Wednesday, January 27, 2010

Gocce di finanziamento alla ricerca

Sono uno di quelli il cui progetto PRIN 2008 è stato approvato, ma invece di rallegrarmi, sono allibito.
Sono stati approvati ben 986 progetti su 3588 unità distribuendo un cofinanziamento di 95 milioni con fondi a pioggia per ammontari spesso ridicoli.
Nel 2007 erano stati cofinanziati 803 progetti per un ammontare di 98 milioni.

Nel nostro caso il cofinanziamento del MIUR copre il 10% del costo del progetto.

Da anni prédico che si dovrebbe procedere nella direzione opposta, finanziare adeguatamente non le proposte, ma i risultati dei progetti a consuntivo.
Ci sono progetti finanziati con meno di 10.000 Euro!
Questi soldi finiranno per essere sprecati, visto che nessuna attività ragionevole potrà essere svolta: al massimo si pagherà qualche viaggio o iscrizione a congresso.

E questo sarebbe un governo che intende premiare il merito e puntare sulle eccellenze?

Spuzzando gocce d'acqua sul terreno della ricerca non se ne evita l'inaridimento.

500 candidati al PhD dell'IMT

Rilevante successo del bando di dottorato in Computer Science dell'IMT di Lucca. Sono arrivate esattamente 500 domande, in gran parte di stranieri. La classifica degli ammessi mostra che gli stranieri sono anche di buon livello, 14 dei primi 26 sono stranieri.

C'è da chiedersi a cosa sia dovuto questo successo, soprattutto se si confronta con il basso numero di candidati, neppure di altissimo livello, che fanno domanda alla Scuola Galilei di Pisa.
L'IMT ha fatto una intensa campagna pubblicitaria, inviando manifesti della scuola in tutto il mondo, che è capitato di vedere affissi all'estero in varie università.
Potendo scegliere 12 studenti tra 500 l'IMT ha maggiori possibilità di individuare studenti di alto livello e questo diventa un criterio di eccellenza.

Se anche Pisa vuole distinguersi per l'eccellenza, si dovrà investire per attrarre un maggior numero di candidati da fuori sede.
L'eccellenza non è un bollino che ci si appiccica in fronte, ma un riconoscimento che si conquista investendo.

Life after Windows

Un paio di anni fa, nel corso di accese discussioni sull'Open Source, affermai che ormai Microsoft era diventata irrilevante.
L'informatica si stava spostando interamente sul Web e quale fosse il sistema operativo installato sul dispositivo usato per accedere al Web non avrebbe avuto alcuna rilevanza.
Le applicazioni sarebbero state eseguite su server e supportate da un'infrastruttura come quella di cloud computing che nel frattempo ha cominciato a svilupparsi.

Adesso anche i commentatori dell'industria cominciano a considerare l'eventualità meno che remota e si chiedono quale possa essere la Life after Windows.

I commenti sono tuttavia di tono apocalittico, in particolare per il terrore dell'avvento del chaos dovuto alla mancanza di standard, soprattutto delle interfacce, mancando una forza egemone che li imponga di fatto.

Parte della strategia di Microsoft si è basata sul principio di Windows everywhere, ossia della possibilità di portare la stessa API su tutti i dispositivi. Per questo esiste Windows su PC, Windows Mobile per i telefonini, Windows sui tablet, Windows su consolle e Windows sui netbook.

Sono convinto che la questione dell'interfaccia utente avrà un ruolo determinante nell'evoluzione futura, esattamente come l'interfaccia GUI che si è imposta attraverso Windows è stata il fattore determinante della diffusione dell'informatica negli ultimi trent'anni.

Proprio l'evoluzione delle interfacce rende improbabile il modello di Windows everywhere: in futuro avremo dispositivi sempre più disparati, in cui le modalità di interazione saranno le più diverse.
L'esempio più eclatante è l'iPhone, dove l'interfaccia si basa su gesture, concetto inesistente nel sistema di eventi di Windows. Certo si può immaginare di estendere le API di Windows per aggiungere le gesture: ma i meccanismi di interazione continueranno ad evolvere e ogni dispositivo avrà bisogno delle sue, magari basate su interazioni multimodali che includono input vocale, da telecamera o da accelerometro.
Per la stessa ragione Java non basta più, perché il modello di interazione del suo ambiente grafico è troppo limitato. Invece ci sarà un ritorno alla scrittura di codice nativo in C++ proprio per poter fare pieno uso delle funzioni specifiche dei dispositivi.

Pertanto ci sarà una tendenza alla varietà, anziché all'omogeneità, con buona pace dei cultori degli standard e della azienda grande fratello (o sorella) che fa software per tutto e per tutti.

PS.
Anche l'avvento degli accelerometri l'avevo anticipato oltre 6 anni fa. Ne parlai con i miei collaboratori e con un amico fisico. Da grandi estimatori di Microsoft mi dissero che Microsoft l'aveva già fatto. Risposi che mi interessava averlo su un dispositivo maneggevole come un telefonino, sul PC serviva a poco. Non capirono.
Avevo in mente di usare l'accelerometro nell'interfaccia per scorrere tra i menu inclinando l'oggetto e per videogiochi come la Microguida, che da bambino si giocava con degli attrezzi con volante e pedali nei bar sulle spiagge. Guarda caso oggi è un gioco popolare sull'iPhone.

Friday, January 08, 2010

microsoft search for search

Before it goes into oblivion I would like to report the story of how I got close to become the provider for search technology to Microsoft in 2002.

In 2000 I had developed, with some help from Antonio Cisternino, a quite efficient search engine library for Ideare, a startup with a couple of former students (Antonio Gullì and Domenico Dato). Ideare had built Arianna, the first and most popular search engine for the Italian Web, under contract from Antonio Converti of Olivetti Telemedia.
The search engine was called IXE and was written in C++; it used techniques quite advanced for the time, including template metaprogramming and achieved an outstanding efficiency.
Customers like Fireball, the largest German search engine, performed benchmarks that showed IXE was 26 (sic!) times faster than Altavista, the leading search engine at the time.

Bruno Quarta, responsible of University Relations for Microsoft in our area, heard of our achievments, and suggested that we showed our engine to Microsoft people in Redmond who were about to redesign the search for site microsoft.com, which they considered quite unsatisfactory.
He put us in contact with them and they requested to test our software to compare it with the search engine they were developing for SharePoint, their forthcoming product for Web portals.
I agreed and they sent me the whole dump of the site, for which I built an index.
I also built a Web Service in C# to demonstrate the ability to integrate in .Net, which was also Microsoft upcoming technology.
The results were quite good, so I was contacted by David Feussner, who had been recently appointed Director of Search at Microsoft, to go to Redmond to present our technology.
A trip was arranged for Antonio Cisternino and me for the end of April 2002, with meetings scheduled for several days with various people.
I thought that we would not survive the first day and we would be sent back to Pisa right away.
The first day we had a meeting with a number of Program Managers.
When we entered the room, they were all busy on their laptops, and the look on their face was like: let's finish this quickly so that we can get on with more important work.

So I started describing the architecture of IXE, explaining that it had been designed to be "as simple as possible, but no simpler" so that it could be efficient but easy to maintain, carefully choosing algorithms and data structures.
As I was progressing, I started getting questions: "Do you have proximity search?", "how do you handle multiple facets?" and so on.
Luckily I always had a good answer and the attention to my talk grew.
In the end everybody was enthusiastic and wanted to know more.
So in the afternoon I continued explaining in more detail the API of the engine.
In the end we survided the first day and I was asked to give a talk to a general audience about my vision on search.
We kept having meetings with various people until we were finally introduced to Jim Sterling, the VP of Microsoft.com.
He had been briefed about our software and we sat at a table in his office with his CTO on his side and with David Feussner.
He told us that he had heard good rewiews about our software. I asked if he wanted to try it himself and handed him my 386 HP laptop.
He looked surprised and typed his favorite questions: "biztalk" and instantly he got results that pleased him.
So we started talking about the features of our software. Whenever I was mentioning something interesting, he asked to the CTO: "Do we have this?". The typical answer was "we will have it in 12 months", "it is planned in the next release", and so on.
In then end Sterling complimented with us and told to Feussner that he could proceed with a deal.
In fact a few days later when we were back in Pisa, Feussner called and said he was coming to Italy to negotiate a deal.
A meeting was arranged with Renato Soru, the founder of Tiscali, who had in the meantime acquired Ideare.
The meeting occurred at the Milan headquarters of Tiscali and Soru went directly to the core issue: he asked 10 million dollars for transferring to Microsoft the ownership of the IPR for IXE.
Feussner was a little puzzled and said that the amount was beyond his budget limits and he had to ask permission to his boss.
Soru explained that he thought the price was fair since Microsoft had paid 30 millions for RealNetworks software and according to him, our search software was at least, if no more strategic to Microsoft than RealPlayer.
We knew from insider sources that Feussner was authorized to spend around 1 million, so a deal might have been reachable. In fact we invited Feussner to Pisa and we spoke about future plans together, including opening a Microsoft search center in Pisa.
Feussner returned to the USA and promised to handle the follow up, which included performing a due diligence and market analysis comparing alternatives to IXE.
We heard later that IXE passed these comparisons quite well and in fact we were requested to send to Microsoft the souce code for IXE so that they could analyze it and get familiar with its use.
Ideare sent a non disclosure agreement which was duly signed and the software was sent to Microsoft for testing.
The goal for Microsoft was to go online with a new search service in Autumn. Since we were getting close to Summer, I was expecting a decision by the end of June.
I was getting occasional questions by mail, but no progress on the deal.
Bruno Quarta was reassuring me that everything was all right, just decisions in Microsoft took long time.
After the summer I wrote to Feussner saying that I was interested in his opinion, no matter what it was, and even a negative opinion by Microsoft would have been helpful, in order to improve our software.
My messages were never answered.

Suddenly, I read in the news that David Feussner had been arrested by the FBI for fraud.

For us that was quite bad news; in fact, Feussner's whole team was dismantled and I heard that a new team would have to be formed to take over search.
That obviously impied that the new chief would start from scratch an probably would discard anything that Feussner had done so far.

In fact we never heard back from Microsoft, except when we asked them to remove all their copies of IXE and to terminate the non disclosure agreement.

A few days later, an even sadder news reached us:

http://www.seattlepi.com/local/108090_fraud11.shtml

David Feussner had committed suicide while in custody.