Da ciò che trapela dai risultati della Spending Review, Monti sta preparando una riduzione dei dipendenti pubblici attraverso prepensionamenti.
I prepensionamenti sono una soluzione per le imprese private, che spostano i costi dei salari sull'INPS, ma per il pubblico sono solo una partita di giro.
Sui tagli alle spese gonfiate e a quelle inutili, sono perfettamente d'accordo: nel mio ambito lotto tutti i giorni contro questo.
Un caso eclatante riguarda il sistema di verbalizzazione elettronica degli esami, che mi ingegnai di sviluppare totalmente gratis per la mia Università, la quale invece fino a pochi giorni fa ha preferito usare un sistema che è costato intorno ai 500 mila Euro.
Perché abbiano agito cosi un rettore e un Senato Accademico, che pur sapevano che c'era una alternativa migliore e più economica, è qualcosa che sfugge alla mia comprensione.
Uno dei principali problemi delle amministrazioni pubbliche in Italia è la mancanza di una cultura di efficienza e di servizio e poi la deresponsabilizzazione dei dirigenti.
Chi opera nel pubblico ritiene spesso che il suo compito sia insostituibile e pertanto che spetti ad altri coprire le spese, i buchi di bilancio, ecc.
Dovrebbero invece essere soggetti alle stesse responsabilità di una azienda privata rispetto sia ai soci che al codice civile. I dirigenti che non gestiscono in maniera efficiente i propri compiti, vanno cacciati, senza ammortizzatori e senza pensioni d'oro.
Come segnala il Washington Post, un'altra grave difficoltà dell'Italia è la scarsa produttività.
I prepensionamenti sono una soluzione per le imprese private, che spostano i costi dei salari sull'INPS, ma per il pubblico sono solo una partita di giro.
Sui tagli alle spese gonfiate e a quelle inutili, sono perfettamente d'accordo: nel mio ambito lotto tutti i giorni contro questo.
Un caso eclatante riguarda il sistema di verbalizzazione elettronica degli esami, che mi ingegnai di sviluppare totalmente gratis per la mia Università, la quale invece fino a pochi giorni fa ha preferito usare un sistema che è costato intorno ai 500 mila Euro.
Perché abbiano agito cosi un rettore e un Senato Accademico, che pur sapevano che c'era una alternativa migliore e più economica, è qualcosa che sfugge alla mia comprensione.
Uno dei principali problemi delle amministrazioni pubbliche in Italia è la mancanza di una cultura di efficienza e di servizio e poi la deresponsabilizzazione dei dirigenti.
Chi opera nel pubblico ritiene spesso che il suo compito sia insostituibile e pertanto che spetti ad altri coprire le spese, i buchi di bilancio, ecc.
Dovrebbero invece essere soggetti alle stesse responsabilità di una azienda privata rispetto sia ai soci che al codice civile. I dirigenti che non gestiscono in maniera efficiente i propri compiti, vanno cacciati, senza ammortizzatori e senza pensioni d'oro.
Come segnala il Washington Post, un'altra grave difficoltà dell'Italia è la scarsa produttività.
In Italia si lavora molto di più che all'estero in termini di ore/anno: mediamente 1.817 contro le 1.431 della Germania e le 1.553 della Francia.
Ma la produttività è più bassa.
Campioni mondiali
di produttività sono gli Stati Uniti con 60,9 dollari all'ora, seguono
Germania e Francia sopra quota 55, poi la Svezia a 52 e l'Inghilterra a
47,8. L'Italia è in fondo alla classifica, con 45 dollari di Pil per ogni ora lavorata.
La produttività dipende da tantissimi fattori, uno dei quali sono proprio le inefficienze dei servizi pubblici.
Un altro sono gli scarsi investimenti in tecnologie e innovazione, paradossalmente dovuti proprio al basso costo del lavoro.
L'Italia è un paese di vecchi, (Prandelli), in tutti i campi, non solo in quelli di calcio.
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