Trovo disgustoso sentire politicanti, giornalisti e commentatori discettare di meccanismi elettorali con un occhio ai partiti e ai loro equilibri attuali.
Chi fa le leggi dovrebbe farle in un ottica di lungo respiro, non lasciandosi guidare dalle circostanze contingenti.
Comunque, nessun meccanismo elettorale risolverà mai i problemi della politica italiana, né potrà risollevare a classe politica dal discredito in cui è sprofondata.
L'unica soluzione è cambiare completamente l'approccio alla rappresentatività.
Non possono essere più i partiti a rappresentare i cittadini, perché ormai non rappresentano più altro che cricche autoreferenziali.
La soluzione è che i cittadini scelgano direttamente le persone che li rappresentano senza mediazione di partiti.
Un po' come avviene nei paesi anglosassoni, in cui ciascuno elegge il "proprio" representative e quando ha delle osservazioni o problemi, viene invitato a rivolgersi a lui.
I partiti si limitano a essere generici contenitori, mentre ciascun candidato fa la sua campagna personale e deve trovarsi i propri sostenitori.
Ciascuno dovrebbe dare il suo voto alla persona di cui si fida di più o che lo ha convinto personalmente di poterne rappresentare pensiero sentimenti e interessi.
Poi i rappresentanti eletti dovranno riunirsi in parlamento per affrontare le questioni con la mente scevra da pregiudizi e da ideologie, costituendo alleanze dove opportuno e necessario.
Con gli strumenti della democrazia direttta, le elaborazioni di programmi e obiettivi potranno essere sviluppati con il contributo dei cittadini e il ruolo dei rappresentanti parlamentari sarà solo quello di essere portavoci delle istanze che emergono da questo processo.
Altro che antipolitica! Questa sarebbe politica al massimo grado.
Chi fa le leggi dovrebbe farle in un ottica di lungo respiro, non lasciandosi guidare dalle circostanze contingenti.
Comunque, nessun meccanismo elettorale risolverà mai i problemi della politica italiana, né potrà risollevare a classe politica dal discredito in cui è sprofondata.
L'unica soluzione è cambiare completamente l'approccio alla rappresentatività.
Non possono essere più i partiti a rappresentare i cittadini, perché ormai non rappresentano più altro che cricche autoreferenziali.
La soluzione è che i cittadini scelgano direttamente le persone che li rappresentano senza mediazione di partiti.
Un po' come avviene nei paesi anglosassoni, in cui ciascuno elegge il "proprio" representative e quando ha delle osservazioni o problemi, viene invitato a rivolgersi a lui.
I partiti si limitano a essere generici contenitori, mentre ciascun candidato fa la sua campagna personale e deve trovarsi i propri sostenitori.
Ciascuno dovrebbe dare il suo voto alla persona di cui si fida di più o che lo ha convinto personalmente di poterne rappresentare pensiero sentimenti e interessi.
Poi i rappresentanti eletti dovranno riunirsi in parlamento per affrontare le questioni con la mente scevra da pregiudizi e da ideologie, costituendo alleanze dove opportuno e necessario.
Con gli strumenti della democrazia direttta, le elaborazioni di programmi e obiettivi potranno essere sviluppati con il contributo dei cittadini e il ruolo dei rappresentanti parlamentari sarà solo quello di essere portavoci delle istanze che emergono da questo processo.
Altro che antipolitica! Questa sarebbe politica al massimo grado.