi debba pagare.

Ci libereremo mai della stupida mentalità del "furbo"?