Secondo Bernabè, presidente di Telecom Italia, il governo italiano avrebbe espresso una
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Tuttavia va ulteriromente precisato che non è e non può essere ITU il luogo dove si decidono i destini di Internet, come ha ribadito pochi giorni fa lo stesso Vint Cerf, in un intervento a IGF Italia a Torino:
Salve, il mio nome è Vint Cerf, sono Chief Internet Evangelist
di Google. Alcuni di voi forse mi conoscono come il "padre" di
Internet. Vi ringrazio per avermi dato l'opportunità di partecipare
alla sessione di apertura di IGF Italia 2012, alla quale avrei voluto
partecipare di persona. Purtroppo i miei impegni non me l'hanno
permesso. Vi state preparando per il meeting che si terrà il
prossimo Novembre in Baku Azerbaijan. Io sarò là e mi aspetto di
incontrare alcuni di voi in quella occasione. Voglio però
ricordarvi, come ben sapete, che ci sono altri meeting importanti
davanti a noi in questo anno e nei successivi, sui temi della Internet
Governance e su come trattiamo l'Internet, che è diventata una
entità molto importante per una parte rilevante della popolazione.
Oggi circa 3 miliardi di persone hanno accesso alla rete, molti di
questi in modalità mobile ma sappiamo anche che oltre 7 miliardi di
persone oggi popolano il nostro pianeta. Quindi per quelli tra noi,
incluso me stesso, che hanno il desiderio di estendere a tutti
l'accesso alla rete resta ancora una parte sostanziale di popolazione
da "convertire", per così dire.
Quello che si discute in questo meeting preparatorio per lo IGF è
importante per il futuro di Internet ed è tutto centrato sulla
Governance della rete. Alcuni di voi possono ricordare che l'Internet
Governance Forum è il risultato di due principali attività
svoltesi all'inizio di questo secolo, in particolare il WSIS (World
Summit on Information Society) che ha avuto due riunioni plenarie. La
prima riunione plenaria ha generato un gruppo di lavoro chiamato
Working Group on Internet Governance. La domanda principale era: che
cosa è la comunità Internet ? Molto presto la risposta è stata:
un buon esempio di questo è l'Internet stessa. Quello che è
importante è il risultato di quelle discussioni che è stato il
concepimento dell'Internet Governance Forum e il riconoscimento che
Internet è un realtà vasta, in espansione, multilaterale e
multistakeholder. Centinaia di migliaia di reti interagiscono fra loro
su base volontaria e non esiste una gestione centralizzata e non
esiste un controllo dall'alto. Le persone si connettono e costruiscono
componenti della rete perché sono interessate e disponibili a
investire tempo, energie e risorse per costruire connessioni
volontarie e possono condurre il loro business secondo diversi
modelli: alcuni operatori di Internet sono organizzazioni no-profit,
altri sono governi, altri vengono dalle università e dalla ricerca,
altri sono organizzazioni commerciali. È veramente una grande
varietà di ambienti che stabiliscono una collaborazione su larga
scala.
La cosa vitale nelle discussioni in IGF è come l'Internet debba
essere governata e su questo punto abbiamo dei dibattiti molto
intensi. Ci sono delle istituzioni, come lo ITU (International
Telecommunication Union) che, detto apertamente, vedono diminuire la
propria importanza nel mondo delle comunicazioni semplicemente perchè
una grande parte di queste è stata assorbita nella infrastruttura
Internet. Come sapete ci sarà a Dicembre la conferenza
Internazionale sulle Telecomunicazioni durante la quale si discuterà
del Regolamento, la cui applicazione, vi ricordo, è volontaria e non
obbligatoria. Ci riuniremo per discutere la revisione del Regolamento
approvato nel 1988, in un'epoca nella quale poche persone prestavano
qualche attenzione a Internet, che stava giusto nascendo. La mia
maggiore preoccupazione, e spero anche la vostra, è collegata alla
introduzione di accordi governativi multilaterali, che sostengono di
essere responsabili sia per gli standard che per la operatività
della rete. Mentre la leadership dello ITU ripete continuamente che
non c'è alcun interesse per il "controllo" di Internet, il
testo delle proposte che vengono da diversi stati membri dello
ITU indica una direzione diversa. È perciò importante che coloro
di voi che partecipano a questi meeting preparatori e che
parteciperanno al meeting IGF di Baku Azerbaijan siano preparati e
decisi a supportare il modello multistakeholder. È anche necessario
far notare, come è giusto, che le organizzazioni che sono state
maggiormente rilevanti nel supportare e mantenere l'operatività di
Internet includono la Internet Society, che fu creata nel 1992, poco
dopo la nascita di Internet; ICANN (Internet Corporation for Assigned
Names and Numbers) che fu creata nel 1998, lo IETF (Internet
Engineerig Task Force) che ha sviluppato la maggior parte degli
standard di Internet, in collegamento con lo IAB (Internet
Architecture Board), entrambi operanti sotto gli auspici di ISOC (la
Internet Society). Ci sono poi altre organizzazioni per la gestione
delle risorse, come i cinque Registri Internet, che operano in diverse
regioni del mondo (Nord America, America latina, Europa, Estremo
Oriente e Oceania, Africa). Questi 5 Registri regionali sono
responsabile della allocazione degli indirizzi Internet nelle diverse
parti del mondo ed attualmente sono impegnati nella distribuzione dei
nuovi indirizzi Internet IPv6, che sono vitali per la continua
crescita di Internet.
Io voglio sottolineare ancora di più quanto dobbiamo essere grati
alle persone che partecipano a queste organizzazioni così come a
coloro che gestiscono i root server e il DNS (Domain Name System) e i
moltissimi ISP del mondo che hanno creato e continuano a mantenere
operativa questa rete Internet, come noi la conosciamo oggi.
Io penso che sia inappropriato che una Agenzia come lo ITU, o
qualunque altro organismo di standards, voglia stabilire un qualunque
tipo di controllo su Internet o addirittura che affermi di avere
improvvisamente scoperto che hanno la responsabilità, ad esempio,
per la sicurezza di Internet. La vera risposta per la sicurezza è
che tutti noi siamo responsabili di esercitare la massima cura
(nell'uso di Internet), di utilizzare applicazioni il più
possibile protette, di utilizzare smart password per controllare
l'accesso a tutte quelle risorse di cui possiamo disporre.
Si stanno facendo dei cambiamenti alle principali strutture di
Internet, come ad esempio estensioni ai meccanismi di sicurezza del
DNS, oppure estensioni al sistema di routing, che può essere reso
più sicuro con l'introduzione di RPKI (Resource Public Key
Infrastructure), che è un sistema per apporre la firma digitale ai
record che stabiliscono l'allocazione degli indirizzi IP ai vari AS
(Autonomous Systems) e ai vari operatori. Tutte queste cose
contribuiranno a fare di Internet uno spazio sicuro in cui
operare.
Noi abbiamo chiaramente bisogno di avere norme per l'uso di Internet,
in maniera da riconoscere tutto quello che è abuso, che dovrebbe
essere eliminato e dal quale dobbiamo difenderci. Non penso quindi che
la soluzione possa trovarsi in organizzazioni internazionali o
trattati intergovernativi. Questa è certamente una
collaborazione multistakeholder e la governance di questo sistema deve
incorporare gli input di tutti i vari attori.
Vi lascio
con queste mie considerazioni e vi ringrazio perchè vi state
impegnando per preparavi al convegno IGF di Novembre, dove conto di
incontrare alcuni di voi, e mi impegno a difendere le istituzioni di
Internet contro quelli che intendono invadere, sovvertire o
interferire in un sistema che si sta evolvendo grazie allo sforzo
continuo da parte di molte migliaia di persone, fra cui voi. Nel
frattempo poiché non posso vedervi di persona mi aspetto di restare
in contatto con voi sulla rete.