Egregio Presidente della Repubblica,
Non posso che manifestare il mio disappunto per la sua scelta di firmare il decreto legge salva-liste.
Come lei sa l'art. 72 della Costituzione esige che in materia elettorale si proceda con l'esame e l'approvazione diretta della Camera.
Si ha l'impressione che lei si sia fatto intimidire dal capo di governo, che ha una grande capacità di creare slogan che capovolgono la realtà: la mancata presentazione di una lista diventa togliere il diritto di voto, la chiusura anticipata dei processi diventa processo breve.
Ma solo gli ingenui possono cadere in questi tranelli.
Lo spiega magnificamente il linguista George Lakoff nel suo libro Don't think of an Elephant, che sembra il manuale d'uso dei governi di destra.
Lei poteva quanto meno attendere le decisioni dei magistrati che oggi hanno risolto legalmente la questione.
Adesso lei risulta indebolito e ricattabile dal capo di governo che in questo modo celebra una duplice vittoria, piegando lei e la Costituzione ai suoi desideri.
È un vero dramma per l'Italia essere ormai sottomessa ai voleri di un solo uomo, che decide e dispone a suo piacere contro le leggi e contro gli interessi dei cittadini.
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2 comments:
Che amarezza nelle parole di Ciampi, che tentò una ben più coraggiosa difesa della costituzione:
"Questa non è l'Italia che vagheggiavo a 20 anni. Allora ci svegliavamo la mattina convinti che, comunque fossero andate le cose, avremmo fatto un passo avanti."
Ho trovato molto sagge le considerazioni di Carlo Mochi Sismondi, sulle regole tra forma e sostanza.
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