Linda Lanzillotta, ex ministro ombra del PD alla Pubblica Amministrazione e all'Innovazione, fa parte del comitato per il No al referendum sull'acqua pubblica.
La sua argomentazione è che la PA è inefficiente e costituisce una casta.
Proprio quello che ti aspetti che combatta e sconfigga un ministro alla Pubblica Amministrazione e all'Innovazione.
Si potrebbe dire che la Lanzillotta chiede un voto alla propria incapacità.
Un motivo in più per votare Sì.
Del resto se la PA è inefficiente e costituisce una casta, questo è un problema che va comunque affrontato e non lo si risolve certo sottraendo la gestione dell'acqua (e dei trasporti) ai comuni.
Bisognerebbe togliere tutto alla PA, dalle scuole alla giustizia, alla sanità, alla difesa, alle strade, alle ferrovie, ecc.
Lancia in resta Lanzillotta! Visto che non sai come far funzionare lo stato, smantellalo del tutto!
PS.
Anche il marito della Lanzillotta, Franco Bassanini, che aveva lasciato una buona memoria di sè come ministro per la Funzione Pubblica introducendo norme sulla autocertificazione, fa parte del comitato per il No.
Ho sentito Bassanini argomentare contro il referendum sulle tariffe per l'acqua, sostenendo che per migliorare l'infrastruttura servono capitali, che i comuni non hanno e che dovrebbero reperire rivolgendosi ai privati raccogliendo finanziamenti che andrebbero remunerati.
Bassanini forse immagina che i privati i capitali li trovino nel campo dei miracoli e non debbano farseli prestare a loro volta e di conseguenza li debbano remunerare.
Con la gestione privata i capitali verrebbero quindi remunerati due volte, una volta da parte del gestore che li metterà nei costi, e una volta da parte dei cittadini col sovrapprezzo nella bolletta.
In altri temini, se servono 100 di capitale, i cittadini dovrebbero pagare 100 + 7 (interessi) + 7 (sovrapprezzo) = 114 con il gestore privato, invece di solo 100 + 7 = 107 con la gestione pubblica.
Poiché 114 > 107 è evidente che bisogna votare Sì al referendum sulle tariffe dell'acqua.
La sua argomentazione è che la PA è inefficiente e costituisce una casta.
Proprio quello che ti aspetti che combatta e sconfigga un ministro alla Pubblica Amministrazione e all'Innovazione.
Si potrebbe dire che la Lanzillotta chiede un voto alla propria incapacità.
Un motivo in più per votare Sì.
Del resto se la PA è inefficiente e costituisce una casta, questo è un problema che va comunque affrontato e non lo si risolve certo sottraendo la gestione dell'acqua (e dei trasporti) ai comuni.
Bisognerebbe togliere tutto alla PA, dalle scuole alla giustizia, alla sanità, alla difesa, alle strade, alle ferrovie, ecc.
Lancia in resta Lanzillotta! Visto che non sai come far funzionare lo stato, smantellalo del tutto!
PS.
Anche il marito della Lanzillotta, Franco Bassanini, che aveva lasciato una buona memoria di sè come ministro per la Funzione Pubblica introducendo norme sulla autocertificazione, fa parte del comitato per il No.
Ho sentito Bassanini argomentare contro il referendum sulle tariffe per l'acqua, sostenendo che per migliorare l'infrastruttura servono capitali, che i comuni non hanno e che dovrebbero reperire rivolgendosi ai privati raccogliendo finanziamenti che andrebbero remunerati.
Bassanini forse immagina che i privati i capitali li trovino nel campo dei miracoli e non debbano farseli prestare a loro volta e di conseguenza li debbano remunerare.
Con la gestione privata i capitali verrebbero quindi remunerati due volte, una volta da parte del gestore che li metterà nei costi, e una volta da parte dei cittadini col sovrapprezzo nella bolletta.
In altri temini, se servono 100 di capitale, i cittadini dovrebbero pagare 100 + 7 (interessi) + 7 (sovrapprezzo) = 114 con il gestore privato, invece di solo 100 + 7 = 107 con la gestione pubblica.
Poiché 114 > 107 è evidente che bisogna votare Sì al referendum sulle tariffe dell'acqua.
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