Dopo anni di oscurità, ecco che si rivede alla ribalta Vannino Chiti, già strenuo fautore di una discussa legge sull'editoria che conteneva norme bavaglio per Internet.
Questa volta si mette in coppia con Maurizio Gasparri, per confezionare un disegno di legge, che viene sbandierato con l'intento di salvaguardare la libertà di informazione, ma che nasce per difendere la libertà di diffamare per i tipi come Sallusti.
E giacché la tentazione di infilare norme contro la libertà di espressione in rete è sempre forte tra i nostri politici, non si sottraggono dalla tentazione di inserire nella legge una disposizione volta ad estendere l’obbligo di rettifica a tutti i “gestori di siti informatici di natura editoriale”, col rischio di pesanti sanzioni.
Questa volta si mette in coppia con Maurizio Gasparri, per confezionare un disegno di legge, che viene sbandierato con l'intento di salvaguardare la libertà di informazione, ma che nasce per difendere la libertà di diffamare per i tipi come Sallusti.
E giacché la tentazione di infilare norme contro la libertà di espressione in rete è sempre forte tra i nostri politici, non si sottraggono dalla tentazione di inserire nella legge una disposizione volta ad estendere l’obbligo di rettifica a tutti i “gestori di siti informatici di natura editoriale”, col rischio di pesanti sanzioni.
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