La GM, dopo aver lanciato prodotti come Hummer (http://www.hummer.com/) che l'hanno portata sull'orlo del fallimento e di cui mesi fa è stata costretta a chiudere la produzione, e come sottoprodotto aver contribuito a inondare le nostre città dei veicoli più assurdi che siano mai stati concepiti, ha annunciato ieri un veicolo elettrico a due ruote in collaborazione con Segway, a sua volta un fallimento commerciale:
http://motori.corriere.it/varie/09_aprile_07/segway_gm_65729a00-2380-11de-aefc-00144f02aabc.shtml
La svolta non salverà né GM né Segway: il problema infatti non sono i prodotti, ma la mentalità dei consumatori che sono stati imbambolati per anni dal mito del trasporto individuale e dagli amministratori che li hanno assecondati.
Fate un po' caso a tutte, dico tutte, le pubblicità di automobili: mostrano macchine che circolano in assoluto silenzio attraverso spazi vergini, accompagnate da musiche celestiali.
Quanto di più lontano dalla realtà di auto rumorose e inquinanti che verranno usate principalmente in ingorghi urbani.
Nessun PUMA o Segway potrà circolare serenamente in mezzo al traffico urbano: oltretutto poi dove lo si parcheggia?
La soluzione in realtà passa attraverso un completo ripensamento delle politiche dei trasporti, in cui ciascun mezzo è riservato ad uno specifico ambito dove gli altri non sono ammessi.
Quindi aerei per la lunga distanza, treni per la media, auto per il punto-punto sulla media distanza, autobus e bici in ambito urbano.
Pertanto le strade cittadine dovrebbero essere riservate interamente ai trasporti pubblici e alle biciclette.
Niente auto parcheggiate per le strade. Non sono state concepite per questo le strade dei nostri centri storici: immaginatevi le strade com'erano fino al 1900, non erano certo depositi per carri.
Le auto si dovrebbero fermare ai limiti delle città, in appositi parcheggi scambiatori.
Nei parcheggi, oltre a connessioni a navette e metropolitane, dovrebbero insediarsi stazioni di sharing di biciclette, Segway o simili, che si possono lasciare a destinazione in altre stazioni dislocate per la città.
Il bike sharing ha avuto grande successo in paesi più civili del nostro, molto meno da noi in cui viene lamentato un alto tasso di vandalismo, con bici distrutte o gettate nei navigli.
La gestione del bike-sharing ha costi non indifferenti: a Barcellona per esempio circolano in continuazione furgoncini che raccolgono bici dalle stazioni più affollate e le spostano in quelle vuote (http://www.bicing.com/).
Probabilmente in città più piccole come Pisa, una soluzione potrebbe essere di fare pagare un piccolo extra a chi non rientra con la bici nella stessa stazione da cui è partito.
Questo garantirebbe che nei parcheggi scambiatori ci sia sempre un numero adeguato di bici a disposizione.
Quanto alle auto, bandite assolutamente dalla città, a meno di pagare un alto ticket di ingresso, ma solo per raggiungere un determinato posto per poi uscire e fermarsi in un parcheggio esterno.
Questo consente a chi deve fare consegne di muoversi in città, ma non di fermarsi e sostare.
L'ammistrazione comunale risparmierebbe e guadagenerebbe contemporanemante: invece di dover mandare in giro vigili a fare multe a chi parcheggia irregolarmente, riceverebbe automaticamente entrate dai ticket; una specie di pagamento anticipato per chi fa uso di una risorsa pubblica.
Naturalmente ci possono essere gli sponsor: per cui gli alberghi si potranno accollare il costo del ticket per chi va da loro, un negozio idem per chi va a ritirare un prodotto, ecc.
Le entrate servirebbero al Comune per rifare la pavimentazione, che adesso è totalmente inadatta alle due ruote.
A Barcellona la pavimentazione di strade e marciapiedi è liscia; a Pisa dove non è terribilmente sconnessa, è fatta da pietre con profonde scanalature.
In piazza Dante si fa fatica persino a camminare: invece con una pavimentazione liscia si favorisce anche l'uso di carrelli per la spesa o di valigie con le ruote.
I servizi di mobilità andrebbero poi integrati con dei buoni servizi informativi: per esempio poter ricevere via rete informazioni istantanee su viabilità, tempi di arrivo degli autobus, disponibilità, ecc.
Il Bicing di Barcellona ti segnala via SMS dove trovare bici disponibili vicine a dove ti trovi, sfruttando la localizzazione GPS di telefonini.
Mille altre idee possono venire in mente, se solo si comincia a far qualcosa, buttando via l'idea antiquata del trasporto in auto.
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1 day ago