In Veneto si dice "veronesi tutti matti", ma qui mi riferisco al prof. Sandro Veronesi, celebre oncologo ed ex ministro della Salute.
Veronesi gode di gran fama di scienziato, ma la mia stima in lui era già scesa parecchio quando aveva accettato di presiedere la Commissione per la Sicurezza Nucleare, su invito del governo Berlusconi.
Veronesi dichiarava una fede assoluta nel nucleare, che stride di per sè con il principio scientifico del dubbio e inoltre ignorava molteplici fatti scientifici che rendono la scelta nucleare attualmente impraticabile.
Infattii Veronesi parve ricredersi dopo l'incidente di Fukushima e rinumciò alla carica nella commissione, che poi comunque venne sciolta.
Ieri sera però ho sentito Veronesi intervenire alla trasmissione "E se domani" su Rai3 sul tema della carne nella dieta umana, un tema più consono alla sua preparazione di medico.
Anche qui però ha usato impropriamente la statistica, sostenendo che il consumo di carne pone a rischio di cancro, citando studi che indicano una più alta incidenza di cancro nelle popolazioni che consumano carne.
Veronesi dovrebbe sapere che correlazione statistica non implica un rapporto di causa effetto.
Inoltre si è espresso contro l'ipotesi che la scoperta della cottura abbia consentito all'Homo Herectus del pleistocene di sviluppare il cervello e le sue capacità intellettuali. Poiché la carne cotta è più digeribile, il consumo di carne avrebbe consentito ai nostri antenati di poter dedicare meno tempo a procacciarsi cibo o a digerire rispetto ad altre razze.
Veronesi confutava questa tesi con argomenti statisticamente irrilevanti, tra cui il fatto che Leonardo e Einstein fossero vegetariani e che che tra gli indiani, che sarebbero vegetariani, ci sono molti con alto quoziente intellettivo.
Ora Einstein divenne vegetariano negli ultimi suoi anni di vita.
Quanto a Leonardo, si inferisce soltanto da alcuni comportamenti che potesse essere vegetariano ed altri ipotizzano persino che la dieta vegetariana possa essere stata correlata all'emiparesi che lo colpì negli ultimi anni.
Infine le abitudini vegetariane degli indiani variano nel tempo e a seconda delle religioni.
In ogni caso, esempi isolati non sono sufficienti per rigettare un'ipotesi scientifica sull'evoluzione della specie:
Veronesi gode di gran fama di scienziato, ma la mia stima in lui era già scesa parecchio quando aveva accettato di presiedere la Commissione per la Sicurezza Nucleare, su invito del governo Berlusconi.
Veronesi dichiarava una fede assoluta nel nucleare, che stride di per sè con il principio scientifico del dubbio e inoltre ignorava molteplici fatti scientifici che rendono la scelta nucleare attualmente impraticabile.
Infattii Veronesi parve ricredersi dopo l'incidente di Fukushima e rinumciò alla carica nella commissione, che poi comunque venne sciolta.
Ieri sera però ho sentito Veronesi intervenire alla trasmissione "E se domani" su Rai3 sul tema della carne nella dieta umana, un tema più consono alla sua preparazione di medico.
Anche qui però ha usato impropriamente la statistica, sostenendo che il consumo di carne pone a rischio di cancro, citando studi che indicano una più alta incidenza di cancro nelle popolazioni che consumano carne.
Veronesi dovrebbe sapere che correlazione statistica non implica un rapporto di causa effetto.
Inoltre si è espresso contro l'ipotesi che la scoperta della cottura abbia consentito all'Homo Herectus del pleistocene di sviluppare il cervello e le sue capacità intellettuali. Poiché la carne cotta è più digeribile, il consumo di carne avrebbe consentito ai nostri antenati di poter dedicare meno tempo a procacciarsi cibo o a digerire rispetto ad altre razze.
Veronesi confutava questa tesi con argomenti statisticamente irrilevanti, tra cui il fatto che Leonardo e Einstein fossero vegetariani e che che tra gli indiani, che sarebbero vegetariani, ci sono molti con alto quoziente intellettivo.
Ora Einstein divenne vegetariano negli ultimi suoi anni di vita.
Quanto a Leonardo, si inferisce soltanto da alcuni comportamenti che potesse essere vegetariano ed altri ipotizzano persino che la dieta vegetariana possa essere stata correlata all'emiparesi che lo colpì negli ultimi anni.
Infine le abitudini vegetariane degli indiani variano nel tempo e a seconda delle religioni.
In ogni caso, esempi isolati non sono sufficienti per rigettare un'ipotesi scientifica sull'evoluzione della specie:
There is little evidence to the contrary that animal foods have always played a significant role in the diets of all hominin species. Increased reliance on animal foods not only enabled for enhanced encephalization and its concomitant behavioral sophistication, but this dietary practice also permitted colonization of the world outside Africa.
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