Wednesday, July 27, 2011

ancor agcom

Altro messaggio a 24 dall'audizione di Calabrò in Parlamento:

Evitiamo di mescolare il diritto di autore con la pirateria.

Il diritto di autore è inalienabile e nessuno lo contesta. La cosiddetta "pirateria" non viola il diritto di autore, bensì il copyright.
La violazione del diritto di autore si manifesta con il plagio, ossia appropriandosi dell'opera dichiarandosene autore o creando un'altra opera che ne ricalca parti significative. Questo non è ciò che fanno i cosiddetti pirati.

La remunerazione del lavoro intellettuale avviene separatamente dal riconoscimento del diritto d'autore e si ottiene in molte forme diverse, non necessariamente quelle tradizionali che si basano sulla remunerazione dei publisher, non degli autori. Internet consente micropagamenti, pagamenti con abbonamenti, pagamenti indiretti con pubblicità, pagamenti su base statistica, dual licencing e licenze gratuite.

In molti casi gli autori sono pagati da enti pubblici per le loro opere.

Comunque Internet è un mezzo nato per la condivisione, dove ciascuno mette a disposizione di altri le sue opere, in modo volontario, se vuole. Se non vuole, non lo fa, tiene le sue opere sotto chiave: bel modo di farsi conoscere!

Ma il beneficio della condivisione è molto maggiore del contributo che qualunque singolo potrebbe mai poter apportare.
Questo tutti lo hanno capito e per questo che dopo anni di boicottaggio anche le grosse aziende ci si vogliono attaccare come sanguisughe.
Ma invece di partecipare in forma cooperativa, si lanciano attacchi denigratori parlando a sproposito di "pirateria", quando chi lucra guadagni spropositati e ingiustificati sono proprio loro.

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