Thursday, June 30, 2011

IT senza IT

Questo racconto spiega perché l'Italia ha perso il treno dell'Information Technology.

3 comments:

Anonymous said...

Ma l'autore del racconto commette il solito errore di non capire
la differenza fra un mercante e un imprenditore, e vuole fare il
mercante.

Un mercante compra merci ("progetti") e rivende, invece un
imprenditore organizza risorse ("dipendenti").

Il problema e` che qualsiasi progetto serio, in particolare IT,
non puo` essere svolto da un mercante, perche` hanno una forma
mentale orientata alle compravendite, che e` sempre di breve
periodo, atomistica.

Per sviluppare attitivita` industriali, invece che commerciali,
bisogna saper organizare risorse, che implica molto piu` lavoro
e rischio, e profitto. Parte di questo e` dover motivare e
dirigere una forza lavoro di qualita` variabile.

La tentazione di evitare tali impegni usando la logica del
lavoro a cottimo (perche` i mini progetti del mercante non sono
altro che cio`) e` sempre presente in chi ha mentalita` da
mercante, ma chi invece ha una mentalita` industriale sa che il
lavoro a cottimo danneggia fortemente la produttivita` e la
affidabilita` dei dipendenti.

Anonymous said...

Infatti uno dei problemi gravi della cultura italiana e` che e` orientata alla transazione, alla compravendita, all'evitare il rischio dell'investire capitali per ottimizzare e organizzare le risorse.

I paesi in cui la cultura del mercante ha primato su quella dell'imprenditore sono quelli in cui c'e` una tradizione di uno Stato debole oppure rapace, e arbitrario, dove fare investimenti vuol dire esporsi a ricatti.

In tale caso compare e vendere, invece di organizzare e produrre, e` molto piu` rapido e facile da nascondere, perche` opera nel breve periodo invece che nel lungo periodo.

Ma organizzare e produrre genera molto ma molto piu` valore aggiunto. La "rivoluzione industriale" e` accaduta quando organizzare e produrre e` diventato socialmente e legalmente protetto (il che non vuol dire dar via libera al capitalismo di rapina).

L'IT richiede investimenti di lungo periodo, perche` la logica e` di puntare sul lungo periodo per creare uno standard di mercato. Perfettamente inadatto a paesi dove la legalita` e` fluida e la cultura opportunistica.

Molto meglio il cottimo, che infatti e` tradizionalmente usato da mercanti per pagare i fornitori artigiani.

Anonymous said...

:-) infatti, forse era questo il senso del racconto che voleva dare Beppe: l'Italia ha perso il treno dell'IT (tanto tempo fa ...) per l'incapacità della sua classe dirigente politica, imprenditoriale, ... e tralascio la formazione perchè ho troppo stima del Prof. Ma ci sarebbe da chiedersi, come mai quel canditato collaboratore ha scarse conoscenze tecniche? Dove non le ha apprese? Nelle statistiche ci rientrano anche gli ingegneri formati dall'URSS? (un ingegnere sfornato in un intorno del 1989 dovrebbe avere poco meno di 45 anni). Vogliamo parlare degli investimenti per la formazione in questo nostro paese? E comunque rimane un fatto: quanto è stato pagato alla fine l'ingegnere ucraino?. Bene, continuiamo a ricattare i nostri giovani, facciamoli vivere sulla corda, anzi mandiamo via le nostre forze migliori, all'estero ce ne sono gia' tanti... forse non hanno chiesto quanto gli davano perchè di fronte a degli imprenditori veri il dubbio non viene.