Friday, October 28, 2011

Pora stella

Forse a qualcuno è sfuggito, perché Maria Stella on. Gelmini lo ha detto a Ballarò soffocata dagli applausi per Fini.
Per controbattere a Gianfranco Fini, che riferiva che la moglie di Umberto sen. Bossi era andata in pensione di anzianità a 39 anni, la pora Stella ha affermato, credendo di avere in mano la prova dell'inganno:
Non è vero. Ho visitato la Bosina e tuttora insegna la moglie di Bossi.
Infatti Mauela Marrone in Bossi percepisce sia la pensione di anzianità dello Stato e sia insegna alla Bosina, una scuola privata che si pone tra gli obiettivi di "formare cittadini coscienti dell’identità territoriale" e che riceve 800 mila Euro di sussidi dal governo, in barba all'art. 33 della Costituzione che sancisce:
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
Sempre nella stessa trasmissione, la pora stella ha sostenuto che i governi Berlusconi non hanno mai messo le mani nelle tasche degli italiani, lasciandoci col mistero da quali tasche provengano i 200 miliardi di manovre attuate dal fido Tremonti. Non dimentichiamoci che sempre a Ballarò la Gelmini assicurò che se Tremonti avesse fatto dei tagli al suo ministero, glielo avrebbe detto. Lei ingenua si è dovuta ricredere quando qualche settimana fa si è svegliata dai suoi sogni dicendo che non avrebbe più accettato tagli al suo ministero.

Infine, ciliegina sulla torta, di fronte alle critiche alla scuola, si è difesa con l'arma letale:
La scuola italiana l'ha distrutta la sinistra!
Così ha fatto harakiri, ammettendo che la scuola è stata distrutta, ma facendo finta di non sapere che non c'è stato nessun ministro dell'Istruzione di sinistra in 65 anni di repubblica, se non una breve parentesi di 4 anni con Luigi Berlinguer.

Sunday, October 09, 2011

bongiorno sveglia!

L'avv. Giulia Bongiorno, intervistata da Lucia Annunziata, spiega le ragioni della sue dimissioni dalla Commissione Giustizia della Camera, sulla questione della legge bavaglio sulle intercettazioni.
Bongiorno sostiene che Berlusconi fa finta di essere garantista, in realtà è interessato solo a coprire i suoi problemi.
La Annunziata giustamente le chiede come mai le ci sono voluti 4 anni per arrivare a questa conclusione.
Allora la Bongiorno spiega che lei ha avuto l'incarico di negoziare la fusione tra Forza Italia e An e Berlusconi continuava a metterle ostacoli. Alla fine si è visto come è andata a finire, con i Finiani cacciati dal PdL.
Evidentemente né lei né Fini hanno capito che non si possono fare accordi con Berlusconi, come sa bene D'Alema dai tempi della bicamerale, e poi Dotti, Scognamiglio, Pera, Pannella, Adornato, Guzzanti, Casini e una lunga lista di personaggi usati e gettati.
Se a Berlusconi offri il dito, lui si prende il braccio, e non ha nessuno scrupolo a gettare a mare qualunque accordo, nel momento in cui sente in posizione di forza. Ti attira nella sua tana, ti succhia l'anima e a quel punto ti schiaccia. Avanti il prossimo.

In altre parole, il famoso detto di Abramo Lincoln:
Puoi imbrogliare tutti qualche volta, ma non puoi imbrogliare tutti tutte le volte.
non vale se i tutti da imbrogliare cambiano nel tempo e sono così sprovveduti da non avere memoria storica.

Insomma Bongiorno sarà un bravo avvocato, ma come politica è piuttosto ingenua, come peraltro il suo presidente Gianfranco Fini.

Saturday, October 08, 2011

Scamarcio sguardo fisso

Scamarcio è l'interprete di una scalcagnata miniserie TV intitolata "Il segreto dell'acqua".
L'ho seguita per vedere se Scamarcio nelle sei puntate avrebbe mai cambiato espressione del viso.
Invece per tutto il tempo mantiene la stessa espressione vuota e assente, qualunque cosa succede: se stia scopando la collega poliziotta fidanzata del fratello, oppure se sia preso a pistolettate o se reciti l'omelia funebre per un collega assassinato.
Sembra che Scamarcio faccia quel gioco che si fa tra ragazzi di guardarsi in faccia fino a che uno perde mettendosi a ridere. Scamarcio purtroppo vince: ho aspettato inutilmente che Scamarcio prorompesse in una risata liberatoria. In questo dimostra abilità simili a quelle di "expressionless mug" Tobey Maguire in Spiderman, anche se a Maguire capitano cose ben più incredibili.

La storia è completamente scalcagnata: dovrebbe parlare di mafia e di clandestini a Palermo e di approvvigionamento idrico.
In realtà la mafia sembra occuparsi di speculazione edilizia, acquistando case, ristrutturandole e vendendole.
Si occupa anche di costruire un acquedotto per cui impiega manodopera clandestina, ma a parte questo non si capisce cosa ci sia di illegale, visto che opera sulla base di un contratto di cui deve rispettare i tempi di consegna e il lavoro sembra fatto ad opera d'arte.
Ci sono un certo numero di morti, la cui logica sfugge e spesso non è legata a questioni di mafia.
Un imprenditore affoga un extra-comunitario perché fidanzato con la figlia e poi muore a sua volta di infarto.
Uno si suicida per aver rinchiuso la madre in un ospizio, un altro cade dalle scale fuggendo dai poliziotti non si sa perché.
L'unico che muore per motivi di mafia è un poliziotto traditore, che si redime salvando Scamarcio dai proiettili.
Il mandante dell'omicidio è il padre di Scamarcio, un mafioso interpretato da un attore che biascica le parole, forse cercando di imitare Marlon Brando del Padrino, ma non si capisce nulla di ciò che dice.
Comunque tutto finisce a tarallucci e vino, perché il fratello di Scamarcio, colpito dal suo sguardo durante la deposizione in tribunale, si pente e accusa il padre.

Insegnate ai procuratori antimafia come fare quello sguardo micidiale e avremo sconfitto la mafia.

Nel frattempo ridateci Camilleri e Montalbano.

Friday, October 07, 2011

Jobs rinnova la sua sfida

Steve Jobs è stato indubbiamente un grande innovatore e ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'informatica. La sua morte prematura colpisce e lascia un vuoto incolmabile.

Sotto la sua guida Apple, più che inventare, è stata in grado di cogliere le invenzioni altrui e renderle accessibili ad un vasto pubblico.

Ma, come diceva Henry Ford, una tecnologia è rivoluzionaria quando viene resa disponible a tutti: questo è ciò che ha fatto Jobs e che ha reso Apple una società rivoluzionaria.
Rivoluzioni in informatica continueranno a esserci, e saranno alimentate da chi fa ricerca e inventa, ma non possono fare a meno di chi le trasforma in strumenti per tutti.
Proprio a questo proposito, noto una singolare coincidenza con una notizia di due giorni fa: l'introduzione di un'interfaccia vocale sugli iPhone.
L'interfaccia voice su iPhone apre finalmente la strada all'uso del linguaggio in sostituzione delle interfacce grafiche.
In dieci anni di ricerca sull'analisi del linguaggio ha fatto progressi straordinari.

L'addio di Steve Job potrebbe quindi coincidere con il superamento delle interfacce GUI inventate da Alan Kay e che Jobs seppe trasferire in prodotti di largo consumo, rivoluzionando il mondo, non solo informatico.

Forse lo stesso avverrà con le interfacce in linguaggio naturale, e Steve Jobs ci lascia dopo aver lanciato la sfida per la prossima rivoluzione.

Ancora una volta Apple non ha inventato, ma ha acquisito la tecnologia da SIRI, una startup dell'SRI, che a sua volta utilizza le tecnologie di ASR di Nuance, che a sua volta ha di recente acquistato Loquendo.

Loquendo era uno spinoff del vecchio CSELT di Torino, dove nacque tra l'altro lo standard MP3. È stata ceduta da Telecom Italia a un prezzo irrisorio, circa il doppio del fatturato.

Anche in questo caso le aziende italiane hanno dimostrato di non sapere sfruttare la tecnologia e di non essere capaci di competere a livello globale. Appena hanno qualche carta da giocare, si ritirano, come fece qualche anno fa Pirelli, cedendo la produzione di dispositivi in fibra ottica a Cisco.

Poi magari finiscono a chiedere aiuti al governo e protezione per il mercato nazionale, come Telecom e Alitalia.